Lucy si svegliò ancora tra le braccia del ragazzo, sorridendo gli lasciò un tenero bacio sulla guancia.
"Buongiorno"
"Buongiorno piccola" disse ancora addormentato, ma sorridendo. Gli occhi ridotti a una fessura per il sonno e l'espressione assonnata.
Lucy posò la fronte contro quella di Natsu, sorridendosi a vicenda.
Natsu inclinò la testa per baciarla.
"Io ci penserei bene" disse una voce femminile proveniente dall'altro divano.
I due ragazzi sobbalzarono e si misero a sedere, facendo cadere la coperta per terra.
"M-Mamma che ..." Lucy guardava la faccia furente della madre e lo sguardo deluso del padre che stava dietro, appoggiato alla spalliera con i gomiti, entrambi erano vestiti come al solito.
La luce illuminava i volti carichi di puro terrore dei ragazzi.
"Finalmente vi siete svegliati, dobbiamo parlare ..."
I quattro erano seduti al tavolo, gli adulti da una parte e i ragazzi dall'altra, Layla aveva aspettato che si svegliassero da soli, ovvero alla bellezza delle dieci e mezza, Sting era andato a correre e tutti avevano fatto ritorno alle loro case.
Il silenzio regnava sovrano e nessuno sapeva cosa dire per paura o rabbia.
"Lucy ..." incalzò sua madre guardando il ragazzo con disprezzo.
"Vuoi presentarmi il tuo –Amico-?" chiese con una voce dura, il viso privo di sorriso e il corpo rigido, il tipico atteggiamento di quando era infuriata.
"Lui è Natsu ... " disse nervosa, con le gambe che tremavano e gli occhi leggermente lucidi.
"Andiamo alla stessa scuola e gioca a basket con Sting"
"E' così che vi siete conosciuti? A una partita?"
"No, a una festa, quest'estate"
Layla spostò il suo sguardo furente verso il giovane.
"Dimmi Natsu, esattamente da quanto sei insieme a mia figlia"
Il rosato cercando di restare più calmo possibile, con una finta voce calma e menefreghisti disse che ormai erano mesi.
Layla sospirò irrigidendosi ancora di più, anche se solo per un secondo.
"Tu non mi piaci per niente" disse Jude squadrandolo, aveva i gomiti sul tavolo e si stava facendo scrocchiare le mani.
Quel rumore si piantò nella mente di Natsu, fissò le dita, come a vedere le ossa sfregarsi tra loro e allo stesso tempo tornava indietro, quel tic di farsi scrocchiare le mani era lo stesso di suo padre, quando lo guardava con gli occhi languidi di perversione, di follia, gli occhi che non dimenticherà mai.
Lucy sentì Natsu tremare, gli afferrò la mano vedendolo assente, il ragazzo sobbalzò, doveva essersi perso in qualche strano pensiero, oppure stava cercando la risposta più corretta.
"Come?" chiese confuso alzando lo sguardo dalle mani dell'uomo.
"Non ti stava nemmeno ascoltando" imprecò la madre.
"Scusi, non ho capito ..."
"E va bene te lo richiederò ancora una volta ... tu vai a letto con mia figlia?"
Natsu trattenne il respiro, come aveva fatto a non sentire quella domanda?
"Io, arrivo fin dove Lucy me lo permette, non farei nulla senza il suo consenso e no, non siamo ancora andati a letto, se vi interessa" disse con voce bassa e vuota, come se stesse sostenendo un interrogazione, era in uno di quei momenti di freddezza.

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A LITTLE PIECE OF LOVE
أدب الهواةLucy una ragazza normalissima e Natsu un adolescente dal passato difficile, ribelle e amante del basket. I due non si conoscono fino al faló di fine estate dove i due verrano conivolti in qualcosa piu grande di loro. Le storie d'amore sono sempre qu...