CAPITOLO 19

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-Sospetti realmente che sia stato lui? – chiese interessato. – tu stesso hai detto che stava dormendo nella sua camera – disse mentre finiva di mangiare il suo gelato.

- si però mi fa strano che non sia uscito dalla sua camera per vedere cosa fosse successo – rispose Tae mentre si sistemava sulla sedia.

Era vero, neanche per vedere cosa fosse successo, però di cosa si sarebbe preoccupato tanto mi detesta – pensò Jimin – non credo gli sarebbe importato molto vedermi morto in piscina.

-Hai ragione, però devi anche capire che non sono di suo gradimento – disse Jimin.

-bhe dobbiamo anche tenere in conto questo, anche se non smetterò di sospettare di lui. Non trovo nessun motivo valido per spiegarmi il perché lo abbia fatto, o forse: hai fatto qualcosa? – chiese mentre assaporava l'ultima parte del suo gelato.

-ehhh... abbiamo avuto i nostri batti becchi però non gli ho mai toccato un capello- disse.

-sono arrivato- disse Jihoon mentre si sedeva -di cosa state parlando tanto? -

-di niente che ti importa, nano- disse Tae mentre gli disordinava un poi capelli- credo che già dovremo andarcene.

-si hai ragione- appoggiò Jimin mentre si alzava dalla sua sedia.

(...)

Il tragitto fino a casa per i tre era divertente: conversazioni, risate, scherzi e tanto altro.

Jimin si sentiva cosi bene con loro, lo trattavano come uno di famiglia, come se, i conosceva da tutta la vita, Tae era un amore di persona, lo capiva e lo ascoltava sempre, lo rispettava e lo trattava come una persona normale e non come un impiegato. Jihoon, lo vedeva come un altro suo fratellino, tenero, rispettoso e amoroso insieme.

(...)

Quando arrivarono a casa alle 7 di sera, Jin già era andato via, aveva cose da fare a casa sua, per questo Jimin si sarebbe incaricato di fare tutto.

-Jiminiiiee ho fame- reclamò il fratello minore mentre entrava in cucina dove si trovava lui.


- vuoi che ti prepari qualcosa? - chiese Jimin.

-sarebbe molto se prepari una torta al cioccolato? È da molto che non mangiamo un dolce- si lamentò.

-non c'è nessun problema, ti piacerebbe aiutarmi? – chiese Jimin sorridendogli.

-chiaro! È la prima volta che lo faccio- disse mentre dava salti di allegria.

(...)

Dopo un po', Jihoon era seduto vicino al tavolo per mangiare il suo pezzo di torta, mentre Jimin lavava le cose sporche che avevano usato.

-Jiminiie- chiamò il minore -volevo ringraziarti per avermi difeso davanti a Bambam, mi ha fatto paura il suo modo di guardarmi- spiegò mentre si portava un pezzo di torta alla bocca.

-perché ti ha fatto paura Bambam? – Jimin rimase sbalordito, quella voce la conosceva e lo vide fermo all'entrata della porta della cucina -rispondimi, Jihoon- disse alzando la voce.


- non ce bisogno che gli parli cosi - lo difese Jimin.

-tu non ti intromettere. Il tema è tra me e lui, non con te- lo guardò per un secondo fulminandolo con lo sguardo, Jimin solo si zittì- rispondi, perché ti ha fatto paura lo sguardo di Bambam? – chiese nuovamente.

-p-perché...- Jihoon non riusciva a dire nessuna parola per il comportamento di suo fratello.

-perché Bambam stava per colpirlo davanti a me, se non era perché c'eravamo io e Taehyung chissà cosa gli avrebbe fatto- disse Jimin irritato per il comportamento di Yoongi davanti al suo piccolo fratello, che stava per mettersi a piangere.

Un Semplice ImpiegatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora