CAMBIAMENTI

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Natsu stava osservando annoiato i suoi compagni di squadra allenarsi da ormai quasi tre ore, anche se non era ancora in grado di allenarsi a causa delle scarpe nuove che gli avevano distrutto i piedi.

Sospirò, gli veniva una rabbia a pensarci aveva passato tutto i due giorni dopo la partita a girare per case con le stampelle e i piedi bendati.

La dottoressa dell'associazione gli aveva imposto dieci giorni di riposo senza gli allenamenti, ovviamente non gli aveva rispettati e di nascosto era andato a fare qualche tiro al campo al parchetto vicino casa. Pessima idea pensò quando dopo aver provato un salto non riuscì più a muoversi e tornò a casa ancora più zoppicante di quando era uscito.

Dieci giorni senza sport erano impossibili per lui specialmente quando era circondato da altri giocatori, purtroppo il contratto imponeva la presenza agli allenamenti anche se si soffriva di lievi infortuni.

"Che noia" sussurrò a se stesso guardando l'ora sul telefono, il tempo non passava più su quella panchina: guardava i social, osservava gli altri correre avanti dietro per il campo, giocava con la zip della felpa ... per tre ore.

"Dragneel" il coach si avvicinò al ragazzo.

Indossava la sua solita divisa sportiva e il fischietto appeso al collo, aveva la sua solita cartella di documenti sotto braccio.

"Come stanno i piedi?" chiese divertito.

Natsu lo incendiò con lo sguardo "Non guardarmi così sono il tuo allenatore"

"Sto bene" disse distogliendo lo sguardo.

"Bene, appena finisce allenamento fatti trovare davanti alla porta dell'ufficio del signor Hades" disse prendendo il fischietto tornando concentrandosi di nuovo su gli altri ragazzi.

" ... Ok" disse a bassa voce.

Non andava bene, pensava Natsu facendo avanti e indietro davanti alla porta del direttore agitato.

Era già andato due volte in bagno sentendosi stranamente agitato, come quando la combinavi grossa e venivi sbattuto nell'ufficio del preside.

Non potevano mandarlo via così aveva firmato il contratto per sei mesi, aveva appena rinnovato il mese alla palestra, non aveva rotto nulla ancora.

Si grattò la testa cercando di pensare a qualcosa che aveva combinato senza rendersene conto.

Cercò di ricordare ma non aveva combinato nulla, non aveva rotto i macchinari o altro.

Magari centrava col discorso che gli aveva fatti Yuri la settimana scorsa, sul fatto di dover essere un po' più pieno di se ... anche se non aveva ben chiaro il come mettere in atto ciò che aveva detto.

Si mise le mani sul volto, neanche il tempo di abituarsi a vedersi con una divisa viola e già doveva restituirla, il suo cuore si stava facendo sentire nel suo petto.

Non aveva per nulla un buon presentimento.

"Eccoti" disse il coach, era insieme a Jackal appena cambiato col borsone sulla spalla.

Indossava dei vestiti sortivi e i capelli erano ancora umidi.

"Capirete tutto tra un attimo" disse il biondo bussando.

I tre entrarono nello studio, illuminato dalle luci artificiali dei neon sul soffitto, Hades nel suo solito completo elegante stava in piedi davanti alla scrivania con le braccia al petto e la solita espressione impassibile.

"Prego ragazzi accomodatevi pure" disse indicando due poltrone in pelle nera li vicino.

I due ragazzi si accomodarono, Natsu osservò Jackal per un secondo non diceva nulla e sembrava rigido nella sua seduta composta. Era agitato pure lui si vedeva da lontano, il cuore di Natsu stava per implodere, entrambi li stavano fissando con un aria seria.

A LITTLE PIECE OF LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora