Capitolo 34.

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Quando Liam torna a casa sono quasi pronta per andare dai miei genitori, non riesco ancora a spiegarmi come abbia fatto mia madre a perdonare mio padre. Non si ricorda Di che diavolo di uomo è?

'Sono cambiato' io non ci credo. Ma voglio sentire cosa ha da dirmi stasera, cosa ha da dirci. Se non fosse per Liam non so dove sarei, forse avrei preso un volo solo andata per Londra da Brooke. Mi manca così tanto.

Un bacio sul collo mi riporta al presente, alzo lo sguardo e nello specchio vedo una coppia in sintonia, non sono mai stata così bene con qualcuno. Lui è il primo in tutto, okai non ancora ma sto realizzando con il tempo.

"Andrà tutto bene" sussurra nel mio orecchio.

"Non lasciarmi però" lui annuisce e usciamo dal bagno.

Indosso un jeans, una maglia corta e uno stivaletto. Nulla di speciale.

"Dormi da me stasera?" mi chiede Liam nella macchina.

"Certo che si" rispondo.

"Mancano 10 giorni alla fine d'Agosto e ho chiesto al lavoro di non essere disturbato per poter passare la maggior parte del tempo con te"  EH?

"E cosa c'entra? Abbiamo settembre, ottobre e la vita" giro la testa verso il finestrino. Mi ha offesa.

"Che intenzioni hai?" scatto.

"È solo per poter andare a mare e divertirci di più" posso crederci e devo crederci ora dato che siamo arrivati a casa mia. Ma io lo guardo e il suo sguardo non è più lo stesso, caro Liam Payne abbiamo bisogno di fare due chiacchiere stasera.

Quando suono alla porta il cuore inizia a martellare nel petto, non sarei dovuta venire. Dovrei solo scappare e sto per farlo ma mio padre apre la porta e mi sorride. Troppo tardi.

"Buonasera" dico entrando nel salotto. Liam mi segue e trovo mia sorella al telefono che mi fa saluta con la mano.

"Aspetta Liam ti vuole tuo cugino" urla Melanie.

"Ti senti ancora con Harry?" chiedo.

"Chiaro" dice lei. Decido di lasciar perdere e di recarmi in cucina.

"Ho cucinato tantissimo, non so a Liam cosa sarebbe piaciuto"

"Avresti potuto telefonare" rispondo male.

"So quanto tu ce l'abbia con me in questo momento"

"No, fidati. Non lo sai"

"Per prima cosa, calmati. Cosa ti costa dargli una possibilità? Lo stiamo facendo tutti, non è facile Megan ma almeno noi ci proviamo" che si aspetta da me? Io non sono come loro, io non perdono. 

"E ti ricordo che hai solo 17 anni quindi bada a come ti comporti"  preferisco andare da Liam in salotto, rimango ferma dietro la porta quando lo vedo impegnato in una conversazione con mio padre sul divano. 

"L'ho vista la cicatrice, dev'essere un tale bastardo" mi scappa una risatina.

"Non ero in me quella sera e quando vedo la mia Megan.." Liam tossisce come per far capire che è tempo passato, per specificare che se sono di qualcuno sono sua. Mio padre lo ignora e continua a parlare. "Sono cambiato, sono uscito da quel circolo, ero diventato pazzo" Liam annuisce solamente ascoltando le versioni di una vita non proprio facile da parte di mio padre. 

Quando ci sediamo a tavola, la situazione è più che imbarazzante. Melanie mi guarda come se volesse che io sbloccassi la situazione.

"Allora, parlatemi della vostra storia" dice mio padre, lo guardo schifata e rispondo. "Perchè non ci racconti di quando mi hai mandata in ospedale? Penso sia addirittura più divertente, non trovi?" Liam scalcia sotto il tavolo facendomi capire che è tempo di smetterla e che devo affrontare le situazioni.

"Non stiamo insieme da molto e ci conosciamo da poco ma quando ho visto sua figlia per la prima volta, ho perso la testa"

"Smettila" sussurro.

"Invece è carino da parte sua" dice mia madre avendomi sentita parlare.

"Ho solo deciso che sarebbe stata mia, e così è stato."

"Che fai nella vita Liam?" dopo un'ora di interrogatorio mia madre con una scusa orribile lasciò me e mia sorella al tavolo portando Liam in un'altra stanza. Sciaguratamente il dolce Harry trovò il momento giusto per chiamare la sua fiamma e mi rtrovai al tavolo sola con un uomo che era dverso dall'ultima volta che lo avevo visto ma di cui non riuscivo più  a fidarmi. 

"Perdonami figlia mia, se puoi." alzai lo sguardo. 

"Mi farò perdonare e mai, mai più nella vita dovrai aver paura di me perchè tu, insieme a tua madre e tua sorella siete tutto ciò che ho al mondo" sorrisi lievemente pensando a lui come il principe che mi salvava, l'eroe delle favole. Aveva sbagliato ma dato il perdono ricevuto da mia madre e da mia sorella forse il mo muso lungo non avrebbe portato a nulla di buono. 

"Va bene papà, va bene"

"Va bene?" alza la testa venendomi incontro.

"Se sbaglierai un'altra volta, non disturbarti a tornare" mi abbracciò e io ricambiai.

"Mi sei mancato" ammisi. Il rapporto con il mio papà non era mai stato messo in discussione fino ai vari episodi orribili, lo amavo sempre e comunque.

"Finalmente" mia madre entrò in cucina con Liam al suo fianco che mi guardò orgoglioso.

Dopo la torta era ormai tardi.

"Rimani a dormire qui Liam?" mia madre aveva fatto la stessa domanda al mio ragazzo per ben 5 volte, e la risposta era sempre quella. Aveva impegni, mi aveva detto ma ovviamente tralasciò questo particolare nella risposta a mia madre. 

"Grazie di tutto" mio padre fece un occhiolino a Liam e lo accompagnai alla porta.

"Complotti segreti?" domando spontaneamente.

"Sono fiero di come ti sei tirata fuori da questa situazione ma dubito tu l'abbia perdonato"

"Io non perdono mai nessuno, mai del tutto" rispondo e lui abbassa lo sguardo.

"Non andare a ballare va bene?" lui scuote la testa ridendo. 

Prima di andare via mi bacia a lungo e mi fa capire quanto non vorrebbe lasciarmi, quando vorebbe tenermi con lui, quanto vorrebbe avermi. Saluto i miei genitori e vado nella mia camera. Non credo potrebbe esserci momento migliore. Un messaggio mi distrae mentre mi sto per infilare a letto.

*Ti voglio qui* Liam.

*Sembriamo una coppia sposata, abituati alla mia assenza*

*Non farò MAI  a meno di te, sappilo Megan. Mi hai cambiato la vita.* 

Ci addormentiamo scrivendo messaggi stupidi, e sogno di una bambina spensierata che corre per un prato e che all'improvviso cresce, e sono io. Che corro verso qualcosa o qualcuno. Liam. Mi aspetta in tuta in un prato enorme. 

La luce del sole mi sveglia, è una bella giornata d'Agosto. Guardo l'oraro e sono le dieci, trovo 12 messaggi di Liam , ha deciso di andare al mare oggi e ci andrò ma stasera rimango a dormire da lui. Quando un'ora più tardi è fuori casa avverto mia madre dei piani noto una sorta di preoccupazione nei suoi occhi.

"Mamma che ti succede? chiedo.

"Niente figlia mia, vai"  Nello stesso momento arriva mio padre.

"Buongiorno papà, hai visto la mamma com'è strana stamattina? Io non ci sarò stasera"  lui annuisce e guarda mamma. 

"Ah Meg, fra due giorni mi hanno chiesto di partire per New York"

"L'accompagni?" chiedo all'uomo che sta facendo colazione.

"Forse" la situazione è strana e non mi piace, avranno già litigato? Decido di pensare a me e chiudo la porta di casa correndo verso il mio uomo che mi sta aspettando fuori dalla sua macchina con un sorriso che mi spiazza.

"Buongiorno piccola" gli getto le mani al collo e lo stringo a me, sono in paradiso.

My escape. | Liam Payne.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora