23 • AMNESIA

114 26 45
                                    

" LA MAMMA CHE MI SALUTA , MA IL SUO VISO SI TRASFORMA IN MIA SORELLA CHE RIDE E SPRIGIONA UNA RISATA CATTIVA .... MA POI SILENZIO APRO UNA PORTA BUIO , UNA MUSICA " COEZ" MI RISUONA NELLE ORECCHIE ,UN RAGAZZO CON UN CAPELLINO CHE NASCONDE IL VOLTO , MI LANCIA DELLE CHIAVI CHE CADONO , SENTO IL RUMORE ASSORDANTE QUANDO TOCCANO IL PAVIMENTO E POI ANCORA BUIO."

«Gessica, Gessica!» Sento qualcuno che mi percuote.

«Sono io Debby! Gessy o mio Dio ci sei, sei qui, sei tornata da noi, Gessy! 

L'immagine che vedo è stretta, sfuocata, ma tra le due piccole fessure dei miei occhi vedo tanti bei riccioli neri, è Debby la mia migliore amica.

«Debby, dove sono!?» Mi tocco la testa, ho tanto prurito, ho una fasciatura, mi dimeno nel letto «Oddio che cos'è, cos'è successo!?»

«Stai calma Gessy, sei in ospedale, ti sei appena svegliata è da sette giorni che sei qui ed eravamo tutti in ansia! Ma adesso sei qui ti sei svegliata e il giorno più bello di sempre!» Debby gioisce ma i suoi occhi si gonfiano di lacrime e cominciano a rigarle il viso.
«In ospedale! Ma cosa è successo!?»
«Non ricordi Gessy!?»
«No!»
«Nulla!» Noto nella sua affermazione dell'agitazione preoccupante.
Debby si alza, mi prende la mano, mi dice di stare tranquilla e di riposare si allontana dal mio letto prende il cellulare e fa una chiamata.
Ascolto a fatica le sue parole dette sottovoce al telefono.
«Si è svegliata ma non ricorda, venite subito io intanto chiamo il medico!»

Deborah si siede vicino a me, mi accarezza la mano, io tengo gli occhi chiusi, mi sento protetta e al sicuro, la sento parlare con me e mi chiede scusa perché abbiamo litigato e mi dice che ho ragione che deve conoscere suo fratello.

Io apro gli occhi farfuglio con una voce sottile «non ricordo di aver litigato con te, ma non sei figlia unica!? Ti voglio bene Debby perché dovrei essere arrabbiata...»

Lei mi abbraccia e i suoi capelli quasi mi soffocano e lei preoccupata per la mia tosse mi chiede mille volte scusa, che buffa.

Arriva un'infermiera, fa uscire Dedorah e successivamente entra un dottore molto carino, giovane, capelli neri come l'ebano e occhi verde bosco con un profumo delizioso. Mi visita, che disagio, le sue mani calde sul mio corpo quasi arrossisco e per rompere l'imbarazzo del silenzio gli chiedo se posso alzarmi.

«Non ancora signorina, hai preso una brutta botta in testa».
«Una botta in testa, ma mi può dire cos'è successo!»
«I testimoni che si trovavano nel luogo della rissa hanno detto che hai cercato di dividere dei ragazzi che facevano a botte e hai sbattuto la testa contro un muretto».
«Una rissa!? Perché dottore non ricordo?»
«Non mettere fretta al tuo cervello, dopo sette giorni di coma in terapia intensiva devi darti tempo Gessica».
«Coma, terapia intensiva!»
«Riposa adesso Gessica non agitarti devi recuperare le forze se vuoi alzarti e non pensare troppo con questa testolina!» Mi tocca la fronte con l'indice e mi sfoggia un sorrido a trecentocinquanta denti bianchissimi, un vero schianto di uomo.

Debby entra con aria estasiata guarda il magnetico fascino del dottore che nel mentre esce con l'infermiera, mi fa l'occhiolino e ci mettiamo ridere come due sceme.

Ma all'improvviso il mio sorriso si spegne all'istante quando entra Katia e Michael, non me l'aspettavo ne avevo molta voglia di vederli, ma visto le circostanze non faccio scenate e capisco perché sono qua.
Katia corre vicino al mio letto, ha le lacrime agli occhi mi accarezza il viso, affianco a lei Michael che mi guarda con il suo sorriso rassicurante che ha sempre avuto con me, ma nota in pieno il mio disagio.
Katia è agitata, emozionata mi tartassa di domande.

«Come ti senti? Ti fa male la testa? Oh Gessy potevamo perderti !?» Piange e ride contemporaneamente.

Nel mentre bussano alla porta ed entra un ispettore, mi guarda, mi saluta e mi chiede di raccontargli l'accaduto, ma io non ricordo nulla di quel giorno, lui mi dice che è stato accusato solo un ragazzo di aver provocato la rissa un certo Thomas Giorgi, mi chiede se lo conosco e io rispondo che non ricordo nulla.
Vuoto totale! E il mal di testa si fa sentire, corrugo la fronte sofferente e chiudo gli occhi stanca.

Niente Nulla NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora