Porta rossa

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NATALIA
George Brody mi ha baciata.
George Brody mi ha palpato il seno.
George Brody mi ha letteralmente fottuto il cervello.
Come ho potuto lasciarmi andare così tra le sue braccia? E poi cos'erano quei discorsi su Stan ? Gelosia? Ma è impossibile è stato solo un momento di debolezza da parte di entrambi. Era la luce soffusa della stanza con il letto morbido, e la nostra vicinanza poi, ci ha letteralmente portati a rotolarci tra le lenzuola anche se per poco. Se Marcus Evans non avesse bussato alla porta? Fin dove ci saremmo spinti?

«Ehi Natalia ma dove corri?» Trasalisco alla vista di Stan, ero con la testa fra le nuvole. Mi giro e noto in lontanaza anche suo padre e l'oggetto dei miei pensieri. Sembra arrabbiato per qualcosa che Evans ha detto,non c'è molta simpatia tra di loro, lo so bene, ma per ora voglio restare lontana da lui.
«Sì Stan cosa avete scoperto?»
«C'è una porta alla fine di questo lungo corridoio di colore rosso. È chiusa ma all'interno abbiamo sentito alcune voci..»Si avvicina e mi chiede con garbo di accettare il suo braccio,non c'è nulla da dire è un piccolo gentiluomo londinese nei modi.

«Bene. La cosa si fa interessante.»Replico positiva accettando il suo gesto,in effetti con questi tacchi non è facile camminare.

«Esattamente.Ma sono bravo a scassinare le serrature,ma non avevo nulla con cui farlo però..»Sobbalzo quando sfila una forcina tra i miei capelli, è pure uno scassinatore ora?
«Grazie..»Sorride in maniera languida per poi mettere la forcina nella tasca della sua giacca.

«Non sapevo fossi Arsenio Lupin..»
«Il mio nonno materno è un ex militare mi ha insegnato molti trucchetti da piccolo,oltre a maneggiare le armi ovviamente.» Bene, praticamente mi sto cacciando nei guai con un ragazzino avventuriero.

«Tuo padre e tua madre lo sanno che sai usare le armi?»

«Mia madre no ovviamente,mio padre l'ha scoperto e non la presa proprio bene ma gli è passata.»

«Sei un ragazzino è normale che non l'abbia presa bene..quando è successo?»

«Avevo 15 anni ed ero in vacanza dai nonni, avevo appena imparato ad usare un calibro 38..»Sembra perso tra i suoi pensieri mentre racconta. «Calibro 38 a 15 anni?Ma cosa...»
«Vedo che le hai raccontato tutto!»Suo padre ci affianca con espressione severa,Stan sospira pesantemente e si passa una mano tra i capelli.

«Non ancora,non gli ho detto che mi hai picchiato per la prima volta in quell'occasione,e che hai le mani pesanti papà!»C'è una nota di sarcasmo velata da un'ironia un po' fredda dietro le parole di Stan.

«Non è servito visto che non mi hai obbedito,lo feci per il tuo bene non erano giocattoli ma armi!»

«Vi prego non iniziate un litigio tra padre e figlio in questo momento,potrebbero sentirci.»Il mio capo interviene con una punta di rabbia nella voce verso i due.«E poi chi cazzo ti ha fatto usare delle armi a 15 anni?»Continua poi verso Stan sbalordito. Non è il solo,questo ragazzino non è quello che sembra.

«Il nonno,tuo padre!»

«Cosa?Ma è impazzito?Cristo santo è un idiota.»

«Non lo è,voleva solo aiutarmi.Il nonno mi ha insegnato anche a difendermi, sono un ragazzo ricco e devo sempre restare in allerta!»

Replica serio il ragazzino che in realtà forse non è fissando il mio capo e suo padre.Non ha tutti i torti,potrebbe incontrare qualche malvivente o essere rapito. È l'erede di Marcus Evans ed è uno dei ragazzi più ricchi del globo.
«Simon è un'ottima guardia del corpo non ne hai bisogno,ed ora chiudiamo questo discorso immediatamente!»

«Ma papà io..»Si blocca all'occhiata omicida di suo padre,lascia il mio braccio e continua a camminare davanti a noi.
«Non credi di essere stato troppo duro?Mio padre ha sbagliato ed avrà un bel richiamo ma non ha tutti i torti tuo figlio!»

GEORGE #2.5 DELLA SERIE FRIENDS (SPECIAL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora