La sveglia era suonata come ogni mattina, ma Imogen aveva paura ad alzarsi.
Erano le 2.32 quando si erano baciati fuori dalle loro camere, un terreno neutro che – in apparenza – non portava morti o feriti, eppure si sentiva vinta. Conquistata e colpevole, esausta, eppure completa.
Erano passate poco meno di cinque ore, ma non aveva il coraggio di scendere in cucina, dove avrebbe potuto incontrarlo. Perché quel poco sonno che era riuscita a concedersi sembrava aver cancellato la sfrontatezza del momento, lasciando spazio ai dubbi.
La sveglia segnava le sette e dieci, era impossibile che Hayden fosse in piedi così presto. O almeno così sperava, dato che non l'aveva mai incontrato.
Prese coraggio e abbandonò il letto per affrontare il mondo o, almeno, il piccolo universo che quella notte si era venuto a creare e l'aveva risucchiata nel proprio buco nero.
Arrivò in cucina sbadigliando e con le braccia in aria per stirarle. Aveva sentito il rumore del bollitore, sapeva che c'era qualcuno. Prese un respiro profondo e fece la sua entrata, nella speranza di apparire il più rilassata possibile.
«'giorno» disse per poi concludere lo sbadiglio appena in tempo.
Due voci le risposero quasi in coro.
Mise a fuoco la vista e sgranò gli occhi vedendo Hayden accanto a Lyss. «Cosa ci fai tu qui?» era risultata più acida del solito, ma la mattina appena alzata le sinapsi non funzionavano a dovere, rendendola peggio di quello che era in realtà.
Dovette dire addio a ogni piano di tranquillità prima ancora di averlo soltanto contemplato.
«Ci vivo?!» rispose Hayden ovvio, con una risata compiaciuta. Sapeva che Imogen non si sarebbe aspettata di trovarlo in cucina e il suo tentativo di nascondere la sorpresa era fallito appena aveva posato gli occhi su di lui.
«Davvero? Non me n'ero accorta!» aggiunse, ironica. «Intendo, perché sei sveglio? Cosa ci fai in piedi così presto?» Avrebbe voluto aggiungere una battuta delle sue, ma si sarebbe sentita dalla parte del torto, come se avesse sminuito Hayden e quello che era successo durante la notte. Non era pronta a tanto.
Si limitò dunque ad arrossire: non sapeva come ovviare il problema, né come giustificarlo. Perché era così dannatamente pallida?
«Perché oggi incomincio a girare per Londra. Inizio a raccogliere un po' di materiale con il mio staff e cerco di scattare qualche foto senza troppa gente attorno o, almeno, capire quando frequentare certi luoghi per avere scatti migliori». Non era tenuto a giustificarsi, lo sapevano entrambi, ma sembrava volesse condividere l'informazione con lei. Un nuovo passo su un terreno incerto.
«In bocca al lupo, fratellino! Ora scappo, devo prepararmi: vado con Jeremy a firmare il contratto nuovo». Lo baciò sulla guancia e si diresse verso le scale.
No!
Imogen era disperata. «Ehi, dove vai?»
Lyss si girò preoccupata. «A vestirmi?! Non posso certo uscire in pigiama». E si indicò. «Stai bene? Sembri strana. Hai il viso più rilassato del solito, ma sembri anche più nervosa».
Tornò indietro e baciò anche la sua guancia. «Buona giornata!» E, senza attendere risposta, si volatilizzò.
Imogen si era irrigidita. Le parole di Lyss erano servite solo a sottolineare il suo imbarazzo, cosa che Hayden non si sarebbe lasciato sfuggire. Infatti la stava guardando, un sorriso soddisfatto indossato sulle labbra come la più scintillante delle armature.
Imo decise di far finta di niente, ma il suo bere il caffè in piedi diede nell'occhio al coinquilino, il quale si alzò dal tavolo, girandole attorno mentre ne studiava la postura con occhi avidi.
STAI LEGGENDO
Il mio viaggio sei tu
Romance[COMPLETA] Hayden Evans è un travel blogger. Ha fatto della sua passione il suo stile di vita e, oltre ad avere un lavoro da sogno, è bello, cosa che su Instagram gli porta molte followers. Non ha una fidanzata e non ne sente il bisogno, dato che ha...