1 • RICOMINCIO DA QUI

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- Gessy -
Venezia City.
Due mesi dopo il disastro.
Lontano da tutti.
Dall'altra parte del Mondo.

Corro lungo la via che porta alla spiaggia.
Da quando sono a Venezia lo faccio ogni mattina e il veleno che ho nel sangue si diluisce nel mio corpo e mi sembra di stare meglio.
Mi fermo all'istante davanti al mare quando la musica nelle cuffie si interrompe dalla voce del deejay che cita questa frase «Non ho mai visto un'onda arrendersi, per questo amo il mare».
Penso e osservo ipnotizzata da un'onda che sta quasi per toccarmi le scarpe ma non arriva e istintivamente do un calcio all'acqua e ricomincio a correre ancora più forte arrabbiata con il Mondo, voglio solo sentire il mio fiato affannoso e il mio sudore che bagna ogni centimetro del mio corpo come se volessi distruggermi passo dopo passo.
Il mio cervello assieme al mio cuore macinano sentimenti contrastanti, cercano conforto e soluzione, ma un senso a tutta questa situazione non esiste e non riesco a farmene una ragione.
Nel mentre mi accorgo di essere già arrivata al faro, stremata salgo sopra a uno scoglio e metto le mani sulle ginocchia affannata respiro profondamente per prendere fiato, mi tolgo la felpa la piego per crearmi un appoggio per la testa e mi sdraio sfinita.
Chiudo gli occhi assaporo il rumore del mare che sbatte addosso agli scogli, intanto le imbarcazioni passano e aspetto di sentire il più piccolo istante di silenzio ma il suono di un messaggio interrompe la mia calma apparente.

Ciao Gessy,
Come stai?
Spero bene, a Venezia ti sei ambientata, hai fatto amicizia?

Io non rispondo anzi sbatto il telefono tenendolo stretto in mano con nervosismo sulla piattaforma del faro dove mi sono sdraiata.
Ma che coraggio ha Katia di scrivermi se sto bene se mi sono ambientata se ho fatto amicizia dopo quello che mi ha fatto, se sono qui è per stare lontana dalle persone che mi hanno rovinato la vita.
Un suono di un altro messaggio arriva subito dopo, guardo, ancora lei, non smette di scrivere.

Jessy ti prego rispondimi sono preoccupata per te, vedo che l'hai letto.
Basta anche solo un SI o un NO!

Poco dopo...

Jessy il tempo si dice sia il miglior guaritore e io ci credo con tutta me stessa, spero che un giorno ci perdonerai e capirai che comunque sei nata e cresciuta con tanto amore da parte di tutti noi, ti abbiamo cresciuta insieme e non puoi negare che hai avuto tutto quello che desideravi.

Ti voglio solo far ragionare! Leggi  ti prego e poi pensa a ogni parola che ti scrivo.

Secondo te perché io e Michael abbiamo deciso dopo il matrimonio di vivere nella villa di famiglia tutti insieme?

Per te, solo per te.

Mentre lei ( sai chi ) era impegnata con il lavoro, noi due giocavamo con le bambole o ti leggevo le fiabe che preferivi.
Quando sei diventata più grande volevi che ti truccassi che ti portassi al centro commerciale per fare shopping insieme e consigliarti l'outfit migliore per te.
C'ero sempre io con te comunque, anche se non sapevi la verità io sono sempre stata presente.
Si, ti ho mentito, anzi ti abbiamo mentito tutti, ho sempre fatto la parte della sorella maggiore come mi era stato imposto con ricatto, ma sono io la tua vera madre non Amalia una donna che doveva farti da nonna e non è stata neanche capace di fare la madre per me.

Non hai idea quante volte avrei voluto dirtelo mentre ti stringevo.
Michael è tuo padre e ti adora, è sempre stato presente ti ricordi tutte le volte che ti difendeva da quella piccola bugiarda di Martenne che ti tirava i capelli e poi piangeva disperata dicendo che eri stata tu.
Ok tu pensavi fosse il mio fidanzato lo chiamavi il "Paladino della giustizia" ma invece lui faceva il padre.

Mi viene da sorridere pensare quanto vi assomigliate caratterialmente.

Non sono scuse le nostre, vogliamo farti capire quanto è stato difficile tenere questo segreto per ordini di tua nonna che era diventata gelosa di te e ti voleva solo per se e mi minacciava quando ero in crisi e volevo abbracciarti e dirti la verità.
Tua nonna voleva farmi abortire!

A questa parole perdo un battito e mi manca il respiro.
Attendo qualche secondo guardò il mare respiro profondamente e ricomincio a leggere.

Io e Michael abbiamo lottato per te e per il nostro amore e siamo perfino scappati di casa.
Quando ci hanno trovati mia madre mi ha messo in un convento sola, ma almeno così sono riuscita a portare a termine la gravidanza.
Intanto Amalia si fingeva incinta portando una pancia finta, voleva che finissi gli studi e che mi laureasi per poi avere una carriera nell'azienda di famiglia e che lo scandalo di essere incinta a 16 anni doveva essere nascosto.

Per questo Jessy tu sei cresciuta come mia sorella e non come mia figlia.
Durante la tua infanzia e adolescenza ci siamo presi cura di te e Michael non mi ha mai abbandonato ha creduto in noi anche se eravamo due ragazzini giovani e ingenui.

Sei la nostra gioia lo sei sempre stata per tutti noi, adesso hai saputo tutta la verità da quando Amalia è mancata.
Abbiamo  solo te e vorrei con tutto il cuore che con il tempo ci perdonassi.
Rifletti anche sulle nostre sofferenze, le portiamo sulle spalle da troppo tempo.
Ricordati sei cresciuta spensierata, intelligente e con un gran futuro davanti a te. 
Ti voglio un bene immenso.
Katia e Michael

Chiudo gli occhi le lacrime mi rigano le tempie finendo sul collo, sento il calore del sole sul mio corpo e mi sembra un abbraccio, quanto ne avrei bisogno ora, ma la mia migliore amica si chiama solitudine ed è l'unica cosa che al momento mi fa compagnia.

Per un istante mi torna alla mente quanto ho pianto al funerale e la mia mente si annebbia pensando alla realtà, era mia nonna, piangevo una madre, no, una donna falsa.

Un fiume di lacrime scendono ininterrotte.

Mi ripeto che non c'è la posso fare, ma come fino a diciassette anni la mia mamma che ho tanto amato coccolato era in realtà la mia nonna che mentiva guardandomi negli occhi.
Avevo una sorella maggiore che ammiravo perché da piccolina volevo essere come lei e scopro che è lei mia madre, di essere figlia unica e dovrei avere un altro cognome.
Avevo una nonna Amalia  che potevo amare come tale ma non sapevo di averla.
Katia e Michael i miei veri genitori che non riesco a guardare negli occhi e non so neanche se riuscirò ad accettarli un domani nella mia vita.

Ho nella mia testa quella sensazione che sia stata privata di un amore, un furto d'identità.

La verità...
Sono stata ingannata dai miei più grandi amori e io adesso mi chiedo, sarà falso anche il loro affetto, cosa vogliono ora e cosa farò io?
Mille domande mi assillano senza risposta.
Ci riuscirò a non cadere e rompermi in mille pezzi?
Il mio cuore è già in frantumi, piango, mi dispero e mi addormento singhiozzando.

Niente Nulla NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora