capitolo 41

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BUONA SERA WHATPADIANI, QUESTA SERA VI LASCIO UN CAPITOLO COME REGALO E AUGURIO DI BUONA NATALE.



Non era necessario è un indovino per rendersi conto del cambio di attitudine di Yoongi. Magari era turbato o arrabbiato, chi lo sa.

-va bene- disse sospirando, francamente gli stavano stancando le sue attitudini, si stava convertendo in un caso perso e gli dava voglia di rinunciare al lavoro, aveva molte emozioni nel suo petto, un piccolo nodo in gola che aveva voglia di far uscire. Jimin si diresse in cucina per il succo d'arancia che Yoongi gli aveva chiesto, quando voleva lasciare il succo, andò a prendere il bicchiere e questo cadde a terra rompendosi.

Pieno di rabbia tirò tutto quello che si trovava attorno, da un cesto pieno di frutta, servizi e tanti altri oggetti. Sentiva rabbia, tristezza e voleva buttare tutto ciò per potersi liberare dallo stress. Le incessanti lacrime correvano giù per le sue guance, si era fatto un piccolo taglio sul braccio.

Posò la sua spalla sulla parete della cucina, e lascio scivolare la sua schiena a poco a poco per sedersi a terra con le ginocchia incollate al suo petto e abbracciò le sue gambe con le sue braccia lasciando nascondere il suo viso tra di esse.

-Jiminie- una calda mano toccò la sua testa facendogli delle carezze -Jiminie, che succede? – chiese la voce dell'uomo che amava e odiava allo stesso tempo- Jiminie per favore, mi stai spaventando... - Yoongi prese Jimin tra le sue braccia e se lo mise in grembo -già, vieni- Yoongi aiuto Jimin ad alzarsi, e una volta che furono in piedi, Yoongi pensò che fosse meglio abbracciarlo e così facesse.

Molte volte gli avevano detto che il miglior rimedio per calmare una persona che sta piangendo è abbracciarla.

-perché stai piangendo? – chiese Yoongi.

-per niente- disse singhiozzando.

-sempre quando dicono questo, è per molte cose- gli disse Yoongi, mentre gli davano piccole carezze sulla testa, poteva aver persona la speranza però, perché non ritornare a tenerla? – mi piacerebbe che per una volta nella tua vita ti fideresti di me e raccontarmi quello che ti succede veramente- prese il mento di Jimin facendo in modo che lo guardasse negli occhi.

-sono cose che non capiresti mai. Cose personali-

-allora, queste cose personali ti devono fare molto male? –

-si, un po'- si asciugò le lacrime e si separò da Yoongi, anche se gli sarebbe piaciuto restare tra le sue braccia, nelle sue braccia si sentiva protetto.

-ti senti meglio? –

-si, già mi sento molto meglio- Jimin si guardò intorno -devo riordinare tutto questo- disse riferendosi al disordine che lui stesso aveva provocato.

-lo faremo insieme- borbottò Yoongi.

Il loro sguardi si incontrarono nuovamente, e non dissero altro, solo sentirono come le sue labbra si accoppiavano, le tiepide mani di Yoongi si posarono sul bacino di Jimin, mentre lui dalla sua parte circondò il collo di Yoongi con le sue braccia, dando molta più passione al bacio. Le loro labbra si muovevano con lentezza, godendo di ogni movimento. Yoongi spinse di più verso di sé Jimin, mentre le nuove speranze nascevano.

Se fosse per loro, vivrebbero solo di baci.

A poco a poco si separavano, ognuno di loro aveva le labbra gonfie e rosse e ciò aumentò ancora di più la voglia di continuare a baciarsi.

-credo che dovremo iniziare a riordinare- disse Yoongi ancora attaccato a Jimin -se Jin vede questo, sicuramente avrà un infarto- baciò brevemente le labbra di Jimin, per poi separarsi e raccogliere la spazzatura.

Jimin tese il suo braccio per prendere il cesto di frutta da terra, però si rese immediatamente conto del suo braccio ferito, e a vedere il suo braccio pieno di sangue si irrigidì e Yoongi lo notò.

-che è successo? – chiese guardandolo, poi abbassò lo sguardo sul braccio di Jimin -Jiminie, ti sei tagliato! – camminò verso di lui e gli prese il braccio, esaminandolo -ti sei fatto un taglio profondo-

-no, no è niente-

-non è niente? Lasciami curarti-

-beh... -

(...)

Dopo un po' di tempo di cure, Yoongi aveva finito di curargli il braccio. Gli aveva messo dell'alcohol per prevenire le infezioni e dopo gli mise una benda intorno per non far sanguinare ancora la ferita.

-tra alcuni giorni, sarai come nuovo-

-molte grazie- sorrise Jimin -ora si, riordiniamo-

Passarono alcuni minuti in cui prendevano tutto, anche se Jimin pensava che dovesse essere solo lui a riordinare, visto che era stato lui ad aver tirato tutto all'aria, ma se voleva aiutare, sarebbe stato il benvenuto.

-bene, ora è tutto a posto- disse Yoongi in un sospiro.

-grazie Yoongi. Non avresti dovuto aiutarmi a riordinare- fece una pausa -io ho lasciato tutto disordinato, non tu-

-non ti preoccupare, sono pronto per aiutarti- sorrise -vado a lavarmi- disse per poi andarsene dalla cucina.

Un respiro tremante uscì dalle sue labbra.

Mi ha baciato e non era scappato o detto che era un errore, forse stavo iniziando a piacere a Yoongi?

Jimin sorrise e negò con la testa. Quello che stava pensando era qualcosa di stupido. Non poteva negare che il ragazzo era molto bipolare, però quando mostrava il suo lato tenero e protettore, aveva voglia di baciarlo e di non lasciarlo mai. Jimin rise davanti a quei pensieri.

-ciao Jiminie- lo salutò Jihoon entrando in cucina.

-ciao Jiihoonie-

-che è successo al tuo braccio? –

-ahh... - guardò la sua ferita.

Dovrei dargli un nome? Come lo chiamo? Yoongi? Bene la mia ferita si chiama Yoongi, e così resta.

-questo succede quando sei tra le nubi e non ti rendi conto di dove stai camminando- mentì, non gli avrebbe mai detto a un bambino di dieci anni che si era tagliato per colpa della sua rabbia.

-dovresti avere più attento, quando mi porterai a giocare con biscottino? –

-quando vuoi tu-

-può essere domani? –

-domani ha riabilitazione, però se vuoi ci puoi accompagnare-

-veramente? – il suo viso si illuminò all'ascoltare le parole di Jimin.

-certo-

-grazie- baciò la sua guancia di Jimin e uscì correndo dalla cucina.





BHE CHE DIRE RAGAZZI IL BIPOLARISMO DI YOONGI è INDESCRIVIBILE. BENE, COMMENTATE E VOTATE.

BUON NATALE. BYE BYE

Un Semplice ImpiegatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora