Nina
Josh mi accompagnò a casa verso l'ora di cena. Avevamo passato tutto il pomeriggio a coccolarci nel suo posto, che sentivo ormai anche un po' mio. Salì in camera mia, Marley mi seguì e si accucciò ai piedi del letto, lo avevo trascurato parecchio. Negli ultimi giorni avevo passato più tempo fuori che a casa e mi era mancato tantissimo. Presi uno dei suoi pupazzetti preferiti da sotto il mio letto e cominciai a giocare con lui. Sentii bussare alla porta.<<Avanti!>> Mia madre entrò un po' esitante ed io non ne capii la ragione, non si era mai trattenuta nell'irrompere in camera mia.
<<Ciao tesoro, che fai?>> chiese timidamente.
<<Niente giocavo un po' con Marley.>> risposi sorridendole.
Lei entrò e si sedette a terra accanto a noi. La vidi un po' cupa e così le chiesi cosa avesse.
<<Niente, è tanto che non passiamo un po' di tempo insieme. Prima mi raccontavi tutto e adesso non so nemmeno dove passi le giornate, sono un po' preoccupata.>> ammise con un'alzata di spalle. Aveva ragione, andavo a casa solo per dormire e in effetti i miei genitori mi erano mancati parecchio.
<<Lo so mamma, mi dispiace tantissimo ma sono successe davvero tante cose e non avrei potuto fare diversamente.>> le spiegai dispiaciuta.
<<Cos'è successo? Ti va di parlarne?>> mi chiese accarezzandomi la schiena.
Decisi di non tenerla più allo scuro di tutto, così magari avrebbe capito e non si sarebbe preoccupata. Le raccontai tutto dal mio compleanno in poi, tralasciando la parte in cui avevo dormito da Josh e lei rimase sconvolta e addolorata per Kate. Esattamente come speravo mia madre capì e mi disse che per qualsiasi cosa lei e mio padre ci sarebbero stati.
<<Grazie mamma.>> le dissi abbracciandola, lei ricambiò stringendomi più forte e mi fece sentire al sicuro.<<Vado a preparare la cena, stasera papà farà tardi, quindi saremo solo io e te.>> disse lei alzandosi. Marley la seguì di sotto ed io restai sola con i miei pensieri. Che avrei fatto se avessero arrestato Josh? Come avrei fatto senza di lui? Col tempo avevo capito che il vero amore non è quando ami una persona perché hai bisogno di lei, bensì quando hai bisogno di quella persona perché la ami. All'apparenza, due cose molto simili ma in realtà un abisso le separava. Avevo ormai capito di aver bisogno di Josh perché lo amavo, avevo bisogno di lui per sorridere e per star bene, avevo bisogno dei suoi abbracci e dei suoi baci, avevo bisogno di ogni singolo momento nostro e se lo avessi perso, avrei perso una parte di me. Era la mia metà e sempre lo sarebbe stato.
<<Nina!>> urlò mia madre dal piano di sotto.
<<Che c'è? Che succede?>> chiesi affrettandomi a scendere in cucina.
<<Ti va di invitare il tuo ragazzo a cena?>> chiese lei ansiosa.
<<Mh, perché?>> domandai dubbiosa e stranita.
<<Non ti va di farmelo conoscere?>>
<<Certo mamma ma perché adesso?>> .
<<Sai che tuo padre è molto protettivo, magari visto che stasera non c'è potresti presentarlo a me, così lo studierò e poi lo presenterai a tuo padre.>> disse lei divertita.
<<Lo studierai?>> chiesi inorridita al solo pensiero.
<<Si, sai per capire se potrai presentarlo a tuo padre e se sarà in grado di superare il solito interrogatorio.>> rispose lei. Mio padre aveva conosciuto Carter e lo aveva odiato e non considerato alla mia altezza fin da subito, mi faceva paura presentargli Josh, non perché non avrebbe superato "la prova" bensì perché avevo paura in ogni caso di ciò che potessero dire i miei.
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Un amore improbabile. #Wattys2019
Storie d'amoreNina, una diciasettenne determinata a realizzare i propri obbiettivi, amante della lettura e del pattinaggio; si ritroverà a dover stravolgere i propri piani, quando il diciottenne Josh, amante dell'hockey e re del liceo, nonchè suo nemico giurato;...