21 • LISA ( in prima persona )

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-Lisa-

E' mattina presto, mi alzo confusa....

Sento mia madre che discute, incalza accuse e l'altra voce grossolana non è di mio padre ma del suo ex compagno, Antonio Rinaldi.

Nel mio viso mi viene spontanea una smorfia di disgusto pensando a come ha fatto mia madre a frequentare quell'uomo così viscido e arrogante, ma in realtà la risposta so già di saperla, perché quando si è confidata con me riguardo l'esistenza di Thomas, le avevo posto la stessa domanda e lei mi aveva risposto che soldi e notorietà accecano tutto quello che è buono in te.

Torno con la mente alla discussione in atto, mi fermo a meta scale per ascoltare meglio.

La conversazione è animata, mio padre cerca di tenere buona mia madre altrimenti gli salta addosso per picchiarlo e sinceramente mi aggregherei anch'io.

Sento lo "stronzo" urlarle contro minaccioso.

«Anna! Non ho potuto evitarlo e adesso è un guaio e non voglio ulteriori scandali nella mia famiglia, né in accademia ed è nocivo per la mia carriera politica e quindi il bastardo deve essere allontanato!»

Mia madre con le mani sul viso e in preda alla disperazione.

«Non lo allontanerai ancora da me Antonio, no!»

Con voce aspra punta il dito verso mia madre.

«Ho fatto fin troppo per te prendendo Thomas in fasce, facendolo nutrire da una balia perché tu non lo volevi. Eri andata fuori di testa e adesso accusi me! Ti avevo detto Anna che se tenevi il bambino io non c'ero per te, hai fatto di testa tua e io ho dovuto tenere tutti allo scuro per lo scandalo che hai provocato tu, mia cara!»

«Basta Antonio!» Urla mio padre.
Ma senza timore Antonio si gira ed è il doppio di lui, lo copre in tutti i sensi fisicamente e caratterialmente.
«Ha parlato il saggio, uomo senza palle!» Esclama Antonio.

Si gira ancora verso mia madre ammutolita che nel frattempo si era seduta nel divano affranta dal dolore.

«Ho curato te, il bambino e io sarei il cattivo! Sono stanco Anna! Mia moglie se ne è andata perché non le ho detto la verità e spera il tuo Dio che torni da me, altrimenti il vostro bel chiosco in spiaggia ve lo tolgo e sai che ho questo potere! E anche vostra figlia non se la passerà bene in accademia!»
Sospira, prende fiato e conclude con autorevolezza.
«Thomas se ne va, questo è deciso! Lo manderò a fare altri lavori socialmente utili in altri istituti, inventando sempre la stessa storia, che è un ragazzo con problemi di droga e vandalismo ma che ha il diritto di studiare anche lui, non sono bravo e compassionevole verso il prossimo!»
Con un mezzo sorriso schifato, un tocco di scherno nella sua voce e gli occhi ridotti a due fessure, guarda mia madre e sbatte la porta prima di uscire.

Mi fa vomitare il suo sarcasmo, lo odio e quelle parole mi sono piombate addosso come una tonnellata di mattoni.
Scendo dalle scale di corsa, vedo mia madre sul divano con la testa sulle ginocchia disperata e mio padre cerca teneramente di farle coraggio.

«Cosa sta succedendo mamma dove va Thomas!?»Chiedo angosciata.

Non mi danno risposta e io mi innervosisco ancora di più, stringo i pugni e alzo la voce anch'io.

«Parlate cazzo!»

«Lisa, modera le parole!» Dice mio padre "fulminandomi" con gli occhi.

Mi siedo accanto a mia madre, le prendo le mani.

«Ti prego mamma dimmi?»

Lei con un filo di voce.
«Si Lisa! La moglie di Antonio ha scoperto che ha un figlio nascosto e se ne è andata di casa e in questi giorni è venuta a conoscenza di Thomas, anche sua figlia Deborah».
Io scioccata.
«Cosa?»

Niente Nulla NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora