5.

508 18 0
                                    

Nina
Era passata una settimana da quando io e Josh avevamo litigato. Purtroppo uscendo nello stesso gruppo di amici me lo ritrovavo spesso tra i piedi, e se non eravamo fuori con gli amici eravamo agli allenamenti. Mi aveva ferita così tanto quel giorno e non se ne rendeva nemmeno conto. Era stato uno sbaglio credere di poter essere amici. Dovetti fare tutto di fretta quel giorno e rimunginare mi rallentava. La soluzione più adatta era smettere di pensare. Dì lì a poche ore avrei avuto la gara e dovevo concentrarmi.

<<Mamma dobbiamo sbrigarci, è già tardi>> dissi scendendo al piano di sotto con tutto l'occorrente.

<<Hai preso tutto?>> mi chiese lei indicando il borsone ai miei piedi.

<<Si, quindi ti prego andiamo>>

<<Tuo padre ci raggiungerà lì non appena avrà finito di lavorare>>

<<Va bene andiamo>>

Ero agitatissima, lo ero sempre prima delle competizioni. Appena arrivai dovetti aspettare che mi assegnassero un camerino, dopo di che andai con le mie compagne a cambiarmi. Mentre ci dirigevamo verso il camerino lo vidi, Josh era lì. Era lì che mi guardava ed io guardavo lui. Per un attimo fu come se ci fossimo solo noi e il resto del mondo no. Mi voltai e continuai a camminare verso i camerini.

Tre ore dopo..

La gara andò bene, primo posto. Ero così euforica e allo stesso tempo così stanca che non ero in grado di formulare nemmeno un pensiero. Avevo voglia di festeggiare quindi chiamai Emery e le dissi di avvisare gli altri che quella sera saremmo usciti a divertirci. Mentre andavo verso la macchina, dove mia madre e mio padre mi stavano aspettando, sentii una voce famigliare che mi chiamava, affrettai il passo ma ovviamente Josh mi raggiunse. Mi prese per il braccio, costringendomi a guardarlo.

<<Nina possiamo parlare?>>

<<Non abbiamo nulla da dirci>> gli dissi facendogli segno di mollare la presa e diversamente da ciò che pensavo, lo fece.

<<Non dovevo dirti quelle cose mi dispiace>>

<<Immagino>> dissi in tono acido.

Il mio telefono cominciò a squillare così lo presi dalla borsa e quando lessi il nome scritto sul display, per un attimo credetti di star sognando. Era Carter. Me ne fregai del fatto che Josh fosse ancora lì impalato davanti a me a blaterare, io e Carter quella settimana ci eravamo sentiti poco e niente e lui
era sempre più furtivo, così stupita da quella chiamata improvvisa risposi.
<<Carter!>> dissi particolarmente entusiasta per far capire a Josh chi ci fosse dall'altro capo del telefono.

<<Ehi dolcezza, com'è andata la gara?>>

<<Bene bene, primo posto!>>

<<Grande! Avrei voluto vederti>> disse lui in tono malinconico.

<<Già, sarebbe piaciuto anche a me>>

<<Adesso vado, ti amo>>

<<Okay, ti amo anch'io. Ciao.>> riattaccai e riposi il telefono in borsa, quando mi voltai per guardare Josh scorsi nel suo viso un misto tra confusione e rabbia ma non mi importava.

<<Sei ancora qui?>> chiesi con aria sempre più saccente.

<<Sei seria?>>

<<Serissima caro, levati dai piedi.>>

<<Ma che cazzo Nina! Io sto qua a scusarmi e tu che fai? Rispondi a quel coglione di Cooper e mi mandi pure via?>>

<<Si chiama Carter idiota! Ma non c'è da stupirsi che non ti ricordi nulla al di fuori di ciò che ti riguarda!>>

Un amore improbabile. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora