7 • DEBORAH CON L'H

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Sono di ritorno da una bella corsa serale e vedere le luci della sera che si accendono su Venezia è così bello che resti senza parole, è proprio vero che è la città più romantica del Mondo.

Rientro in stanza, prendo il cellulare, apro un messaggio, è Katia, mi ha inoltrato una canzone su YouTube,"ADESSO"di Diodato e RoyPaci scrivendomi:
Piango ogni volta che la sento

Appoggio il telefono sul lavandino faccio partire la musica ed entro in doccia.

Sconvolgente, sembra scritta per noi due, il testo di un perfetto sconosciuto che descrive il tuo attuale momento di vita, il grande potere della musica. Resto immobile sotto il doccione è un brivido mi pervade in tutto il corpo e mi viene tanta voglia di piangere e lascio andare le mie lacrime.

Esco dalla doccia, sospiro, mi guardo allo specchio e sorrido non voglio essere triste questa sera, va tutto bene, mi ripeto più volte.
Mi avvolgo con il mio super soffice accappatoio rosa, esco dal bagno e cerco la biancheria nel cassetto che come ogni volta è così incasinata che non trovo mai i coordinati.
Ad un tratto mi bussano insistentemente alla porta e non capisco chi possa essere, una voce femminile mi chiama ma sinceramente io non ricordo di aver appuntamenti con qualcuno.

Apro la porta preoccupata ma lascio la catenella nell'incertezza della situazione.
Mi si presenta una tipa brunetta con una nuvola di capelli ricci, mi implora di aprire la porta e di reggergli il gioco con suo padre.

Mi assale il panico improvviso e non riesco a spiaccicare una parola, frettolosamente lei si presenta capendo il mio stato d'incoscienza momentaneo.

« Ciao sono Deborah con l'H, piacere!» Mi passa le dita dalla fessura della porta, ma io le ignoro.
«Ti prego apri, reggimi il gioco con mio padre e poi ti spiego tutto, sei la mia unica possibilità!»
Io replico balbettando sconcertata. «Scusa cos'è che sono?!»
Lei supplicandomi. «Sei appena arrivata e nessuno ti conosce, nemmeno mio padre, ti prego sta arrivando qui!»
Prendo fiato e coraggio «Infatti hai detto giusto, non conosco nessuno quindi arrangiati!»
«Tu sei Gessica White frequenti il primo anno e sei appena arrivata da Seattle. Ti trovi qui perché hai vinto una borsa di studio. Vedi che un po' ti conosco! Ti prego ti prego sta arrivando qui!»
«Come qui? Ma tu sei pazza e una stalker!»
«Ti supplico è già in atrio sento i suoi passi, apri!»
«Ma sono in accappatoio!»
«Ok ascolta, tu vai in bagno e io faccio finta di studiare nella tua scrivania così papà si rassicura e dopo me ne vado!»
«No, non mi convince la tua persuasione magari sei una ladra!»
«Ti prego, ti prego, ti prego, questo è un buon motivo per fare conoscenza, io ho super agganci, conosco tutti e ti posso aiutare in qualsiasi cosa!»

Questa ragazza mi sta implorando quasi in ginocchio, mi fa anche tenerezza mischiata con rabbia per avermi sconvolta in cinque minuti e non ne ho proprio bisogno ora di casini.
Ti prego urla e si dispera cadendo a terra.
«Ok Ok Ok!» rispondo frettolosamente impanicata dalle persone che ci possano vedere.
«Ma poi mi spieghi e spero per te che non mi metti nei guai!»

Slacciò la catenella, apro la porta, lei mi salta addosso mi stampa un bacio sulla guancia.
«Gessica non te ne pentirai!»

Vado al bagno prendo i leggins e la t-shirt bianca lunga, Deborah nel frattempo si siede alla mia scrivania e dopo poco bussano alla porta, una voce grossolana chiama il suo nome e dal bagno sento:

«Papinooo ciao che sorpresa!» dolce e persuasiva.
«Hai visto, sono qui come ti avevo detto? Dalla mia nuova compagna di studio, lei è di Seattle».

Niente Nulla NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora