Josh
<<Imputato, ha qualcosa da dire in sua difesa? >> mi chiese il giudice Anderson.<<No, vostro onore.>>
Erano già state fatte milioni di domande e il giudice avrebbe già dovuto comunicare la sentenza, ma non fu così.
Il processo era arrivato così in fretta, ma di contro stava procedendo così lentamente.. Quella mattina Nina aveva provato in tutti i modi a distrarmi ed era stata vicino a me e alla mia famiglia fino alle 16:00 di quel merdosissimo pomeriggio. L'orologio sulla parete indicava ormai le 18:00 e noi eravamo ancora lì dentro, spaventati, ansiosi di conoscere la decisone del giudice.
<<Direi che è il momento di chiamare al banco dei testimoni l'unico testimone oculare.>> annunciò Spielberg ed io e mio fratello ci guardammo confusi. Testimone? Nessuno aveva assistito, o almeno così credevo..
Un ragazzo venne scortato fino al banco dei testimoni ed io ci misi un po' a riconoscerlo, ma alla fine capii. L'amichetto snob di Tony era lì per testimoniare a suo favore e probabilmente sarebbe stato proprio lui a determinare la nostra condanna.
<<Signor Jensen, consapevole della responsabilità che con il giuramento assumete davanti a Dio e agli uomini, giurate di dire la verità, null'altro che la verità?>> chiese Anderson allo stronzetto.
<<Lo giuro.>>
<<Come no..>> sussurrai io e l'avvocato mi ammonì con lo sguardo.
<<Signor Jensen, potrebbe gentilmente comunicarci la sua versione dei fatti di quella sera?>> gli chiese l'avvocato Kingston, nonché difensore di Tony.
<<Io e Tony ci trovavamo alla festa insieme ad altri nostri amici, non appena decidemmo di tornare a casa ci dirigemmo all'auto nel parcheggio, loro due sbucarono dal nulla ed iniziarono ad aggredirlo nel parcheggio dell'abitazione.>>
<<Obiezione!>> intervenne Spielberg il nostro avvocato.
<<Accolta.>> dichiarò Anderson. Ero convinto che avesse un debole per me e mio fratello, aveva accolto tutte le obiezioni da parte del nostro avvocato.
<<Vostro onore, potrei porre delle domande al testimone?>> chiese Spielberg.
<<Prego.>> lo autorizzò il giudice.
<<Grazie vostro onore.>>
Spielberg si alzò dalla sua seduta e andò verso il banco dei testimoni.
<<Signor Jensen, lei è consapevole delle ragioni dell'aggressione? Era lì quando è avvenuta?>><<Ero lì.>>
<<Stronzate!>> ribattei io alzandomi di scatto dalla mia postazione.
<<Signor Fletcher!>> mi ammonì il giudice, restai in piedi e lui proseguì<<Signor Fletcher, si sieda o il suo comportamento non gioverà alla sua condizione.>> diedi un ultimo sguardo assassino allo stronzetto e tornai a sedermi.
L'avvocato proseguì con le domande e Jensen si ostinò a ribadire la sua presenza quella sera. Ad ogni sua parola la voglia di sterminarlo cresceva in me.
<<Lei quindi dichiara di non aver perso d'occhio l'imputato per tutta la sera? >>
<<Si.>>
<<Ne è sicuro?>>
<<Si.>>
<<Quindi lei non avrebbe problemi a sottoporsi ad un esame per dimostrare la realtà dei fatti?>>
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Un amore improbabile. #Wattys2019
RomanceNina, una diciasettenne determinata a realizzare i propri obbiettivi, amante della lettura e del pattinaggio; si ritroverà a dover stravolgere i propri piani, quando il diciottenne Josh, amante dell'hockey e re del liceo, nonchè suo nemico giurato;...