-questa è una bugia Jimin, i miei genitori non si sono mai preoccupati per me- disse mentre si strofinava i suoi occhietti con le sue piccole mani.
-Jihoonie, i tuoi genitori lavorano per darvi il meglio, devi capirli- lo tranquillizzava Jimin.
-però mi mancano- aggiunse per poi mettersi a piangere un'altra volta.
-tranquillo piccoletto- disse mentre lo abbracciava -sai, io ho un fratello della tua stessa età- Jihoon smise di piangere e guardò Jimin.
-e perché non me lo hai detto? sei crudele-
-perché non trovavo il momento giusto per dirtelo-
-e come è lui? – chiese.
-bhe lui è un bambino dolcissimo, è molto attento con le persone e gli piacerebbe essere tuo amico- disse con un sorriso.
-veramente? – chiese il piccoletto entusiasta.
-si, se vuoi uno di questi giorni ti porto per fartelo conoscere-
-si, si, si, si! Voglio conoscerlo! Sarà il mio futuro amico! Grazie Jimin! Ti voglio molto bene! – lasciò un tenero bacio sulla guancia del maggiore -andrò a vedere Yoongi.
Detto questo Jihoon corse fuori dalla sua camera lasciando Jimin solo.
Narra yoongi
La verità è che rimpiango di averlo chiamato in quel modo, ora mi sento la peggior spazzatura del mondo. Lo sapevo alla perfezione che Jimin non è come gli altri, e non capisco del perché ogni volta che sono di fronte a lui attuo in quel modo. E non capisco nemmeno perché mi sia arrabbiato tanto quando ho visto Jimin parlare con Riewuk-si ho chiaro che si chiama "Ryewook", lo imparato dal ripetere di Jimin il suo nome, però mi piace chiamarlo così, per dare fastidio a Jimin-
Non mi sono controllato, e questo è stato un errore
Ero steso sul mio letto e riflettevo su quello che era successo -Tea mi ha insegnato questa parola, e mi costa molto dirlo- me ne sono davvero pentito delle parole che ho detto e averlo giudicato senza conoscerlo, lui aveva ragione, e c'è l'ha ancora...
Bussarono lentamente alla porta.
-passa- dissi dal mio letto, non avevo neanche voglia di alzarmi.
Ho visto entrare Jihoon con gli occhi gonfi e rossi e dedussi immediatamente che aveva pianto.
-Jihoonie, che succede? – mi sedetti sul letto.
-niente di male, è già passato-
-come niente? –
-Yoonie? –
-dimmi-
-perché tratti male Jimin? – mi chiese.
-perché mi fai questa domanda? –
-vi ho ascoltati discutere poco fa e non mi è piaciuto come lo hai trattato- disse mentre si sedeva sul mio letto.
-Jihoonie... lui... - mi interruppe.
-Jimin è buono Yoonie. Lui è l'unico che si preoccupa per me in questa casa, lui mi ha consolato poco fa quando io stavo piangendo. Jiminnie non si meriti che lo tratti male.
-Jimin ti ha detto che ti tratto male? –
-No. Io stesso ho visto come lo tratti e non mi piace come lo tratti. Jimin mi ha detto che mi avrebbe presentato suo fratello che ha la mia stessa età, e sarà mio amico- mi disse... entusiasta?
-veramente? È bello... credo-
-si, Yoonie? –
-cosa? –
-promettimi che non lo tratterai più male- mi chiese con una faccia che mancava poco a farmi paura.
Veramente mi stava chiedendo questo? Potevo finire di trattare male Jimin? Questo era la cosa che volevo finire di fare e ora il mio fratellino mi avrebbe aiutato. Come non accettare? Anche se, Jihoon, non mi guardava mai come lo faceva in questi momenti... che succedeva se lo deludeva? Se mi usciva qualche parola contro Jimin. Bene mio padre diceva che si deve rischiare tutto per qualcosa che volevi veramente, o non era così come lui diceva? Bene, io mi capisco.
-MIN YOON GI!! – gridò Jihoon nella mia orecchia, facendomi perdere l'equilibrio e per poco farmi cadere dal letto.
-che succede? –
-me lo prometti? –
-no... non lo so-
-Yoongi, promettimelo- insistette Jihoon.
Bene allora.
-e va bene... te lo prometto- disse e Jihoon si lanciò su di me con un enorme sorriso.
VOTATE E COMMENTATE, mi piacerebbe sapere una vostra opinione sul comportamento di yoongi e sul nuovo personaggio. secondo voi come sarà Ryewook? e soprattutto Yoongi cambierà o rimarrà il solito stupido?
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Un Semplice Impiegato
FanficPark Jimin è un ragazzo di 20 anni, umile e di buon cuore, decide di lavorare in una casa di ricchi, la casa dei Min. Una famiglia che si lascia trasportare dall'avarizia, l'apparenza e l'ambizione. Mai pensò che lavorare in quella casa sarebbe stat...