46_A casa di Salasar

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-Giorno 92, sono ormai 3 mesi che la mia famiglia, i miei insegnanti, i miei amici mi hanno abbandonato. O forse sono io in realtà che ho abbandonato loro. Ma non credo che lottare sia la soluzione migliore. Ormai la magia è morta e io non sono nato con la magia, o almeno i miei ricordi non nascono dalla magia- Harry pensava ad alta voce, come ogni sera dal giorno della partenza dei suoi cari.
Si pentiva un po' di non essere andato, ma ricordava sempre che non poteva esserci più speranza.
Ormai le aveva perse tutte.
Anche quella che i suoi cari fossero ancora vivi.
-Non c'è ancora traccia di magia oscura qui. So che arriverà presto. Non voglio lattare. Non c'è più speranza-
Osservò fuori dalla tenda e vide una luce abbagliante.












-Tieni, Draco, ho portato dei ripieni -
-No, mamma, non ho fame -
-Dai, fai un po' di merenda- insisteva
-MAMMA, BASTA, HO DETTO DI NO -
Aveva la testa bassa e scalciava le pietre. Era arrabbiato di tutto, ma non comprendeva la situazione, gli altri non ne potevano nulla degli eventi catastrofici a causa della magia oscura.
-C'è un barlume laggiù, indietro - affermò Severus.
-di speranza? - chiese Hermione prima di girarsi - che cos'è? -
-sembra un fumo e del fuoco -
-Vero, Black ha ragione! - afferma
Ron -è molto lontano non è che... -
-No, non mi dire... -
-può essere Hermione - continua
Ron -la tenda-
Hermione è disperata.
-Magari no... - dà speranza Severus e la fa tornare ad Hermione.
-Magari! - conclude Ron
Hermione torna disperata.
-Ci stai zitto - gli sussurra Severus.

-Dove vai, Hermione? - chiede Black
-Se è lui, è in pericolo -
-Se non è lui sei TU in pericolo!! -
Dopo una piccola riflessione si ferma e dice -Che stupida che sono -
-Ma qualcosa dev'essere e può venire qui, quindi è meglio continuare a camminare! - avvertì Ron
Così fecero.













-C'è qualcosa di strano fuori dalla tenda...-
-Già, caro Potter, c'è qualcosa, ma strano direi di no, noi non siamo strani - la voce proveniva da fuori, Harry volle uscire e notò la foresta prendere fuoco.
-Ah, Poyter - diceva Cobra - non farci caso al fuoco -
-Beh, che fate qui?-
-Vogliamo combattere -
-Va bene - disse buttando la bacchetta in terra.
-Me lo aspettavo - affermò Cobra
-Davvero? - chiese ironico
-Già-
-Beh, ora che fate qui? - richiese
-Dato che non vuoi combattere, perché non vieni con noi? -
-Con voi? - chiese
-Già, sai, magia oscura -
-Va bene - rispose senza pensarci
-Molto bene, seguici -














-Ecco la nostra dimora! - affermò felicemente Cobra mostrando la loro "casa".
Era un'enorme "casa" di un marroncino chiaro. Aveva due finestre per lato e il portone era particolare, con due draghi come maniglie. L'interno era molto spazioso e aveva un grande salotto con le poltrone marroni, davanti ad un grande fuoco, sopra di esso vi era uno stemma d'argento con un serpente d'oro brillante e una scritta sempre d'oro che citava "Serpeverde".
-carina- ammise Harry
-Grazie, Harry. Oh, posso chiamarti Harry, vero? -
-Come vuoi - rispose non interessato
-Comunque non è mia- ammise Cobra
-Ho notato - disse indicando lo stemma.
-Già, questa casa apparteneva a Salasar Serpeverde, noi siamo qui da 30 anni, Fred è qui da 15.
-Ciao! - salutò Fred
-Io, lo sai già, sono Cobra. Lui è John -
-Ciao! - saluta il tipo
-Già, siamo in tre, ma con te saremmo quattro! -
-Perché dovrei unirmi a voi? -
-Non ho detto che devi, ma se vuoi... -
-Va bene - interruppe Harry
-Molto bene, la tua stanza è di sopra, se vuoi cambiarti, fai in fretta che preparo una cena da urlo! -








Arrivò di sopra e c'era solo una porta, quindi era naturale fosse quella la stanza. Si avvicinò e notò la scritta su essa che citava "S.Serpeverde" .
Entrò all'interno.
La stanza era spaziosa.
Leggermente polverosa.
Un letto da re e un sacco di decorazioni verdi e molti serpenti, dalle maniglie d'oro alle pareti.
Forse in qualche modo aveva ritrovato casa e si sentiva in essa, ma, una cosa è certa, non sapeva perché.

Dopo essersi cambiato tornò di sotto.
Arrivò alla sala da pranzo dove un enorme tavolo aveva molteplici pietanze. Erano già seduti ad aspettarlo.
-Grazie per avermi aspettato -
-Niente, siediti pure e quando hai bisogno di qualche piatto puoi usare la tua bacchetta, e formulare "servivit", il piatto ti verrà versato con la giusta quantità della quale avrai bisogno, dovrai smettere il contatto per interrompere l'incantesimo. - spiegò Cobra porgendo la bacchetta di Harry che lui aveva lanciato in terra.
Così Harry la puntò sull'arrosto.
-servivit! -
Il piatto si alzò e si staccarono dal pollo un'aletta e una coscia.
-Scegli quella che vuoi, basta dire il nome di essa - spiegò Cobra.
-Una coscia, grazie -
La coscia si lasciò cadere lentamente sul piatto e si alzarono delle salse, fluttuano davanti a lui.
-Un po' di maionese -
Così essa si versò nel piatto, finché Harry non smise il contatto e la salsa si fermò, tornando al posto.
-Fantastico! - ammise Harry
-Tutto questo è anche grazie al nostro hobby nel creare incantesimi, come quello che ho fatto a te-
-Quella che hai fatto a me? -
-Già, abbandoni gli amici e ti riunisci ai nemici! -
-Oh, capisco! - disse più entusiasta che preoccupato.
-Avrai da imparne molti altri, sapessi in 30 anni quanti ne abbiamo creati-
-Sarò felice di impararli -

Se Harry Potter fosse stato SerpeverdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora