19. Piano

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Imogen e Hayden avevano trovato il loro equilibrio in quei giorni sospesi a metà tra la vita vera e una pausa dalla realtà. L'indomani Lyss sarebbe tornata, portando con sé i vecchi usi a cui erano abituati.

"È arrivato il piano, lo stanno sistemando in salotto" digitò a Hayden che le aveva gentilmente chiesto di aspettare a casa gli addetti quella mattina. Tra i due era proprio Imogen quella che poteva permettersi di saltare una mattinata di lavoro. Essere il capo aveva i suoi vantaggi.

Hayden rispose soltanto dopo qualche ora, preso com'era dal lavoro. Tutti pensavano si trattasse di postare una foto su un social ma, in realtà, la verità era diversa: c'erano foto professionali da scattare, editing in post produzione da fare e testi da scrivere. "Scusa, solo ora abbiamo fatto pausa. Non vedo l'ora che arrivi stasera. Dev'essere una meraviglia"

Imogen si trovò d'accordo. Lo era davvero.

Vedere il piano lì, dietro il divano e vicino alla finestra a riempire e riscaldare ulteriormente l'atmosfera che si percepiva entrando nella stanza, era davvero una bella visione.

Andò a lavoro soddisfatta e passò tutto il giorno a fantasticare su Hayden seduto al piano. Così, quando rincasò la sera, più tardi del solito, sperò di percepire le note del piano a riempire l'aria. La delusione dunque fu tanta, quando constatò che la casa regnava in una quiete familiare, ma non attesa.

«Ehi, ciao!» La testa di Hayden sbucò dalla cucina e le regalò un sorriso che le scaldò anche l'anima. «È magnifico, vero?» Domandò senza volere una vera risposta. Era al settimo cielo e si vedeva.

Imogen entrò in casa e gli regalò lo stesso gesto, nella speranza di donargli lo stesso calore. «Già, veramente una bella novità. Che stai facendo?» Era strano trovarlo in cucina all'ora di cena. O meglio, non era insolito incontrarlo lì mentre cercava di procacciarsi del cibo, era strano trovarlo lì quando non c'era qualcuno che aveva cucinato un pasto.

Hayden rispose leggermente incerto. «Sto provando a cucinare». E indicò la pasta nella pentola nella padella, una volta che Imo lo raggiunse davanti ai fornelli. «Ma i risultati non sono dei migliori...»

Divenne rosso, cosa che la fece sorridere e la intenerì in modo da ritenersi illegale. «Stai tentando apertamente di uccidermi?»

«Già» Hayden rise, passandosi poi la lingua sulle labbra con fare imbarazzato. «Però speravo fosse un tentativo più velato».

«No, credimi, è molto esplicito». Imogen si impossessò di un grembiule per evitare di sporcare i vestiti mentre Hayden scolava la pasta, rendendosi purtroppo conto che era un blocco unico. Non si separava.

Imogen rise e lui la buttò nella spazzatura, era immangiabile. Ed era impossibile prendersela con lei anche lo stava prendendo in giro. «Pizza?» Propose con il suo miglior sorriso, quello che di solito sfoggiava davanti a qualche fan succube del suo fascino.

«Chiamo io» si propose Imo, perdendosi nel suo gesto in modo del tutto diverso rispetto alle ragazze che lo seguivano sui social.

Dopo cena Imogen si sedette nella finestra ad arco e Hayden si accese una sigaretta, stando alla finestra accanto per buttare fuori il fumo.

«Devi proprio fumare qui?» Domandò lei, fintamente infastidita. In realtà ammirava con interesse le dita lunghe e delicate di Hayden che reggevano la sigaretta portarla piano alle labbra calde e definite. Non amava il fumo, ma lui riusciva a rendere sensuale anche un simile gesto.

«Preferisci che io fumi direttamente in casa?» Era volutamente ironico e la domanda era retorica.

«Stai affacciato quanto vuoi!» rispose Imogen, inorridita alla sola idea.

Il mio viaggio sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora