33 • UN PUGNO DI EMOZIONI (Thomas in prima persona )

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-Thomas-

Entriamo nella sua stanza profuma di nuovo ma sopratutto di lei e io mi sono già inebriato della mia droga preferita, la voglio subito e ora.

«Ti piace il nuovo look?» Domanda

«Si bel lavoro è praticamente nuova questa stanza» Ma io sono concentrato nel suo collo e gli do dei piccoli morsetti per farle venire la pelle d'oca.

Lei parla e io voglio distrarla, non mi interessa adesso della sua storia, voglio vederla appagata di piacere. Ma lei parla...

«Sono stati Katia e Michael quando ero in ospedale, hanno rivoluzionato tutto per farmelo trovare più accogliente».

«Cavolo ci sono riusciti alla grande!» Le rispondo per cortesia, ma sono distratto dalle sue morbidi e roventi labbra che si muovono con tanta morbidezza, sembrano delle spumiglie da succhiare e mangiare piano con delicatezza.
Quando muove la bocca mentre parla le si formano delle pieghette, le socchiude e si mordono l'una con l'altra, io resto incantesimo dal quel gioco e capisco quanto mi sono mancate, la stuzzico dandole dei piccoli bacini per interromperla e saziarmi piano piano di lei.

Ma lei si divincola e parla, parla come se non ci fosse un domani e i miei pensieri accelerano...

...Ma si ci tengo che mi spieghi, però dopo, prima dammi quello che voglio non capisci che sono come un drogato in astinenza della dose più pregiata al Mondo.

Ma lei parla...

«Sai ieri mi è arrivato un pacco dall'America e all'interno c'erano delle mie cose personali che avevo nella stanza prima che fosse modernizzata e Katia me l'ha spedito e con stupore ho trovato questa e questa...ti appartengono vero?!»

Mi fa vedere la mia pallina di gomma appesa allo specchio e la mia ex tuta dell'Accademia, mi avvicino e le scosto i capelli, senza darle risposta mi intrufolo con la testa nell'incavo del suo collo e la mordo con dolcezza.

Adesso basta parlare Gessica voglio farti morire di piacere... invece lei parla, parla, parla...

Mi dice che dopo l'incidente si è riavvicinata alla sua famiglia e che adesso è pronta ad accettarli come genitori nella sua vita. Io però sono concentrato sul suo corpo a come gesticola e si muove vicino a me, la immagino già nuda sotto di me.

«Si bello Gessy», riesco a dirle con voce roca.
«Ehi ma mi stai ascoltando?!» Maliziosa mi guarda in sottecchi.
«No» la fissò negli occhi la blocco sul tavolo della scrivania e le faccio sentire quanto sono eccitato.

Lei si divincola vuole stuzzicarmi e farmi morire di voglia, quanto la desidero.
«Vieni ti mostro il bagno» e io mi trascino come un tossicodipendente per farla felice.

Entro, guardo il nuovo box doccia e apro l'acqua, nel mentre mi giro e lei fa un gesto che mi riattiva il sangue in due secondi, si spoglia lentamente.
Oddio come sto godendo in questo momento con quel intimo in pizzo color cipria che avvolge perfettamente le sue forme, mi avvicino le sussurro nell'orecchio con la voce lenta, calda e affannosa «Voglio scivolare sulla tua pelle, accarezzarti ed esplorarti a morsi».

Lei sussulta alle mie persuasive parole, la tocco con la mano delicata e salgo dal fondo schiena al collo, la attiro a me  con ardore e le divoro le labbra così morbide e succose.
Impazzisco mentre mi guarda con i suoi occhi grandi pieni di desiderio.

Mi spoglia: toglie la mia t-shirt, sbottona i mie jeans a fatica per il mio sesso eccitato e io nel mentre premo i suoi seni turgidi, le tolgo il reggiseno e assaporo i suoi capezzoli rosei e perfetti e lei lascia cadere la testa all'indietro divorata dal piacere che le sto provocando.

Niente Nulla NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora