25. Appuntamento

4.3K 279 79
                                    

Era da giorni che Imogen desiderava attuare l'idea che le era venuta in mente al pub qualche sera prima, ma non riusciva mai a trovare il momento giusto e il continuo fallimento la rendeva nervosa. Era una cosa così strana per lei che non riusciva a confidarsi nemmeno con Jessica.

La stessa Jessica che aveva letteralmente adorato la libreria, finendo per passarci molto tempo. Si trovava bene con le ragazze e con Duncan. Inoltre le piaceva trascorrere le pause pranzo con Imogen e Susan, che le portava a scovare ristoranti meravigliosi nei dintorni della libreria.

Jess, per fortuna, era riuscita anche ad abituarsi meravigliosamente alla presenza di Hayden. E di Tom.

Beh, quasi.

Quella mattina era stato traumatico alzarsi, specialmente in un posto che non era casa sua. In particolar modo con i rimasugli di una sbronza che avrebbe potuto diventare epocale, se Imogen non l'avesse fermata in tempo.

Jessica si diresse in cucina con i pantaloni del pigiama e in reggiseno. Non le piaceva dormire con la maglietta. Quei chili in più non erano un problema per lei, dato che nel suo letto non entrava più nessuno da un pezzo.

Il problema era solo uno: non si curava di come era conciata, né tantomeno di dove era.

Scese in cucina, salutando distrattamente Imogen mentre si toglieva i capelli dalla faccia e cercava di aprire gli occhi. Impresa difficile, dato il martellare che aveva in testa.

Sentì Imogen trattenere una risata. Jess odiava chi era così reattivo di mattina, anche se era la sua migliore amica. Fece finta di nulla e a tentoni agguantò una tazza di caffè.

A quel punto sentì qualcuno sputare un liquido e qualcun altro andargli dietro a ruota. Aprì gli occhi, improvvisamente terrorizzata.

Quando vide i due ragazzi sobbalzò per lo spavento, non era pronta a vedere tutta quella gente. Tom era pronto a commentare l'accaduto, visto lo sguardo sbalordito e interessato, ma Hayden gli tappò la bocca per evitare di combinare qualche disastro e con l'altra mano si chiuse gli occhi.

«Perché tu sei qui?» Chiese Jess a Tom con tono accusatorio. Non voleva farsi vedere da lui con il trucco della sera prima e i capelli sfatti.

«Perché come te ieri ho bevuto. Sono venuto qui con voi e poi mi sono addormentato sul divano». Lui rispose studiandola a dovere, con sguardo lascivo. «Tu, piuttosto, che ci fai così? Non che abbia qualcosa in contrario, sia chiaro». Alzò le mani in segno di resa, per sottolineare la cosa, ma lo sguardo era fisso sul seno.

«Così come?» Di mattina per lei era davvero un trauma ragionare, i neuroni erano ancora in sciopero.

Tom le indicò se stessa e finalmente Jess abbassò lo sguardo per osservarsi.

«Cazzo». Fu lapidaria. E non era nemmeno da lei essere volgare. «Che figura di merda!»

Abbandonò in malo modo la tazza sul tavolo, con le mani si coprì il reggiseno e corse su per le scale, diretta in camera per indossare qualcosa. E, magari, non uscirne mai più.

«Io la sposo». Sentenziò Tom ridendo soddisfatto, mentre si accingeva a finire il caffè.

Imogen smise di ridacchiare. «Sono convinta che non uscirà più dalla stanza».

«È andata? Siamo sicuri? Non voglio fare la figura del porco come Tom che si sofferma pure sui dettagli» disse Hayden ancora un po' imbarazzato.

«Sì, si è chiusa in camera. Tranquillo». E Imo gli sorrise per rasserenarlo.

«Ok, ho fatto il danno e ora vado a recuperare. Ma sappiate voi due che io mi stabilirò qua. È come vedere il catalogo di Victoria's Secret dal vivo!» Tom salì le scale e li lasciò a ridere in cucina.

Il mio viaggio sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora