Capitolo 29.

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"Domani mattina verrò presto quindi fammi andare a dormire" avviso Liam al telefono, stiamo parlando da un'ora. Ha la febbre e ancora non ci credo.

"Va bene amore buonanotte" attacco e mi stendo sotto le coperte.

Sono convinta che stanotte non riuscirò a dormire, mi spiace di come ho trattato mia sorella; forse non voglio vedere la verità.  Con che coraggio affronterò il primo compleanno senza papà? E con quale coraggio starò bene e mi divertirò sapendo che lui non è con me? Forse ancora oggi dopo tutto quello che ha combinato, mi manca ancora.

Mi addormento con qualche lacrima di troppo e la mano sulla cicatrice pensando a quel terribile giorno.

La sveglia suona e io mi sveglio velocemente, quando si tratta di lui non mi spiace ne alzarmi presto ne andare a dormire tardi.

"Megan, ho preparato qualcosa"

"Sei già sveglia?"

"Si ho pensato che vi avrebbe fatto piacere mangiare qualcosa di buono"

"Mamma" chiamo la sua attenzione.

"Lo apprezzo davvero tanto"

"Stai accettando Liam e non è semplice, lo so. Non vuoi che io commetta errori ma con lui sto bene e mi fa piacere che tu lo apprezzi. Lui ci tiene a me"

"Lo so Megan, me ne accorgo quando ti guarda o quando ti parla.  Sfiderebbe tutti compreso un leone come me pur di vederti star bene" io mi avvicino a lei e l'abbraccio.

"Ci hai pensato a domani?" Chiedo.

"Passerò la giornata a fare shopping con tua sorella, se Liam sta ancora male potresti venire con noi"

"Si potrebbe essere un'idea meravigliosa" ammetto.

"Ora vai, si sta facendo già tardi"

Annuisco e dopo aver preso il necessario esco di casa.

*Sto arrivando* mando un messaggio a Liam.

*Mi hai svegliato* risponde.

*Era il mio scopo* metto il telefono in borsa e vado verso casa sua.

Non ci mette molto ad aprirmi e lo vedo assonato mentre mi guarda entrare.

"Che hai portato?"

"Mi ha dato tutto mia madre, prendi il termometro. Ti misuro la febbre"

Lui annuisce e in qualche secondo torna, mentre si misura la febbre mi manda baci volanti e io rido mentre sistemo tutto quello che ho nelle buste.

"38 e mezzo, bang" urla.

"Non è un problema non ho nulla da fare"

"Io si" dice incazzato.

"Devi lavorare?" Chiedo metre mi siedo.

"Non puoi capire"

"Se lo mi spiegassi" sbuffo.

"Nemmeno tu mi vuoi spiegare mai niente perché dovrei farlo io?"

"Perché tu ti fidi di me" dico senza pensare. Alza la testa e mi guarda incredulo.

"Vattene" urla.

"Ma se sono appena arrivata"

"Vattene ho detto, non ti fidi di me"

Megan la grandissima cogliona. Qui sbaglio sempre, ma quando parlo con lui non capisco molto e non so controllarmi per niente.

"Se non te ne vai tu, lo faccio io" si infila una maglia.

Senza rendermene conto corro verso di lui.

My escape. | Liam Payne.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora