3 • L'ACCADEMIA

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L'accademia offre agli studenti che abitano lontano degli alloggi, sono piccoli, modesti, ho una camera con bagno un po' vecchia rispetto a quello che mi aspettavo: l'armadio color noce ha una porta rotta, la scrivania bianca è tutta rovinata, il mio letto ha il materasso a molle vecchissimo e cigola ad ogni movimento, il bagno ha le mattonelle bianche e azzurre anni cinquanta, la doccia ha quella tenda appiccicosa bianca che non appena la tocchi si incolla al tuo corpo bagnato, odiosa.

I muri avrebbero bisogno di una rinfrescata, spero di riuscire a trovarmi un lavoretto per dare una sistemata e comprarmi un materasso nuovo.

Ma c'è una cosa che mi piace della mia stanza che ho solo io qui in accademia, dalla finestra vedo il "Canal Grande" di Venezia.

Mi accoccolo tutte le sere sopra il davanzale e mi guardo il tramonto, tutte le luci che si accendono nelle vie, nelle case, i vaporetti che passano e suonano, penso sempre che lo facciano per darmi la buonanotte e per farmi sentire meno sola

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Mi accoccolo tutte le sere sopra il davanzale e mi guardo il tramonto, tutte le luci che si accendono nelle vie, nelle case, i vaporetti che passano e suonano, penso sempre che lo facciano per darmi la buonanotte e per farmi sentire meno sola.

Abbiamo nel residence una lavanderia in comune per tutti gli alloggiati e una sala polifunzionale dove ci si può incontrare, studiare insieme, guardare film, fare conoscenza e ogni sera c'è un bel casino di ragazze e ragazzi che ronzano in giro.

Io non ci ho mai messo piede in questa stanza, non mi interessa fare amicizia e non sono dell'umore adatto, mi sento diversa da loro e probabilmente questi ragazzi penseranno che sono una snob americana viziata. Quando incrocio qualche sguardo mi squadrano come se fossi "un'aliena", nessuno si è mai avvicinato a me, devo essere proprio antipatica ai loro occhi.

Ho i capelli castano chiaro, mi piace arricciarli sulle punte, adoro il mosso fatto con la piastra. Pensate, la mia migliore amica Susy di Seattle, li ha ricci naturali e li piastra ogni mattina perché a lei piacciono lisci, le voglio bene e mi manca da morire ma la odio quando vedo come tortura i suoi bellissimi capelli, ogni volta una discussione per farle cambiare idea e tenerli ricci. Noi donne non ci accettiamo mai vogliamo sempre quello che non abbiamo.

Non sono una ragazza che si trucca molto, mi piace rimanere acqua e sapone, mi contorno leggermente gli occhi con la matita e mascara nero allunga ciglia  per far risaltare i miei occhi verdi, mi metto un po' di blush carne sul viso. Non sono molto alta ho un fisico nella norma e mi piace correre, la considero la mia valvola di sfogo adolescenziale.

Quando andavo al college in America ero una delle ragazzine più popolari e benestanti della scuola, andavo a tutte le migliori feste e avevo vicino sempre i più bei ragazzi della squadra di football.
Sinceramente ad oggi, dopo quello che mi è successo mi fa proprio schifo pensare a che gruppi appartenevo, tutta finzione per essere migliore degli altri ma alla fine siamo tutti noiosamente uguali.

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