2 • IL FARO

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Ore 12:00
Sento un gran bruciore che mi pervade il corpo accompagnato da brividi intensi, dalle fessure dei miei occhi una luce intensa, il sole è alto, cocente, me ne rendo conto all'istante di essermi addormentata.
Alzo di scatto la schiena mi guardo spalle e cosce rosso fuoco, sono praticamente ustionata.
Guardo l'ora e una parolaccia nella mia lingua mi esce urlata dalla mia bocca, ma all'improvviso sento una presenza vicino a me.
Faccio un salto in piedi e questo ragazzo dai capelli castani spettinati come un selvaggio è seduto sullo scoglio, mi guarda le gambe e l'evidente segno del top sportivo sulle spalle arrossate è una smorfia divertita gli compare sul volto.
Si schiarisce la voce.
«Scusami! Dormivi così profondamente  che non ho voluto svegliarti!» Mi sorride.
Io rimango interdetta davanti a tanta sfrontatezza.
«Comunque sei nel mio scoglio»
Mi aumentano improvvisamente i batti del cuore dal nervoso repentino che mi sale dallo stomaco.
«Scusa non sapevo che gli scogli qui a Venezia si possono comperare! A chi mi devo rivolgere per comprarne uno, al custode del faro?!» Ironizzo.
Reggo lo sguardo fisso ai suoi occhi neri come la pece, prendo la mia felpa e sotto voce commento:«Idiota!» Mi volto scocciata.
«Che spocchiosa!»
Che tipo arrogante mi allontano imbestialita a gran passo per le sue illazioni, mi giro per un istante e lo vedo alzarsi dallo scoglio, toglie i suoi "Ray-Ban"a specchio, sfilare la t-shirt e con un fisico statuario si tuffa dalla scogliera come un professionista.
Tolgo subito lo sguardo appena lui si gira e i nostri occhi si incontrano dandomi uno strano sbandamento improvviso.
"Ma che hai sei scema Gessy" mi dico scuotendo il viso.
Mi giro ancora una volta furtivamente ma lui e lì che mi fissa ancora, mentre si accarezza con una mano i capelli bagnati e noto quelle goccioline che scendono dai suoi pettorali abbronzati e perfetti, ma ritorno in me quando penso a quanto stronzo è stato a godersi la scena mentre io mi "rosolavo" al sole.
Alzo gli occhi e aumento il passo e non mi giro più.

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