Capitolo 16

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Alle otto del mattino sgattaiolo via dalla stanza di Isaac, ancora troppo addormentata per poter proferire una sola parola. Ieri notte sono uscita dopo tanto tempo con i ragazzi e abbiamo fatto molto tardi. Mio fratello e la sua ragazza si sono uniti a noi, insieme ad Isaac che non essendoci Shawn ha parlato con i ragazzi come se li conoscesse da una vita. Torno nella mia camera cercando degli abiti puliti da indossare dopo la doccia; afferro un paio di jeans strappati e un maglione rosa, poi filo dritta nella vasca per farmi un bel bagno.
La riempio fino all'orlo di acqua e verso un enorme quantità di bagnoschiuma per poi immergermi. A occhi chiusi mi godo la canzone che si espande nella stanza a basso volume.
Per qualche secondo la musica si ferma per l'arrivo di un messaggio, ma non ho nessuna voglia di allungare il braccio e controllare chi sia. Gioco con le bollicine che si sono formate fino a quando decido che è ora di uscire, dato che persino le dita si sono raggrinzite.
Un ora dopo sono in cucina a prepararmi la colazione, composta principalmente da cioccolata calda e qualche pancake.

‹‹Buongiorno.›› dice con voce roca mio fratello.

‹‹Buongiorno Dyl.›› cinguetto baciandogli la guancia ispida.

‹‹Dovresti farti la barba, sei un riccio così.›› commento sedendomi a tavola.

‹‹Divertente. Se ne avrò voglia me la farò più tardi. Mamma e papà?››

‹‹Credo siano giù nel seminterrato. Staranno preparando il tacchino, sai come mamma adori costringe papà a cucinare.››

‹‹Ma papà odia cucinare. Voi donne siete delle stronze certe volte.››

‹‹Senti chi parla. Nemmeno voi siete tanto facili.››

A interromperci è Charlotte, che entra in cucina stile zombie. Si trascina davanti alla macchina del caffè senza salutare nessuno e inizia a prepararsi la colazione.

‹‹Credi che ci abbia visti?›› chiede mio fratello.

‹‹Si. Lo sai che lei non parla mai appena sveglia, dalle il tempo di bere il caffè.››

Mentre sposto il telefono lo schermo si illumina, mostrandomi il messaggio che era arrivato mentre facevo il bagno.

'Mi manchi' campeggia al centro della schermata. Rispondo al messaggio di Travis mentre prendo un sorso della cioccolata calda.

‹‹Chi è?›› chiede Dylan.

‹‹Travis, dice che gli manco.››

‹‹Non vorrei essere inopportuno, ma certe volte sembri proprio cieca. Come fai a non accorgerti che gli piaci? È palese. Ma non dirlo ad Isaac, altrimenti si fa mille paranoie come con Shawn.››

‹‹Ma che dici? Io e Travis siamo molto amici e ci vogliamo bene. È diverso rispetto alla storia con Shawn; lui aveva detto chiaramente di essere innamorato di me. Ti sbagli fratellone.››

‹‹Ho ragione, me lo sento. Ma non voglio metterti la pulce nell'orecchio, quindi fai come se non ti avessi detto nulla.››

‹‹Ti dico che non è così. E ora, se permetti, vado ad aiutare i nostri genitori.›› dico infastidita.

Raggiungo i miei genitori che stanno farcendo il tacchino, e rido quando vedo la faccia disgustata di papà che deve infilare il ripieno.

‹‹Buongiorno. Vi serve una mano?›› chiedo allacciandomi il grembiule sulla schiena.

‹‹Buongiorno tesoro! Apparecchieresti la tavola?››

‹‹Certo.››

‹‹Non lo posso fare io e Alyssa ti dà una mano con questo coso?›› dice papà.

‹‹Smettila di lamentarti Dominic, se chiudessi la bocca avresti già finito il tuo lavoro.››

‹‹Lamentarmi? È colpa tua Kimberly, lo sai che odio cucinare!››

‹‹Finisci di farcire quel dannato tacchino o faranno in tempo ad arrivare anche gli ospiti.›› dice la mamma mettendosi le mani sui fianchi.

Io intanto dispongo tutto l'occorrente sulla tavola, e una volta finito torno in camera di Isaac.
Mi sdraio a fianco a lui e gli sposto un ciuffo ribelle dalla faccia. Dorme con le labbra dischiuse e un braccio sotto il cuscino, mentre con l'altro si tiene la pancia coperta dalla maglietta.
Non faccio in tempo a scattargli una foto che i suoi occhi si aprono, folgorandomi con la loro intensità.

‹‹Cosa stai facendo?›› mugugna.

‹‹Nulla. Ti guardavo.›› dico nascondendo il telefono.

‹‹Menti. Sei una bugiarda.›› dice trascinandomi dai fianchi.

Lascio cadere il telefono sul tappeto in modo che non lo veda, e allaccio le gambe ai suoi fianchi.

‹‹Non potrei mai.›› dico baciandolo.

Una sua mano si poggia sulla mia guancia, mentre l'altra si intrufola sotto al mio maglione, facendomi venire i brividi dato che è fredda.
Sussulto al contatto mentre il mio ragazzo sorride. Afferro la sua mano per riscaldarla e la avvolgo tra le mie.

‹‹Devi tagliarti i capelli.›› bisbiglio.

‹‹A me piacciono. Soprattutto quando li tiri.›› dice ammiccando.

‹‹Non so di cosa tu stia parlando.›› dico arrossendo.

‹‹Allora forse dovrei rinfrescarti la memoria. Quando facciamo -››

Non gli lascio finire la frase tappandogli la bocca.

‹‹Vuoi farci scoprire?››

‹‹Tanto dobbiamo dirlo, no?››

‹‹Si, ma gradirei che non lo scoprissero in questo modo.››

‹‹In quale modo?››

‹‹Mentre siamo a letto.›› dico.

Solo dopo mi rendo conto del doppio senso che si nasconde nella frase.

‹‹Oddio. Dimmi che non l'ho detto sul serio.›› dico coprendomi la faccia.

‹‹Lo hai detto eccome. Questo si che è stato divertente.››

Gli colpisco una spalla, ma lui non fa una piega e continua a ridere.

‹‹Sei insopportabile.›› gli dico mettendo il broncio.

‹‹E tu adorabile. Ora vorrei fare colazione.››

‹‹Andiamo allora.››

Sfoglio la home di Instagram mentre Isaac fa colazione; sono le dieci del mattino e lui mangia una pila intera di pancake con sciroppo. Passeranno circa tre ore prima del pranzo, ma mi chiedo come farà a mangiare se ha lo stomaco pieno.

Never Say Never || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora