Capitolo 40
-anche se non capisco... -
-cosa non capisci? –
-perché ti incolpi per qualcosa di qui non hai avuto la colpa? –
-chiaro che l'ho avuta, se non avessi litigato con lui... lui sarebbe ancora qui con me-
-tu non hai niente a che vedere, devi capire questo-
Perché gli costa tanto capire che non è stato lui?
-sarà meglio se ce ne andiamo-
Cambiante, vero?
-va bene- Jimin si girò per camminare verso l'auto mentre Yoongi lo seguiva con la testa bassa.
Non posso negare che ho passato un bellissimo momento con Yoongi, tranne quello del parcheggio... ovvio. Yoongi ha dovuto sopportare tante cose... per quello che ha detto prima, nessuno della sua famiglia lo ha appoggiato, è andato avanti da solo. Come ha fatto a non suicidarsi?
(...)
-grazie per la colazione e la passeggiata- ringraziò Jimin quando stavano aprendo la porta di casa.
-non devi ringraziare- Yoongi sorrise -è stato divertente parlare con te- Yoongi si mise da parte per far passare Jimin -ci vediamo dopo, io vado in camera mia- baciò la sua guancia.
Ciò sta andando molto lontano, devo essere rosso fino alle orecchie. Perché mi sento così bene a stare con lui?
Jimin rimase a guardare Yoongi mentre lui saliva per andare in camera sua. Jimin sospirò e rimase lì fermo.
-Jiminie, che ci fai qui? – Jimin si spaventò nell'ascoltare la voce di Ryewook.
-ah, Riew... Ryewook! Mi hai spaventato-
Quasi lo chiamo Riewuk... lo chiama così Yoongi, forse mi sto unendo molto con lui?
-non stavo facendo niente. Solo pensavo-
-a Yoongi- affermò.
-perché credi che penso a lui? –
-non essere necessario rendersene conto, Jiminie... lo guardi in modo diverso-
-bhe, posso benissimo dirti che non è qualcosa che ti interessa, Ryewook-
-bene- sospirò -lo capisco, Jiminie, possiamo parlare? –
-si- annuì -andiamo da un'altra parte-
Insieme uscirono in una specie di giardino dietro la casa per conversare. Di cosa voleva parlare?
-bene- sorrise -volevo parlare con te, Jimin-
-si, dimmi-
-volevo parlare riguardo... riguardo... noi-
Noi? Esisteva un noi? No.
-n-noi? – chiese un Jimin nervoso.
-si, Jimin- si avvicinò di più a lui, prendendo le sue mani -per me questo non è facile, però devo farlo- sospirò -perché? Perché sento che sto perdendo terreno, sento che perdendo questa battaglia-
Ora risulta che sono un premio da dover vincere? Che bello.
-mi piaci, Jiminie. Così come hai sentito... mi piaci-
COSA?
Jimin era nervoso, non sapeva cosa rispondere, questo è certamente incomodo.
-i-io non so cosa dirti Wookie-
-non dire niente- Ryeowook si avvicinava lentamente -solo lasciati andare-
Che succede se...? Lo bacio o no? Cosa starebbe male?
Ryewook lo prese dalle spalle e lo spinse contro le sue labbra. Jimin quando sentì il tatto con le labbra di Ryeowook lo prese dalla camicia e lo spinse per separarlo.
Si sentiva raro, non aveva mai pensato di toccare le labbra di una persona che non era Yoongi e meno che Ryeowook si confessasse dicendogli che gli piace.
È divertente, non ho mai avuto in vita mia un fidanzato e ora ho due ragazzi che "può essere" che io gli piaccia.
Jimin non sentiva lo stesso come quando baciava Yoongi anche se è stato solo uno sfioramento di labbra, perché? Non lo sa -perché era innamorato di Yoongi, il freddo e bellissimo Yoongi- diceva il suo subcosciente.
-Jimin non ti chiedo una risposta immediata di tutto ciò. Seno, mi piacerebbe che tu ci pensassi- accarezzò la guancia di Jimin -so che posso farti molto felice-
-non lo so Wookie, io non ti conosco molto bene. Solo siamo usciti una sola volta e credo che questo non sia sufficiente per dire che già conosci una persona-
-certo che no, però voglio che tu conosca, che ti convinca che mi piaci veramente-
Più confuso non potevo essere, come potevo dirgli che non sentivo niente per lui, senza ferirlo? Non voglio perdere il mio piano con Yoongi. Io sono innamorato dell'uomo più freddo del pianeta, sono innamorato di un cubo di ghiaccio, di un adorabile cubo di ghiaccio, come desidero che Yoongi sia qui.
Narra Ryeowook
Sarei riuscito a conquistare Jimin? O sarò dimenticato?
Prima di tutto vorrei conquistare Jimin, devo essere me stesso, cioè non rappresentare ciò che non sono. Però... con Yoongi Jimin fa una eccezione.
Dio mio! Sapevo che venire a lavorare a casa dei Min era una brutta idea, sarei dovuto restare a lavorare dal fioraio della signorina Sunny, con lei ho quasi avuto una relazione. Però tutto si rovinò quando feci cadere aterra il vaso con i fiori preferiti di Sunny. Ancora ricordo la faccia arrabbiata che aveva Sunny nel licenziarmi.
Narratore esterno
-bene, essendo che vedo che non dirai niente, è meglio se entriamo- disse Ryeowook riferendosi alla casa.
-hai ragione, è meglio entrare-
Non era perché voleva finire di parlare di ciò... pff...
In assoluto silenzio entrarono in casa.
Però nessuno dei due si rese conto che Yoongi aveva ascoltato tutto quello che dicevano da terra dietro ad una piccola parete. Anche se non riusciva a vedere niente, ascoltò il bacio che si erano dati. Essendo che Yoongi non lo vide, non sapeva quanto era durato, però solo sapeva che si erano baciati. La cosa peggiore era che le speranze che Yoongi aveva con Jimin si erano completamente consumate. Si, Yoongi aveva speranza di poter uscire con Jimin, però tutto questo scomparve...
(...)
Un Jimin confuso puliva la casa, mentre la sua testa era immersa in pensieri che erano su Ryeowook e ovviamente Yoongi.
E se rinuncio a tutto? Il piano di conquistare Yoongi e andarmene, rinunciando al lavoro. Maledizione! Non potevo, non potevo per molte ragioni. Primo, avevo bisogno del lavoro perché il salario era molto buono. Secondo, mi ero molto affezionato a Woozie, TaeTae e ovviamente a Yoongi. Terzo, non potevo andarmene perché la signora Taeyeon mi ha incaricato la casa. E quarto, non ho voglia di rinunciare al mio piano, non voglio rinunciare a Yoongi. Dopo tutto mi sono già abituato alla famiglia Min.
-Jimin! Voglio un succo d'arancia- gli ordinò Yoongi sedendosi sul sofà con un notebook -O-R-A! – gridò.
PERFETTO, ED E' COSI' CHE SI ROVINA TUTTO.
COSA PENSATE VOI? FATEMELO SAPERE.
VOTATE. BYE BYE WATTHPADIANI.
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Un Semplice Impiegato
FanfictionPark Jimin è un ragazzo di 20 anni, umile e di buon cuore, decide di lavorare in una casa di ricchi, la casa dei Min. Una famiglia che si lascia trasportare dall'avarizia, l'apparenza e l'ambizione. Mai pensò che lavorare in quella casa sarebbe stat...