TUTTO INIZIA COSI'

1.9K 145 5
                                    

Lucy entrò nello spogliatoio con lo zaino su una spalla, si chiuse lentamente la porta alle spalle. Fece un paio di passi, la stanza era nella maggior parte nella penombra, le uniche luci provenivano da una triste piastra al led e dalle piccole finestrelle delle docce.
Lucy sentì il rumore di una doccia, fece un respiro per calmare l'imbarazzo; su una panca notò la divisa rossa della scuola, sulla maglia era stampato a grandi linee NASTU DRAGNEEL 7 seguito dal simbolo della scuola in bianco.
Li in mezzo c'erano anche scarpe, pantaloni e altre cose, Lucy fece due più due alzando la testa verso le docce, Levy sapeva essere davvero tremenda.
Il rumore della doccia si fermò, Lucy si votò verso la porta, non era decisamente parte del piano.  Uscì dalla stanza, si stava per dirigere verso l'uscita, quando si ricordò dello zaino.
Sospirò, rientrando nello spogliatoio, glielo avrebbe lascito li in bella vista e sarebbe scappata. Fece un paio di passi quando lo vide, indossava solo un asciugamano bianco in vita, i capelli che sgrondavano acqua, stava fissando l'armadietto, probabilmente alla ricerca dello zaino.
Lucy gli osservò la schiena e le spalle larghe, da una gli si intravedeva un tatuaggio colorato che gli continuava sul braccio.
Una scritta sul costato troppo piccola per essere letta da quella distanza, il dilatatore acciaio che brillava con i riflessi della luce sfoca.
Senza rendersene conto, Lucy barcollò contro le mazze di lacrosse impilate lungo la parete facendole cadere, forse un elefante in una cristalleria avrebbe fatto meno rumore.
Il rosato sobbalzò e si voltò tenendosi l'asciugamano con una mano "cazzo sei tu" disse come se gli mancasse il fiato.
"Che ci fai qui?" chiese fissandola.
Lucy guardò il ragazzo: la tartaruga evidente, i pettorali non troppo pompati, la spalla tatuata Lucy lo vedeva chiaramente, un dragone rosso che avvolgeva il braccio con la coda, su uno sfondo celeste.
Il tatuaggio sul collo, sul costato, scritte e colori marchiati a inchiostro nelle sua pelle.
"Lucy?" chiese il rosato facendola tornare alla realtà, la ragazzo lo guardò in volto, i capelli rosa incollati alla fronte, gli occhi verde scuro, i piercing rosso al  sopracciglio, i dilatatori.
"Ecco ... ho trovato questo" disse lanciandogli lo zaino.
Il ragazzo lo afferrò con la mano libera "Dove lo hai trovato?"
"Sotto le gradinate" disse distogliendo lo sguardo.
"Grazie" disse Lui posandolo sulla panca, iniziò a fissare la ragazza con uno sguardo strano.
"Perché mi guardi così?" chiese lei ancora arrossita.
"Mi dovrei vestire, ma se vuoi guardare ..."
Lucy si voltò rossa come un pomodoro, sentendo il ragazzo ridacchiare.
"Hai visto che vittoria!" disse il ragazzo vestendosi
"Si davvero una bella giocata" lucy fissava L'armadietto nervosa.
"Alla fine hai vinto la scommessa" disse lei giocherellando con la gonna.
"Si"  disse il ragazzo ributtando il deodorante nello zaino.
"Devo pagare la scommessa"
"Io scherzavo, se non vuoi va bene"
Il cuore di Lucy iniziò a pesargli nel petto, forse perché aveva trovato qualcosa in Lisanna? Forse Levy aveva ragione, sono arrivata troppo tardi.
"Già, anche io stavo scherzando, infondo tu hai già una ragazza quindi ..." non finì la frase, non ce la faceva.
"Di che parli? Io sono felicemente single" disse allacciandosi i pantaloni.
Lucy si voltò di scatto, senza notare i pantaloni talmente a vita bassa da scoprire l'elastico dei pantaloni.
"Ma tu non stai mica con Lisanna?" chiese confusa.
Natsu la fissò "No, cioè non più, ci siamo l'asciati a Luglio"  si infilò la maglietta più grossa di lui.
Ex? Ma allora perché Lisanna si comporta così?
"Scusa, ma vi ho visto oggi al centro commerciale e ..."
"Si, ci siamo rivisti per la prima volta dopo la rottura, così ho pensato di vederci per ridarle le cose restate a casa mia."
Natsu si sedette sulla panca per allacciarsi le scarpe, non sembrava turbato ne rattristito.
"A me sembri piacergli ancora"
"Forse, siamo stati insieme quasi sei mesi, ma io non mi ci trovavo, Lisanna è troppo viziata, vuole tutto e subito. Se non sei come dice lei è la fine. Non le andava bene nulla, come mi vestivo, con chi uscivo, i miei tatuaggi, i capelli"
SEI MESI? Ancora un po' e si sposavano e lo dice con tale naturalezza?
"Allora perché stava con te"
"Sai ero il capitano della squadra di basket, popolarità, tutti ai tuoi piedi..."
Non è cambiata per niente allora.
"Io non sono in una famiglia agiata, vengo in questa scuola grazie a una borsa di studio per il basket. Ho anche lavorato un po' con mio fratello per poterla accontentare, ma sembrava non bastarle mai"
Calò il silenzio.
Lucy si sedette accanto a lui sulla panca "Non torneresti con lei?"
"No" perse la mono di Lucy, intrecciando le dita con le proprie, facendo dei cerchietti col pollice.
"Ho qualcun'altra in questo periodo che mi interessa"
"Io devo pagarti la scommessa" disse quasi sottovoce.
Natsu si avvicinò al suo viso, baciandole leggermente il labbro inferiore.
Lucy ricambiò, posando una mano sul collo del ragazzo e l'altra stretta nella sua mano.
Natsu si spostò baciandole il labbro superiore, succhiandolo e mordendolo leggermente.
Lucy si ritrovò con la schiena poggiata sulla panca, con Natsu sopra di lei che la baciava, muovendosi lentamente dentro la sua bocca.
I suoi baci avevano un ritmo lento e costante, nulla di irruento o indecente, un semplice bacio pieno di sentimento.
Lucy ricambiò, cingendo con le braccia il collo del rosato, massaggiandogli i capelli ancora appiccicosi si gel.
Natsu era appoggiato alla panca con i gomiti per non pesare sulla ragazza.
I due ridevano tra un bacio e l'altro, la bionda sentiva il cuore battere all'impazzata, per un momento pensò di stare sognando.
Sentì Natsu ridere sulla pelle, lei aprì gli occhi guardando quelle verdi di lui, sorrise leggermente imbarazzata.
Chissà se era stato così anche la prima volta? Chissà se tutto ciò era già successo?
Chiuse gli occhi non pensando più a nulla, tornando sulle labbra del ragazzo, che non rifiutò, mordendo e tirando leggermente il labbro inferiore della bionda.
Stavano per perdersi in un altro lungo bacio quando l'allarme antincendio suonò, una sirena insopportabile si diffuse.
I due tornarono a seduti tappandosi le orecchie.
"Ma che succede?"
"Non lo so, ma sarà meglio uscire" disse il ragazzo prendendo lo zaino.
Afferrò la mano della bionda e si diresse fuori di corsa.
I due scavalcarono il muretto del giardino e si trovarono fuori, l'aria era fredda e il silenzio regnava.
Natsu vide la ragazza tentare di scaldarsi nel costume da cheerleader, aprì lo zaino e ne estrasse un felpone rosse, porgendolo alla ragazza.
Lucy se lo infilò senza troppi complimenti, le arrivava a metà coscia e dovette risvoltarsi le maniche, ma teneva un caldo assurdo.
La bionda percepì il profumo del rosato nel tessuto, lo guardò in mezze maniche.
"Non hai freddo?"
"Freddo? Nha non ho mai freddo" disse grattandosi la testa.
Le sorrise "Forse è un po' tardi per la festa, ma conosco un posto dove fanno un ottima cioccolata calda"
"Non ho soldi ..."
"Offro io, quanto vuoi che costi una cioccolata"
Natsu le cinse le spalle col braccia, come per scaldarla ulteriormente, nel cuore della notte iniziarono a camminare verso un bar notturno.
Lucy sorrise, mentre camminavano piccoli frammenti di memoria le tornavano alla mente, ma per quella sera decise di ignorarli, voleva solo divertirsi e festeggiare.
Certo quando sarebbe tornata a casa avrebbe sentito l'ira dei suoi genitori e avrebbe dovuto ascoltare tutta la ramanzina prima di poter andare a dormire.
Ma non importava, avrebbe potuto stare con quella scomodissima uniforme al gelo tutta notte e dormire su una panchina, per poter passare ancora un po' di tempo con lui.

A LITTLE PIECE OF LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora