29_La stanza delle necessità

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-Sirius chi è tuo padre? - chiese Draco
Lucy gli diede una gomitata
-Non lo conosci - rispose Sirius con sicurezza e rapidità
-Beh, magari lo conosco -
-Non penso -
-E tua madre? - cambiò domanda
Lucy gli tirò una gomitata.
Di nuovo, più forte.
-Ahio- mormorò Draco
-Perché lo vuoi sapere? - chiese Sirius leggermente agitato
-Curiosità, tu sai chi sono i miei genitori, volevo sapere i tuoi -
-Mio padre... - disse Sirius
-Qual'è il suo nome? - chiese impaziente Draco
-Smettila! - interruppe Lucy-Lo stai spaventando! - e lo trascinò via

-Che cosa ti viene in mente?? Stava per dire la verità!!!... -
-Sei scemo? Se è il figlio di tu-sai-chi, non te lo dirà mai! Se lo fosse, ha capito cosa TU hai capito e potrebbe contattare suo padre e saremmo finiti! - disse agitata, spingendo Draco contro il muro e premendo le mani sulle sue spalle
Draco pensò.
-Ho sbagliato - ammise, abbassando la testa
-Speriamo che tu ti stia sbagliando - disse, mentre si incamminavano verso la sala grande, per pranzare
Stavano scendendo le scale, quando girarono all'improvviso.
Per fortuna era un'altra direzione per dove volevano andare.
Non c'era passato nessuno di là.
Ad un certo punto al posto del muro di fronte, apparve una porta.
-Sarà una stanza segreta o roba simile? - ipotizzò Lucy
-È la stanza delle necessità - spiegò Draco.
-Dici di entrare? -
-È qui per questo -

Così fecero.

La lunga e immensa tavolata argentea brillava in un stanza enorme con un focolare accesso.

Sul legno duro del tavolo c'erano, posti uno dopo l'altro, alcuni oggetti.

Il più avanti di tutti era un diario dalla copertina nera.
Draco lo prese e lo sfogliò.

Lo riappoggiò sul tavolo e cambiò oggetto.

Una tazza di the praticamente vuota, con solo il fondo e qualche foglia di the sminuzzata.
Draco la prese e la scosse.
Il fondo girò e dopo un po' si fermò.
Le minute foglioline andarono a unirsi in una forma molto particolare.

Posò con delicatezza la tazza, senza muovere il fondo.

Passò all'oggetto successivo, l'ultimo di quella che sembrava una tavolata infinita, ma in realtà corta.

Il cappello dello smistamento.
Era vecchio e malconcio.
E immobile.
Draco si schiarì la voce e tossì, per attirare la sua attenzione.
Il cappello si mosse.
-Oh, ciao, Potter- disse
-Salve, io mi chiedevo... -
-Se so dirti qualcosa a proposito di quello che cerchi? -
-Oh, emh... Beh, se parliamo della stessa cosa... -
-Riddle... Mh..., io conosco ogni singola parte di ogni studente e posso dirti con certezza che Sirius Riddle non è figlio di Tu-Sai-Chi -
Draco tirò un sospiro di sollievo e fece un'altra domanda.
-Sai se Tu-Sai-Chi... -
-Caro, non credo di saperti rispondere-
-Ma.. - disse turbato-Hai detto di sapere tutto degli studenti e lui lo è stato-
-Beh, tutto quello che leggo durante lo smistamento -
-Ah..., scusi per il disturbo -
-Di nulla, sono qui per voi-

Detto questo Draco pensò ad una cosa.
Corse verso il diario dalla nera copertina.
-Lucy, mi dai il tuo inchiostro e penna d'oca? -
Prese la penna e la intinse nel nero.
Tenne la penna in mano e disse.
-se questo funziona, "lui" è vivo-
Scrisse.

Sei vivo?

Aspettò.
Aspettarono.

Nulla.
Poi però apparve una scritta.

No

Draco riprese la penna.

E allora chi è che scrive?

Ci mise poco e la scritta si trasformò in un'altra.

Tom, Tom Riddle

Draco spalancò gli occhi, come Lucy, prima di appoggiare nuovamente la penna sulla pagina, ora bianca sbiadita dal tempo.

Voldemort?

La scritta scomparve e apparve un'altra scritta.

Forse.
Alle 00:00 nella Foresta Proibita

Poi il diario si chiuse.

Lucy lo stava per prendere, quando Draco la fermò.
-lasciamolo, è meglio -

Era quasi ora di cena.
Aprirono lentamente la porta e se la chiusero alle spalle.

Sentirono dei passi e Lucy d'istinto si girò verso la porta per entrare, ma tirò soltanto una facciata contro il muro, dov'era sparita la porta.

Arrivò la McGonagall col cappello dello smistamento.

-Salve Potter, eh.., Weasley, vai in infermeria- diceva mentre un rivolino di sangue scendeva sulle labbra di Lucy.
La professoressa tirò fuori immediatamente un fazzoletto di stoffa e fece pressione sul naso di Lucy.
-Vai a cenare, tranquillo Potter, io accompagno la signorina Weasley in infermeria- disse incamminandosi.

Lì passò Sirius andando verso la sala comune, si fermò a guardare Draco e si ripartì di corsa.
-Sirius! Aspetta! - ma lui non si girò, non si voltò e non lasciò che Draco potesse dargli qualsiasi spiegazione.

Se Harry Potter fosse stato SerpeverdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora