12.

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Nina
Ero ancora interdetta e confusa ma allo stesso tempo il mio cuore stava scoppiando di gioia. Josh era lì di fronte a me ed io non resistetti alla tentazione, mi precipitai su di lui allacciando le gambe ai suoi fianchi e le braccia al collo.

<<Ehi piccola, così cadiamo.>> disse lui mantenendo a fatica l'equilibrio. "Piccola" quanto mi era mancato sentirglielo dire..

<<Che ci fai qua?>> chiesi io curiosa e felice.

<<Che ci faccio qua?>> disse lui facendomi scendere a terra, ma continuando a tenermi tra le sue braccia.

<<Sai com'è, la fatina dei compleanni mi ha detto che come desiderio di compleanno hai esplicitamente richiesto la mia presenza e come si fa a dire di no a quella sventola di fatina.>> gli diedi uno schiaffo sul braccio e lui scoppiò a ridere.

<<Sono qui solo per te scema.>> disse dandomi un buffetto sul naso. Lo abbracciai talmente forte che mancò l'aria anche a me. Restammo così per un bel po', quando ad un certo punto mi venne un leggero fastidio e non resistetti dal chiedergli..

<<Perché non hai mai risposto ai miei messaggi e alle mie chiamate?>>

<<Lo sai>>

<<No, non lo so, altrimenti non te lo starei chiedendo.>>

<<Credevo che tu stessi con lui e che per quanto fossi innamorato di te, dovevo lasciarti andare.>> lo aveva detto di nuovo.. Josh mi amava, ma lo aveva detto al passato, chissà se gli fosse passata..

<<Io non sono mai più stata con lui Josh, per me davvero esistevi solo tu ormai.>> dissi finalmente.

<<Ma io non potevo saperlo Nina, ho creduto a ciò che avevo davanti, l'ho saputo solo oggi che in due mesi ho convissuto con le convinzioni sbagliate.>> in che senso lo aveva saputo solo oggi? Qualcuno gli aveva detto tutto?

<<Kate>> rispose lui, come se mi avesse letto nel pensiero, ci sarei dovuta arrivare da sola in effetti.

<<Quindi per due cavolo di mesi siamo stati male entrambi per nulla?>> chiesi più a me stessa che a lui.

<<Adesso sono qui.>> alzai lo sguardo ed incontrai i suoi occhi. E che occhi.

<<Per quanto resterai?>>

<<Purtroppo solo due giorni, quindi proporrei di non passarli litigando.>>
<<Sono d'accordo però dovremmo parlarne.>>

<<Hai ragione, ma non adesso.>>

<<Perché?>>

<<Perché non ti vedo da due mesi e mi sei mancata da morire.>> disse dandomi un leggero bacio sulle labbra.

<<E mi è mancato fare questo.>>

<<Anche tu mi sei mancato.>> dissi stringendolo più forte.

<<Mi sei mancato così tanto che a volte mi sembrava di non riuscire più a respirare.>> lui non rispose, semplicemente mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Non esitai nemmeno un attimo a ricambiare, fu uno dei baci più belli che ci fummo mai dati, pieno di rabbia, tristezza, gioia e soprattutto amore.

Josh
Finalmente Nina era lì, tra le mie braccia. Quando mi si buttò addosso a stento riuscii a non cedere per le troppe emozioni. Non ci potevo credere, eravamo lì ed eravamo sempre noi. Non era cambiato nulla. Aveva ragione, dovevamo parlarne ma in quel momento l'unica cosa che volevo era tenerla tra le mie braccia. Mentre eravamo in piedi sulla veranda di casa di Louise, vidi una dondola. Presi Nina per mano e la condussi fin lì. Sembrava che qualcuno l'avesse messa apposta lì per momenti come quello. Mi sedetti e invitai a Nina di sedersi sulle mie gambe, lei però si mise accanto, prese il mio braccio e se lo mise attorno alle spalle in modo tale da accoccolarsi sul mio petto, appena sotto l'incavo del mio collo. Le presi le gambe e le misi sulle mie e con entrambe le braccia le cinsi la vita. Adesso si che eravamo comodi. Non la lasciai nemmeno un attimo e non parlammo neanche. Tra
me e Nina c'era quella cosa che per me era solo nostra, non servivano le parole, riuscivamo a stare l'una tra le braccia dell'altro e a comunicarci tutto così. <<Che stavi andando a fare comunque qua fuori da sola?>>

<<Avevo bisogno di prendere un po' d'aria.>>

<<Troppa gente ubriaca?>> le chiesi scherzando.

<<Si, in effetti si>> rispose lei con quel suo sorriso stupendo.

<<I miei fratelli sono dentro?>>

<<Si e si stanno divertendo parecchio>> chissà che stava combinando mia sorella

<<Mia sorella è tranquilla?>>

<<Sempre paparino>>

<<Ehi lo dico per il suo bene>> e lei ridacchiò con quella risata che era a dir poco angelica.

<<Ti va se entriamo un attimo così vado a salutarli? Non sanno nemmeno che sono tornato.>>

<<Come non lo sanno?>>

<<No, ho deciso e non ho detto niente a nessuno.>>

<<Sei assurdo. Andiamo.>> disse lei trascinandomi dentro. Non appena entrammo il tanfo di alcool, sudore e vomito mi invase le narici, ora capivo perché Nina avesse bisogno di una boccata d'aria. Vedemmo mio fratello che ballava con Emery e ci avvicinammo a loro. Non appena si resero conto della nostra presenza lì accanto, entrambi mi guardarono increduli, quasi come se fossi un miraggio. Ma andiamo, credevano davvero che non sarei mai tornato? Entrambi mi abbracciarono e mi stupii quando mio fratello mi strinse forte a se.

<<Mi sei mancato fratello.>> disse lui

<<Anche tu.>>

Quando si staccò da me non persi tempo a cercare mia sorella ma proprio non rientrava nel mio radar.

<<Dov'è Kate?>> chiesi ad entrambi.

<<Era con noi poco tempo fa>>

<<E adesso dov'è?>> chiesi preoccupato. Mia sorella non se ne andava mai in giro da sola.

<<Ehi tranquillo sarà qui in giro, c'erano anche alcune delle sue amiche.>> disse Emery

<<Jack la dovevi tenere d'occhio.>>

<<L'ho tenuta d'occhio.>>

<<Si vede>>

<<Ehi calmati>> mi disse Nina all'orecchio. Mi prese per mano e cominciò a farsi strada tra la folla.

<<Dove mi stai portando?>> non era il momento di appartarci, dovevo cercare mia sorella.

<<A cercare tua sorella.>> sospirai grato per la comprensione.

<<Lì ci sono le sue amiche, chiediamo a loro se l'hanno vista.>> disse lei facendosi spazio tra la massa di persone.
Chiedemmo a loro se l'avessero vista e tutte e tre risposero che poco tempo prima l'avevano vista andare via con un ragazzo. Che cazzo ci faceva mia sorella con un ragazzo e sopratutto dove stavano andando?

Un amore improbabile. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora