14 • INCONTRI RAVVICINATI

109 34 35
                                    

Arrivo a scuola scongiurando l'universo di non incontrare nessuno del weekend precedente e che sia una giornata di studio e concentrazione.

Ma ecco Debby che, inquieta, cammina a destra e a sinistra davanti all'ingresso dell'accademia.

«Ciao Gessy come stai oggi?» Scalpita la sua voce tutta d'un fiato.

«Bene grazie». Rispondo per educazione senza fermarmi.

Debby mi si affianca e mi blocca prendendomi il braccio, in quel momento non riesco a trattenermi e come una bomba innescata sprigiono tutti i miei pensieri e dubbi che mi avevano perseguitato nella mia mente per tutta la domenica.

«Ma perché loro si sono fermati da noi, mi ricordo che siamo usciti alla festa insieme ma poi cavolo, il dopo è amnesia totale. Ti prego dimmi che tra me e il capitano stronzo non è successo niente di niente!?»

«Allora Jessy, per cominciare calmati!» Mi ribatte Debby sedendosi su una panchina nel parco dell'accademia accavallando le gambe con fare snob cominciando il suo racconto.
Io sospiro per l'esasperazione rimanendo in piedi davanti a lei.

«Quella notte eri così euforica perché avevi ballato e baciato il tuo misterioso ragazzo del Faro ...» Nel mentre arrossisco ricordando quel momento,
«... che hai voluto offrire da bere a tutti e dopo il quinto shot non ti reggevi più in piedi. Eravamo tutti belli sbronzi e quando siamo arrivati in stanza tu hai fatto dormire come un cane nel pavimento David. Ci ha provato quello stronzo ma tu sei stata più tosta, lo hai lasciato per terra, giuro vorrei raccontarlo a tutta l'Accademia e "sputtanarlo" un po', penso non gli sia mai successo un rifiuto da una ragazza, tutte aprono le gambe subito al primo incontro ravvicinato con lui. Cavolo potevo fargli una foto, così avevo le prove!» Conclude Debby incrociando le braccia al petto con un'espressione delusa per non averlo fatto.

Mi metto a ridere, una di quelle risatine nervose che ti fanno venire le lacrime agli occhi ma poi ti fanno stare bene e sono così contagiose che ti guardi e ridi senza motivo, ecco io e Debby siamo così perché lei sa cogliermi di sorpresa è così buffa che è impossibile restare arrabbiati con lei.

Ci incamminiamo verso le aule e le chiedo di Step
«Wow!»Dice Debby sospirando felice con gli occhi inebriati d'amore.
«Sento ancora le sue mani che mi accarezzano ovunque e la sua bocca su di me che mi divorava di passione ma sappi che, non siamo andati oltre, adoro farmi desiderare...»
Condiscendente sorrido ma le lezioni stanno per iniziare e ci fissiamo a guardare il tabellone delle ore di lezioni e delle aule da cercare.
«Abbiamo insieme solo motoria alla terza ora ci vediamo secchiona!» Si congeda così Debby sempre con poca discrezione.

Nelle due ore di diritto ed economia trovo Lisa in aula e con piacere mi siedo con lei. La osservo, caspita non si distrae mai, è una super studentessa vuole dare il massimo per se stessa e i suoi genitori glielo si legge nei suoi occhi pieni di speranza.

Le ore passano, stare vicino a Lisa mi aiuta ad essere come lei, solo studio e disciplina e il mio pensiero va a Deborah che è proprio l'opposto, ho conosciuto due ragazze come l'angelo e il diavolo e sorrido tra me per la spensieratezza che sento nel cuore.

Nel mentre vibra il mio cellulare, do una sbirciata veloce ed è Katia e il mio sguardo si incupisce all'istante.
Lisa nota il mio disagio, mi prende una mano le sue parole dette sottovoce mi rassicurano.
«Se vorrai parlarmene io ti ascolterò!»
Le faccio un timido sorriso, la ringrazio e torniamo subito con la testa sui libri.

Arriva l'ora di ginnastica e Lisa viene con me, entriamo negli spogliatoi chiacchierando e come una furia Debby mi salta in groppa.

«Mi sei mancata amica mia!» Colgo un tocco di scherno nella sua voce quasi a sfidare ad occhiate Lisa.
Io scuoto la testa esasperata.
«Tu hai seri problemi Deborah Rinaldi!»

Niente Nulla NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora