Jimin apri i suoi occhi, segno che doveva andare al suo primo giorno di lavoro, e con molto entusiasmo si alzò da quel letto per lavare il suo corpo, si mise dei jeans rovinati con una maglietta bianca con lettere che dicevano "dope" e le sue vans nere. Nessuno gli toglieva il suo sorriso allegro ma come si dice a volte la felicità dura poco.
Uscì da casa sua per prendere un taxi e così arrivare alla casa dei Min. Nel taxi immaginò come sarebbe stato il suo nuovo lavoro, come sarebbero stati i suoi capi e tutto ciò che comprendeva il suo lavoro.
P.O.V JIMIN
È così bello trovare un lavoro dove sai che ti pagano bene, però non sai ne il trattamento e ne il tipo di persona che sono e che sembrano essere, non ho mai lavorato con persone come quelle che conoscerò, con molti soldi, con un livello più alto del mio, può essere molto emozionante come anche ci può essere la possibilità di essere deludente.
(...)
Park scese dal taxi e per la prima volta vide la casa dove doveva lavorare, si sentiva felice per lavorare lì come anche sentì paura di entrare lì dentro e perdersi, non aveva mai visto una casa così grande e molto bella esteriormente, e così si incuriosì chiedendosi come fosse dentro.
Passò la parte del suonar il campanello dove c'era una guardia che gli chiese il suo nome e cosa ci facesse lì, e lui disse solamente "sono Jimin, park Jimin e sono venuto perché la signora della casa mi ha chiamato per lavoro".
Jimin camminava attraversando l'immenso giardino della casa, meravigliandosi per ogni cosa che vedeva mentre camminava, anche per gli insetti che camminavano per terra chiamavano la sua attenzione. Si incontrò con un giardiniere, Jimin voleva chiedergli dove poteva entrare nella casa, c'erano molte porte e non sapeva qual'era quella corretta.
-buongiorno--disse Jimin al giardiniere che stava potando alcune rose molto belle di color viola.
-buongiorno- disse il ragazzo lasciando a metà la potatura per concentrarsi su Jimin - desidera qualcosa? -
Emm... si, sono il nuovo impiegato di questa casa... e non so da dove entrare, sai dov'è la porta corretta?
-si, certo- disse il giardiniere - deve solo seguirmi- mentre camminava disse - il mio nome è Namjoon-
-sono Jimin felice di conoscerti-
-devi bussare qui, ti aprirà jin, l'altro impiegato della casa, lui ti spiegherà tutto, con permesso vado a finire il mio lavoro-
-Oh si molte grazie, Namjoon-
Disse Jimin amabilmente mentre bussava alla porta di dietro della casa dei Min.La porta fu aperta da un giovane di più o meno ventotto anni, il suo viso si illuminò vedendo Jimin, come se lo stava aspettando da molto tempo.
-tu sei Park Jimin? L'impiegato che ha chiamato la signora Taeyon - disse jin.
-così è- disse jimin
-ti ho aspettato per tutta la mattina, entra pure.
Jimin entrò dov'era la cucina, meravigliato per ogni oggetto di lusso che c'era, sicuramente se sua madre vedesse quella bellezza, non sarebbe mai uscita da lì dentro, preparando ogni alimento che voleva. L'impiegato jin gli stava spiegando come si usava ogni tecnologia della casa, come funzionavano e cosa volevano sempre per colazione gli integrati della famiglia Min.
-il più delicato con le sue cose è yoongi, il maggiore dei fratelli, a volte tiene un carattere da domare- affermò jin mentre giravano per la casa - loro sono in una colazione famigliare in questo momento, arriveranno per il pranzo e dobbiamo avere tutto preparato. Ero così stanco di lavorare qui solo, non sai come io sia contento e spero ci tratteremo bene.
-ci tratteremo bene- assicurò Jimin - non sono un ragazzo problematico e non mi piacciono i litigi ti aiuterò in tutto quello di cui hai bisogno, che ne dici se incominciamo a preparare? - propose
-buona idea è meglio iniziare prima che arrivino i Min, dobbiamo sopportarli sempre, non pensarci se ti trattano male, a volte sono molto capricciosi e tirano frasi molto offensive- riproverò jin, con un tono di disgusto
-Farò orecchie sorde a parole sciocche- disse Jimin mentre metteva la sua uniforme
-quando arriva la signora Taeyeon ti darà la tua uniforme, posso dirti jiminie?
-certo, bene cominciamo- disse entusiasta
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Un Semplice Impiegato
FanfictionPark Jimin è un ragazzo di 20 anni, umile e di buon cuore, decide di lavorare in una casa di ricchi, la casa dei Min. Una famiglia che si lascia trasportare dall'avarizia, l'apparenza e l'ambizione. Mai pensò che lavorare in quella casa sarebbe stat...