capitolo 29

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Jimin si rigirava nel suo letto con il piccolo quadro della foto di Yoongi che si era preso dal seminterrato. Di preciso non era che non poteva dormire, infatti stava dormendo, era solo che stava avendo un incubo. Repentinamente si svegliò e il quadretto di Yoongi volò – però non si è rotto – con il respiro agitato e il corpo sudato. Non ricordava quello che aveva sognato- d'altronde, chi si ricorda dei sogni che ha fatto? – solo sapeva che era stato orribile.

Cercò di riaddormentarsi però non ci riuscì, era esasperante chiudere gli occhi e non poter tornare a dormire.

Stancamente, si alzò, raccolse il quadro e lo lasciò di faccia in giù sul suo comodino -ovvio, in caso qualcuno sarebbe entrato in camera sua e avrebbe visto il quadro del suo quadro platonico.

Uscì scalzo e in pigiama per andare in cucina.

Non volle accendere la luce, la luna aiutava ad illuminare un poco la stanza. Pareva fosse giorno.

Camminò lentamente verso il frigorifero, dove prese una bottiglia di latte per bere direttamente da questa.

Dopo aver finito lasciò la bottiglia nel frigo e si incamminò verso la sua stanza.

La luce della cucina si accese, lasciando Jimin accecato per alcuni secondi, quando riuscì ad abituarsi alla luce vide Yoongi e si spaventò e con questo lasciò cadere un bicchiere a terra, dove era apparso quel bicchiere? Non ne aveva idea. Sarebbe stato un mistero da risolvere.

Il suono del bicchiere che si rompeva vicino al suo piede produsse un eco in cucina.

Se non fosse stato che aveva un cuore stabile, avrebbe avuto un attacco di cuore per la paura.

Rimasero a guardarsi per alcuni secondi, Jimin sospirò, dopo aver calmato la sua respirazione.

-scusami per lo spavento-

Veramente ha chiesto scusa? quale mosca lo ha morso?

-non ti preoccupare- si abbassò per raccogliere i pezzi di vetro a terra.

-heyy! Non farlo- ordinò Yoongi -e non camminare neanche, ti puoi tagliare e in più sei scalzo, resta fermo, pulisco io-

Cosaaa? Ho sentito bene? Sto diventando sordo? Lui? Pulendo? Questo merita di essere visto dai miei meravigliosi occhi.

Jimin lo vide prendere una scopa, mettere ogni pezzo di vetro su una paletta per poi buttare tutto nella spazzatura.

-fatto- disse mentre gli donava un sorriso.

Dio mio che cosa rara era vederlo sorridere. Ha un bellissimo sorriso, doveva sorridere molto di più.

-g-grazie- ringraziò muovendosi da dove era.

-non c'è di che. Non dovevi dormire a quest'ora? –

-si, solo.... Ho avuto un incubo e non riuscivo a dormire, e credevo che un po' di latte mi avrebbe aiutato ad addormentarmi- disse Jimin mentre lo guardava -tu anche dovresti dormire a quest'ora-

-io neanche riuscivo a dormire.... Jiminnie....

DIO MIO!!!! MI HA CHIAMATO USANDO IL MIO NOMIGNOLO, POSSO MORIRE QUI!!!

-c-cosa? –

-visto che siamo qui e non riusciamo a dormire.... Io.... e, io volevo.... È nervoso? Lo rendo nervoso? Che succede qui? è successo qualcosa che io non so -volevo chiederti perdono. So che non ti ho trattato molto bene poco fa, e so che non sei uguale agli altri- lo guardò -mi perdoni? –

-nessuno mi ha mai detto prosti- -

-si, si, non lo ripetere, solo... mi perdoni o no? – disse insistentemente.

-va bene, solo cerca di non farlo succedere di nuovo, perché dalle mie labbra non uscirà più un "va bene"-

-Jiminnie-

Dio mio, che bello sentire il mio nomignolo dalla sua bocca, perché non gli era venuto in mente prima di chiamarmi così?

-dimmi-

-sai perché stava piangendo Jihoonie? –

-si sente solo, Yoongi- disse -non sente l'apprezzamento di nessuno, solo... solo il mio-

Yoongi non disse niente per un po', solo sospirò e si sedette sulla sedia, appoggiò i suoi gomiti sul tavolo e si tappò la faccia con le sue mani. Jimin appoggiò la sua mano sulla spalla di Yoongi accarezzandolo.

-gli mancano i miei genitori, vero? – chiese mentre tolse le mani dalla faccia e Jimin tolse la mano dalla sua spalla di Yoongi.

-si, gli mancano molto, e necessita anche la dolcezza da parte vostra, specialmente il tuo Yoongi, lui... lui ti adora molto-

-e io a lui. Però non so come avvicinarmi-

È la prima volta che abbiamo una conversazione senza insultarci ne litigare, e qualcosa di buono, no?

-vuoi che ti aiuti? – chiese timidamente.

Yoongi lo guardò direttamente agli occhi e si avvicinò a Jimin. Facendo in modo che Jimin diventi nervoso.

-parli sul serio? – chiese Yoongi.

- se tu non mi insulti o mi tratti male, io ti aiuterò ad avvicinarti a Jihoon-

-e va bene, affare fatto- disse Yoongi mentre si stringevano le mani.

Un Semplice ImpiegatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora