AMORE SUL CAMPO DA BASKET

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Natsu stava canticchiando un motivetto mentre spazzava tra le gradinate, ormai era quasi passata una settimana e il lavoro era sempre sfiancante.

Mentre puliva pensava a quando era piccolo e imparava il basket in quel campo, la Pegasus era sempre stato il suo posto preferito da bambino. Ora lo detestava.

Finiti gli allenamenti pulì il campo e recuperò i palloni, ne prese uno e iniziò a fare qualche tiro libero, ci voleva una bella pausa.

"Man che lavoro stupendo" disse Ichiya entrando con indosso il suo solito abito bianco.

"Già!" disse fiero.

"C'è stato solo un piccolo problema ..."

"Cosa?"

"Le ragazze hanno allagato lo spogliatoio ... pulisci"

Natsu deprimendosi prese la sua amica scopa e si allontanò verso gli spogliatoi.

Quando arrivò a casa aveva le mani piene di vesciche, le braccia e le spalle doloranti; bussò alla porta e suo fratello la aprì.

"Bentornato fratellino"

"Zeref" disse togliendosi il giaccone e abbandonandolo sul divano.

"Come è andata?" chiese tornando ai fornelli dove una bistecca si stava cuocendo.

"Bene" disse lui dalla camera.

"La carne media cottura o cotta?" chiese poco dopo, senza ottenere risposta.

Il fratello abbassò la fiamma e si diresse verso la camera di Natsu, sorride sulla porta trovandolo profondamente addormentato sul letto, vestito, con Happy che gli tirava la manica del felpone rosso.

Senza svegliarlo si avvicinò e gli sfilò le scarpe, prese dall'armadio una coperta e lo coprì con essa.

"Vieni Happy, lascialo riposare" disse prendendo il gatto in braccio.

Uscì dalla stanza spegnendo la luce e accostando la porta alle sue spalle.

Il giorno seguente Natsu si svegliò col tremendo suono della sveglia, erano le otto. Si alzò, si fece una doccia veloce e con i capelli ancora umidi si diresse in cucina, dove Zeref stava leggendo il giornale.

"Buongiorno" disse sorseggiando il caffè nella tazza.

"Giorno" disse aprendo il frigo

"Lavori anche sabato?"

"Due volte" lo chiuse col latte in mano.

Si tavolo e iniziò a gustarsi la colazione.

"Senti, ma di che gita si tratta?" chiese il fratello ripiegando il giornale.

"Un fine settimana in montagna"

"Tutto questo sbattimento per due giorni in montagna? Non c'è dell'altro?" chiese malizioso.

"Cos'altro vuoi che ci sia?" chiese lui con voce acuta.

"Magari ... una ragazza?"

Natsu si strozzò con i cereali.

"Ciò azzeccato!" esultò il fratellone sulla sedia.

"Forza dimmi il nome!"

Natsu si guardò intorno, fissando gli angoli della cucina.

"... Lucy" disse infine a voce bassa.

"Lucy?" ripeté Zeref tra se e se.

"Lei ci tiene, che io venga in gita" disse sempre a voce bassa, sembrava quasi un bambino che raccontava qualcosa di imbarazzante al padre.

A LITTLE PIECE OF LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora