IL TORNEO

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Natsu era in classe e stava, come al solito, giocando col cellulare, nascosto dietro una pila di libri, lo zaino, quaderni, astucci, cose non sue.
Stava andando tutto bene finché il suo compagno di banco non volle dare il suo parere "Hai abbastanza gemme! Forziere magico" disse a bassa voce, ma comunque troppo alta per il silenzio di quella classe.
"No" sussurrò di risposta il rosato.
"Devi gemmare per la leggendaria"
"No, mi basta la fortuna"
"Io. Non. Gemmo" ringhiò.
Il professore si avvicinò a lui, allungando la mano verso la piramide di oggetti ammassati, Natsu fissò le dita.
Guardò malissimo il suo compagno di banco mentre consegnava il telefono al professore, che sarebbe finito di nuovo dentro il piccolo armadietto vicino alla cattedra, dove di solito venivano abbandonati i libri.
"Alla lavagna" disse poi, voltandosi e tornando alla scrivania.
"Come?"
"Era così attento che immagino possa risolvere questa operazione senza problemi"
il rosato di alzò, guardando male, di nuovo, il suo compagno di banco.
Prese il gessetto e assunse uno sguardo pensieroso iniziando a risolvere, almeno essere bravo in matematica aveva i suoi lati positivi.
Dopo aver trovato il risultato corretto tornò al suo posto buttando la testa su quella barriera e appisolandosi fino al suono della campana.
Recuperato il telefono si diresse verso il piccolo giardino interno dove lo stavano aspettando.
Lungo il corridoio incontrò il capitano della squadra di lacrosse, che bellamente rise di lui tentando di fargli lo sgambetto.
Era successo la notte precedente, si era recato a casa di Gray per la serata birra, pizza, erba e partita; ma al suo arrivo scoprì che era presente tutta la squadra di lacrosse della scuola.
"Natsu, non mi sembra di averti invitato"
"E' la serata pizza, birra e sballo!"
"Infatti" rispose mostrando le bottiglie sul tavolino.
"Senti Dragneel, solo perché è stato il tuo fidanzatino non devi essere geloso" scherzò il capitando mettendogli la mano sulla spalla, un deficiente con la da cavallo e i capelli corti che rendevano ancora più piccoli i suoi occhi.
Natsu si fece scivolare via la mano dalla spalla "Non sono il suo tipo" scherzò.
"Ma forse il tuo paparino si, però strano che tu sia così ... normale"
"Che gli hai detto?" chiese rivolto al corvino.
"Dovevi tenerlo per te cretino! Non l'ho fatto apposta mi è scappato" disse seriamente turbato.
"Tranquillo noi ti capiamo, ma dimmi tua madre è pazza? So che è in manicomio"
"Non è un manicomio" fissò Gray "E tu, ti è scappato è?"
"Senti stavamo parlando"
Natsu si voltò e se ne andò, ancora nel vialetto della casa venne fermato da Gray.
"Ehi senti mi dispiace tanto, non volevo dirglielo ma..."
"Trattieniti le scuse" era troppo arrabbiato per restare, iniziò a girare a vuoto per le stradine lì vicino, fino ad arrivare alla spiaggia, si sedette su una sdraio fumando l'ennesima sigaretta della serata, se Lucy avesse visto avrebbe ucciso, ma era troppo nervoso.
Scese le scale, scacciando i pensieri della notte precedente, entrando nel piccolo giardino interno dove seduti su una panchina stavano loro.

Lucy appena lo vide entrare gli saltellò incontro, abbracciandolo e baciandogli la guancia, lui ricambiò con uno dei suoi sorrisi.
"Come stai?" chiese sottovoce prendendogli le mani.
"Tranquilla, non ci faccio caso a quei cretini" disse baciandogli la fronte.
I due si unirono al gruppetto che stava allegramente chiacchierando.
Stava andando tutto bene finché non arrivarono Sting e Rouge.
"Ciao fratellone, che ci fai qui?"
"Non sono qui per te, sono qui per Natsu. Hai un attimo?"
"Certo Sempai" si alzò e si allontanò sulla panchina lì vicino per parlare con calma, si sedette addentando il panino che dall'inizio della ricreazione voleva mangiare.
"Come capitano della squadra voglio che tutta la mia squadra sia pronta sia fisicamente che mentalmente alla partita, è venerdì OVVERO DOMANI!" disse con un impeto di eccitazione mista ad altro.
"Non mettermi l'ansia" rispose concentrato sul suo panino.
"Voglio che tu abbia ansia, così realizzerai che è domani! Rouge la partita è domani!" disse rivolto all'amico.
"Ma sta bene?" chiese indicandolo con la mano che reggeva il panino.
"Si è sempre così, sei pronto? Sarà tosta domani"
"E' una partita, la Corpus Academy non è nella media, l'anno scorso non è arrivata in finale l'anno scorso, la loro punta non sa schiacciare, basterà bloccarlo fuori dall'area di tiro" spiegò mangiando il panino.
Sting e Rouge lo fissarono "TU SEI A CONOSCENZA DI QUESTE INFORMAZIONI E NON LE HAI CONDIVISE CON LA SQUADRA?"
la squadra è tutto diceva sempre il biondo.
Natsu saltò dietro alla panca per non essere colpito dal capitano trattenuto da Rouge.
"Va bene, ora calmati, torniamo dagli altri"
"Non ha considerato la squadra" disse sottovoce.
"Si si tranquillo" Rouge lo scortò verso la porta con una mano sulla schiena "A dopo Natsu"

A LITTLE PIECE OF LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora