29.

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Un anno dopo..
Nina

<<Amore? Potresti aiutare mia sorella ad appendere questo?>> mi chiese Scott porgendomi uno striscione. Era il nostro primo anniversario ed anche il compleanno di sua sorella maggiore. Le stavamo organizzando una festa a sorpresa e ne avremmo approfittato per festeggiare anche il nostro primo anno insieme. Tra me e Scott era successo qualcosa. Dopo un paio di appuntamenti era come se ci conoscessimo da sempre. I primi mesi non avevo fatto che pensare a Josh, paragonare Scott a lui e credere che non lo avrei mai dimenticato. Lo avevo dimenticato? No. Non avrei mai potuto. Non facevo che ripetere a me stessa che Scott non era Josh, finché non capii di starmi affezionando a lui proprio per quella ragione. Era stato un anno di continue lotte con la mia famiglia, non accettavano affatto Scott, nonostante fosse un ragazzo perfetto; era gentile, cordiale, intelligente, di bel aspetto e di buona famiglia. La sua famiglia invece, mi aveva accolta e fatta sentire a casa fin da subito. Avevo persino legato molto con le sue sorelle, Kimberly e Caroline, che erano la sua fotocopia al femminile tra l'altro. Kimberly era la maggiore, nonché colei a cui organizzavamo la festa, mentre Caroline era la minore.

<<Scott dove vuoi che lo appenda?>> chiesi confusa guardandomi intorno nella loro enorme villa.

<<Chiedi a Car tesoro, sta praticamente dirigendo i lavori e comandando tutti a bacchetta.>> rise lui mentre scendeva da una scala altissima. Caroline aveva assegnato ad ognuno di noi un compito, a Scott era toccato appendere tutte le decorazioni intorno alla casa, era un po' dispotica a volte; ma era unica a suo modo. Scott fece per scivolare ed io mi allarmai.

<<Sta' attento!>> esclamai andando a reggergli la scala, lui si riprese in tempo e scese gli ultimi gradini.

<<Sto bene, era tutto calcolato baby.>> fece lo spavaldo al solito suo e mi strappò un sorriso.

Con Scott era un continuo sorridere e star bene.

<<Come no.>> risposi dandogli un colpetto sul braccio. Lui mi avvolse tra le sue enormi braccia e mi disse:

<<Ma ti pare che mi rompo una gamba il giorno del nostro anniversario?>>

<<Non dovresti nemmeno in altri giorni se è per questo.>> dissi sporgendomi per dargli un bacio sulla guancia, poi mi distaccai e feci per andare, lui mi diede una pacca sul sedere e tornò al suo lavoro con un sorriso da ebete sul volto. Scott mi aveva detto più volte di amarmi, ma io non riuscivo a dirglielo ed onestamente non sapevo se per via del fatto che in realtà non lo amassi affatto o perché semplicemente non ero pronta. Ero così confusa.. Mi ero affezionata tantissimo a lui, ma per me era un enorme casino. Lui lo sapeva e non mi faceva pressioni, semplicemente quando gli andava di dirmelo me lo diceva senza aspettarsi niente in cambio. Era perfetto ed io non lo meritavo affatto..

Cinque mesi più tardi..

<<Nina grazie a Dio hai risposto! Devi venire di corsa in ospedale!>> mi disse Emery dall'altro capo del telefono.

<<In ospedale? Che succede?>>

<<Devi venire immediatamente!>>

<<Sono ad Houston Em, ci metterò due ore buone, dimmi che succede!>>

<<Colin ha avuto un altro infarto, stavolta però gli è andata male, hanno dovuto rianimarlo e qui sono tutti disperati, i medici non ci dicono nulla. Trish sta dando di matto. Ti prego sbrigati, parti quando puoi!>>

<<Ok ok, dammi il tempo di sistemare alcune cose e parto.>> riattaccai e mi diressi verso il bagno in cui Scott si stava facendo la doccia.

Entrai e scostai la tendina della doccia.

<<Ehi, devo tornare ad Austin, Colin ha avuto un infarto ed Emery mi ha chiesto di correre in ospedale.>>

Scott strabuzzò gli occhi ed io ebbi paura di ciò che stava per dire.

<<Colin? Colin il padre del tuo ex ragazzo?>>

Scott non era un tipo geloso ma non capiva il legame che c'era fra me e la famiglia di Josh nonostante io e lui non stessimo più insieme. Si sentiva minacciato da quel rapporto, tutti adoravano Josh ed io di contro amavo la sua famiglia, mentre Scott veniva a stento considerato. Mi si stringeva il cuore pensando a come stessero le cose e a come dovesse sentirsi ogni giorno.

<<Ti prego Scott non ricominciamo, lo sai che è come un padre per me.>>
Lui sbuffò e poi disse:
<<Dammi il tempo di sciacquarmi e ti accompagno io.>>

<<Devo correre, resta qui se vuoi, tornerò domani.>>

<<Nina non mi piace che guidi per due ore, sopratutto a quest'ora.>>

<<Lo so, ma ti prego, ci vediamo domani.>> mi voltai verso la porta ma lui mi chiamò.

<<Che c'è?>> chiesi.

<<Non mi saluti neanche?>> aveva ragione, mi stavo comportando da stronza, ma ero preoccupata per Colin.

<<Hai ragione, scusami.>> andai di nuovo verso la doccia e lo baciai sulle labbra che lui non tardò a schiudere per approfondire il bacio.

<<Chiamami appena arrivi baby.>>

<<Va bene.>>

Uscii dall'appartamento come solo Flash avrebbe saputo fare e mi misi in viaggio. Dovevo arrivare il prima possibile.

Un amore improbabile. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora