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Nina
Un mese dopo..

<<Corpo docente, genitori e miei carissimi compagni, benvenuti alla cerimonia di diploma di quest'anno. Questo come tutti gli altri è stato un anno ricco di emozioni e difficoltà. A nome di tutti mi sento di dire che nonostante tutto, se siamo qui oggi, vuol dire che quelle difficoltà sono state affrontate e successivamente superate, con forza e devozione per gli obbiettivi che ci eravamo prefissati fin da bambini, chi più chi meno ovviamente.>> tutti risero ed io ne approfittai per riprendere fiato.

<<Ognuno di noi, me compresa, ha dovuto affrontare un qualcosa che credevamo insormontabile, un qualcosa che ci ha fatto seriamente dubitare su quale strada prendere. Molti hanno sempre avuto le idee chiare fin da bambini, altrettanti tutt'ora non lo sanno. Ovviamente io faccio parte della seconda categoria, ma non ha importanza.>> dissi ironicamente provocando un'altra risata generale, ma poi continuai ritornando seria.

<<Sapete perché non ha importanza? Mia madre mi ha insegnato che sbagliando si impara e se sbagliare nel prendere decisioni ci farà imparare a vivere, allora bene; ho intenzione di sbagliare parecchio. Ammiro chi ha sempre avuto le idee chiare, vorrei tanto averle anch'io, ma non importa. Se sbaglierò, imparerò dai miei sbagli, non importa quante svolte sbagliate prendi se la destinazione è quella giusta. Siamo giovani no? Il futuro è nelle nostre mani ed io sono del parere che bisogna anche sporcarsele un po' per dare l'esempio alle generazioni future; quindi, cari diplomati, non importa quanti sbagli avete fatto o farete quando andrete al college, quando troverete la vostra strada, ne sarà valsa la pena. La vita ne vale la pena, quindi vale la pena di viverla no?>> tutti applaudirono ed io li ringraziai. Quel discorso non me l'ero nemmeno preparato, avevo semplicemente aperto il mio cuore e detto ciò che pensavo. Con tanto di toga e tocco andai a ricevere il mio diploma. Ce l'avevo fatta, stentavo a crederci ma ci ero riuscita e mi avevano persino dato il compito di rappresentare tutti gli studenti e di tenere un perfetto discorso di commiato alla cerimonia. Vidi i miei tra la folla, vidi mia madre con gli occhi velati di lacrime e per la prima volta, lacrime di gioia. Mi si gonfiava il petto d'orgoglio nel saper di averli resi fieri ed orgogliosi di me. Dopo le mille foto con i parenti e con gli amici, ci trattenemmo ancora un po' a firmarci gli annuari a vicenda.

<<Paperella!>> mi venne incontro Emery chiamandomi con quel soprannome che mi aveva affibbiata da bambina.

<<Em!>> andai ad abbracciarla.

<<Discorso assolutamente perfetto!>>

<<Grazie.>> dissi in imbarazzo. Odiavo i complimenti.

<<Sei pronta per il college?>> mi chiese. Ero pronta? Non lo sapevo ma una cosa era certa dovevo dare una svolta alla mia vita.

<<Altro che, e tu?>>

<<Puoi dirlo forte, staremo insieme per moltissimi anni ancora!>>

Io ed Emery avevamo fatto di tutto per finire nello stesso dormitorio e per condividere la camera. Eravamo state così petulanti che l'amministrazione alla fine dovette cedere per sbarazzarsi di noi. Avevo la mia migliore amica accanto, i miei amici e la mia famiglia; sentivo però che mancava ancora qualcosa..

<<Stasera mega festa da me signorina!>>

<<Eh no, avevo voglia di andare al fast food.>> mi lamentai.

<<Ci andremo, ma subito dopo si festeggia!>>

<<Okay allora ci sto.>> acconsentii a quello scambio equo.

Ci sarebbe stato da divertirsi, le feste di Emery erano sempre super affollate, veniva l'intera città. Ero pronta a tutto. Pronta a divertirmi e accantonare i problemi e i pensieri per un po'.

Un amore improbabile. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora