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Nina
Un mese dopo..

Era ormai un mese che andavo a giorni alterni ad Huntsvillre. Un mese che tornavo a casa sempre con lo stesso risultato, in lacrime e sempre più delusa, sempre più confusa. Un mese che Josh non voleva vedermi.

<<Nina, devi tirarti su, non puoi stare così.>> mi aveva detto una volta Emery, nel salotto di casa mia. Mi ero limitata a mandarla a quel paese. Lei sapeva, sapeva ogni cosa e non voleva dirmi nulla. In quel mese ci eravamo avvicinate di nuovo, ma io tendevo sempre a stare sulle mie, un po' sulla difensiva. Ogni tanto ero anche andata a trovare i Fletcher, Kate stava sempre peggio, Trish si dedicava completamente a lei e Colin restava spesso sepolto in ufficio per non tornare a casa. La loro famiglia stava ormai andando a pezzi e il mio cuore si frantumava ogni volta che mettevo piede in casa loro. Passavo tanto tempo insieme a Kate, tentavo di tirarla su, guardavamo dei film, facevamo delle passeggiate intorno all'isolato, preparavamo dei dolci; Ogni volta che sembrava stare meglio, arrivava una crisi peggiore della precedente e tutti i miei tentativi diventavano vani. Avrei voluto fare di più.


Josh
<<Fletcher! È tornata.>> mi comunicò Boe la guardia.

<<Sai già cosa fare Boe.>>

<<Sei sicuro?>>

<<Devi per forza chiedermelo tutte le volte?>>

<<Sei cocciuto come un asino ragazzo.>>

Non risposi. Nina mi mancava, mi mancava da morire, ma cosa dovevo fare? Non potevo permetterle di sprecare la sua vita dietro ad un "galeotto". Mancava un mese al diploma, poi sarebbe andata al college e avrebbe vissuto la sua vita. Mancavano due anni, per due cazzo di anni avrei dovuto scontare la pena. Lei non poteva stare per due anni dietro a me, non lo avrei mai permesso, piuttosto mi sarei tagliato una gamba.

<<Ehi fratello.>> mi chiamò mio fratello dissuadendomi dai miei pensieri.
<<Che c'è? Hai detto qualcosa?>>

<<No, non ancora.>>

<<So cosa stai per dire, ti prego risparmiamelo.>>

<<Sai..>>

<<Che cosa?>> chiesi già frustrato per la piega che avrebbe preso la conversazione .

<<È un mese che siamo qui e già non ti riconosco più.>>

<<Che cazzo dici? Smettila di dire stronzate Jack.>>

<<Te ne renderai conto da solo, nel frattempo non fare stronzate.>> disse andandosi a distendere sul materasso del letto a castello.

<<Fottiti.>> gli intimai e lui non rispose, chiuse gli occhi e mi lasciò solo tra i meandri della mia mente.

Nina
<<Tesoro devi rassegnarti, non vuole vederti. Non puoi fare tutta quella strada in macchina per tornare delusa e amareggiata.>>

<<E perché dovrei fare il suo gioco mamma? È quello che vuole, che io lasci perdere, lo conosco troppo bene e so che è convinto di dovermi lasciare andare per permettermi di vivere la mia vita.>>

<<E fa bene. A questo punto non posso far altro che essere d'accordo con lui. Fai kilometri su kilometri in lacrime, con il rischio di fare un incidente e rischiare la tua vita. Devo impedirtelo io?>>

<<Non puoi farlo mamma, sono maggiorenne non puoi impedirmelo.>>

<<Non hai idea di quanto vorrei.>>

Un amore improbabile. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora