"Sei patetico" dissi a quel ragazzo che stringendomi mi aveva detto che ormai non poteva starmi lontano "Non sai nemmeno il mio nome e poi mi stai prendendo in giro" "Megan" fece lui e rimasi sorpresa "Sai il mio nome, non la mia storia" "Potrei scoprirla, andiamo a dormire dai" voleva dettare anche regole "Smettila di dirmi cosa devo fare" "Hai bisogno di dormire" disse lui "Tu non sai un cazzo, vattene" mi staccai da lui e corsi per la spiaggia andando direttamente nella tenda.
"Meg, posso entrare?" chiese Abby, non volevo parlarle così decisi di far finta di dormire e in poco tempo presi davvero sonno.
La mattina seguente il sole splendeva e il caldo si faceva sentire, ma la mia testa mi faceva davvero male.
Mi svegliai grazie al mio telefono che presi con gli occhi ancora chiusi "Pronto?" "Megan, rimani a mare? Io a casa non ci sarò dalle 12" "Che ore sono adesso?" chiesi e una voce maschile disse insieme a mia madre "Sono le 10" mi voltai e guardai il ragazzo con cui avevo discusso la sera prima "Che cazzo ci fai nella mia tenda?" lui scoppiò a ridere e mi ero quasi dimenticata di stare a telefono con mia madre "Megan? Chi è lì con te? Stai bene?" mia madre e le sue mille domande di seguito. "Vieni a prendermi? Si comunque sto bene" "Fra un quarto d'ora fatti trovare sulla strada davanti all'entrata".
Chiusi la chiamata e guardai il ragazzo castano che continuava a ridere per il modo in cui mi ero spaventata quando l'avevo visto.
"Non è divertente" dissi e mi coprii con l'asciugamo "Oh si, lo è Meg"
"Senti coso, esci devo vestirmi e andarmene e secondo: solo i miei amici mi chiamano così" "Mi chiamo Liam" "Piacere mio Liam, ora esci" lui continuò a ridere mandandomi su tutte le furie "Ti viene a prendere il tuo ragazzo?" "Non t'importa" dico "Non era il mio fidanzato, ora vattene per favore" lo imploro, la sua presenza m'infastidisce. "Quindi sei fidanzata?" per un momento penso a dire la verità ma poi penso che se avessi mentito lui si sarebbe tolto dai piedi "Si, felicemente fidanzata" "Povero ragazzo, non vorrei essere nei suoi panni" mi dice e ci rimango male "Non è un tuo problema, ora va via. Non lo ripeterò. Chiamerò direttamente lui e ti farò prendere a calci" "Oh credimi contro me non potrebbe far nulla...io combatto" dice con un tono più serio poi si alza e se ne va.
In 10 minuti mi preparo, saluto quelli che dovrebbero essere amici e vado sul marciapiede che sta dopo la spiaggia. Una figura mi distrae, Il ragazzo con cui stavo parlando fino a poco fa stava dall'altra parte della strada con una sigaretta in mano ma cosa più strana stava facendo entrare una ragazza in macchina, mi guarda, sorride, stringe l'occhio ed entra mettendosi al volante.
Mi perdo in quella scena tanto che non mi accorgo che mia madre sta suonando da minuti così mi affretto ad entrare in macchina.
"Megan? Che hai nella testa? Stavo per avere una multa" dice lei nervosa "Scusa" e la conversazione finisce.
Torno a casa ed ascolto mia madre dettarmi ordini su alcune cose che avrei dovuto fare. Eccomi di nuovo alla realtà, io che obbedisco e rimango a casa tutti i giorni. Mia madre esce e io prendo il mio telefono trovando alcuni messaggi.
-Ho rubato il tuo numero dal cellulare, spero non ti spiaccia sentirmi. Liam xx-
M'irrigidisco subito e penso a cosa io abbia fatto di male per meritarmi quel ragazzo e la sua fastidiosa personalità. Mi sciolgo al seguente messaggio.
"Amore quanto mi manchi, chiamami domani" questa è Brooke e abita dall'altra parte del pianeta ma mi è più vicina lei di chiunque altro qui. L'ho conosciuta l'estate scorsa quando era venuta A Los Angeles per il mese di Agosto con i genitori in vacanza. Abbiamo passato tutti i giorni insieme ed è stata dura dirle addio, ci sentiamo tutti i giorni per telefono o con skype.
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My escape. | Liam Payne.
FanfictionDal capitolo 14: Mentre stiamo per entrare il telefono squilla e faccio segno a Dean di aspettare. È Megan, sono così felice. "Ciao Meg" la saluto. Lei non parla. La sento piangere. Di nuovo? Che è successo? "Amore stai bene?" le parole escono da...