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Due mesi dopo..
Nina

<<Allora?>> mi chiese Scott mentre me ne stavo seduta al tavolo della cucina a guardare vecchie foto. Quel giorno mi ero svegliata e mi era venuta una voglia matta di fare un tuffo nel passato.

<<Cosa?>> chiesi, dato che mi ero persa gran parte del suo discorso. Accadeva spesso, dovetti ammettere.

<<Hai intenzione di tornare ad Houston o vuoi stare ancora qui e farti due ore di macchina ogni qual volta hai lezione?>> Era di questo che stavamo parlando? O meglio di cui stava parlando.

<<Scott te l'ho già spiegato mi sembra.>> sbuffai lasciando cadere le foto frustrata.

<<Beh spiegamelo di nuovo, evidentemente non capisco.>> si portò le braccia sui fianchi e rimase in piedi a guardarmi.

<<Senti, mi rendo conto che non capisci, che per te questa situazione è assurda, ma qui hanno bisogno di me.>> dissi andandogli incontro. Lui si portò le mani ai capelli e ispirò profondamente.

<<Ma perché? Cosa puoi fare tu che qualcun altro non può fare? Hai qualche potere magico per caso?>> ribattè. Odiavo quei discorsi e più di essi odiavo dover spiegare le mie ragioni.

<<Tu non capisci, hanno bisogno di me, Colin ha avuto già due infarti e la sua famiglia ha bisogno di me e della mia. Siamo molto uniti e anche se tu non capisci questo ridicolo legame, come lo definisci tu, per noi è importante. Voglio stargli vicina, Colin non si è ancora ripreso, anzi peggiora giorno dopo giorno ed io voglio stare accanto a lui, Trish, Kate e Jack.>>

Lui rimase zitto a fissarmi.

<<Mi dispiace se ti senti trascurato okay? Ma sono la mia famiglia, per me è un padre tanto quanto quello biologico.>> proseguii.

<<Nina..>> disse in tono più pacato.

<<No. Hai ragione, ma devi metterti nei miei panni.>>

Lui non disse nulla, semplicemente mi abbracciò.

<<Hai ragione, scusami.>> mi sussurò. Gli lasciai un leggero bacio sulla guancia e tornai alle mie foto.

Quando due mesi fa Colin aveva avuto quel tremendo infarto, il medico gli aveva ordinato di restare a riposo ed io avevo deciso di essere più presente per tutti. Ho fatto le valigie e sono tornata ad Austin, io ed Emery praticamente non stavamo più nell'appartamento da mesi e stavamo valutando se lasciarlo a chi ne aveva davvero bisogno. Scott non capiva e almeno due volte al giorno finivamo per litigare sempre per lo stesso motivo, poi lui mi chiedeva scusa ed io tornavo a qualsiasi cosa stessi facendo prima della discussione; attendendo il momento in cui saremmo tornati sull'argomento e puntualmente non tardava mai ad arrivare.

<<È meglio che vada a casa, prima che tornino i tuoi.>> mi disse. I miei non lo volevano a casa nostra e quel giorno avevo infranto quella piccola regola per bere un caffè insieme. Poi ovviamente facemmo tutto tranne quello perché passammo il resto del pomeriggio a litigare.

<<Già.>> dissi soltanto. Non mi capacitavo del fatto che ogni volta che Scott andava via, non mi importava. Quando Josh andava via mi mancava da morire e facevo di tutto per passare più tempo possibile assieme a lui.

<<Allora vado.>> mi fece cenno verso la porta ed io mi offrì di accompagnarlo.

<<Vado da solo, conosco la strada.>> disse secco.

<<Oh.>> dissi soltanto. Lui mi guardò e poi si voltò incamminandosi verso l'ingresso. Io ero strana nei suoi confronti, spesso anche distaccata, ma lui non lo era mai e quando andava via senza salutarmi voleva dire che le cose stavano precipitando.

Se inizialmente credevo che la sua compagnia mi aiutasse a dimenticare, col tempo cominciavo a rendermi conto che era esattamente il contrario. Forse per caso, o forse era un segno del destino, sbucò tra le tante foto una mia e di Josh. Dopo tre anni e più lo trovavo ancora dappertutto, tra gli oggetti, nei vari luoghi della città, avevo persino una sua maglietta nell'armadio.. E poi nel peggiore dei luoghi, la mia mente. Quando una persona ti prende mentalmente sei fregato.

Josh
<<Ehi fratellone.>> mi salutò mio fratello dall'altra parte del vetro.

<<Ehi fratellino.>> Jack era venuto a trovarmi quel giorno e dato che non potevo più avere dei colloqui nella sala aperta ai visitatori, potevamo solo incontrarci con un vetro che ci separava ed un telefono per comunicare.

<<Come sta papà?>> gli chiesi preoccupato.

<<Sta bene più o meno. Gli hanno imposto di rimanere a casa per non affaticarsi, ma sai com'è fatto. Sta già impazzendo perché mamma non gli permette nemmeno di alzarsi dal letto. Fortunatamente c'è un continuo via vai di visite a casa.>>

<<Ah si? Menomale, almeno ha compagnia.>>

<<Già.>> rispose mio fratello. Mi guardai le mani e pensai di chiedergli una delle cose che volevo sapere di più.

<<Lei come sta?>> lui mi guardò stupito, non chiedevo di Nina da tempo ormai.

<<Sembra star bene..>>

<<Sembra?>> chiesi preoccupato.

<<Si, cioè, a volte sembra felice; altre sta di merda tanto quanto noi perché non ci sei.>>

<<Si?>> chiesi quasi speranzoso. Che idiota, ero contento che stesse male solo perché voleva dire che pensava ancora a me.

<<Beh si.>>

Mio fratello mi aveva raccontato del suo nuovo ragazzo qualche visita prima ed io non l'avevo presa affatto bene. A tal punto che ringraziai di essere stato messo in isolamento qualche anno prima.

<<È felice? Con lui intendo..>>

<<Josh..>> mi supplicò Jack.

<<Dimmi solo se lo è.>>

<<Perché ci tieni tanto a torturati così?>>

<<Lo è o no?>>

<<Litigano parecchio. Lei è distaccata con lui, a volte sembra quasi che neanche lo veda, lui invece ha talmente tanto affetto che compensa quello che manca da parte di Nina.>> quell'affermazione mi diede fastidio, mi immaginai lui che le stava attaccato costantemente e la cosa mi fece stringere i pugni.

<<Lo ama?>> chiesi.

<<Ne dubito.>> rispose lui sicuro.

<<Come fai a esserne così sicuro? Ti ha detto qualcosa?>> curiosai.

<<No, ma Josh, dubito che amerà mai qualcuno al di fuori di te.>>
Istintivamente sorrisi ed il cuore prese a galopparmi nel petto. Neanch'io avrei mai amato nessun'altra dopo di lei. Una guardia venne a comunicarmi che il tempo era scaduto, salutai mio fratello e mi diressi verso la mia fottutissima cella. Verso il mio inferno personale.

Un amore improbabile. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora