L'uomo che ci accolse era adulto, era la prima volta che vedevamo un uomo, fino a quel momento le uniche persone adulte che avevamo visto erano la mamma e la sorella, doloo donne.
Non era anziano, aveva circa ventisei o ventisette anni, era giovane.<Ciao, ben arrivati ragazzi!.> Esclamò l'uomo seduto scomposto su una sedia mentre mangiava dei biscotti al cioccolato.
<Chi sei?, tu sei forse Minerva!?.> Chiese speranzosa Emma protetta dal braccio proteso di Ray.
<Io Minerva!?, ahhh quindi siete venuti qui per lui, mi spiace deludervi ma, no, non sono Minerva.>
<Potresti andarlo a chiamare per noi?.> Chiese Ray educatamente ma in modo risoluto.
<Lui non è qui.>
<Però mi sembra di capire che tu lo conosca, dicci dove si trova.>
<E io cosa ne so?!.> Esclamò l'uomo ridacchiando mentre si dondolava avanti e indietro sulla sedia.
<Allora dicci chi sei e cosa ci fai qui.>
<Ahahah, che teneri che siete...io ero come voi. Dato il numero che avete sul collo posso dedurre che voi veniate da Grace Field.> Diss l'uomo gironzolando tra i ragazzi. <Io invece vengo da una fattoria chiamata Glory Bell.> Disse mostrando ai ragazzi un marchio sull'addome. <Sono arrivato qui tredici anni fa insieme ai miei amici grazie a questa penna.> Esclamò mostrando ai ragazzi la loro stessa penna.Quella era la prova che anche quell'uomo era un fuggitivo, la penna che teneva tra le mani era identica alla nostra.
<È come noi!.> Aggiunse uno dei bambini.
<Proprio come voi si.> Blaterò l'uomo abbassandosi all'altezza dei bambini <E proprio come voi sono venuto qui a cercare Minerva, ma in tredici anni non si è mai fatto vivo, è un maleducato; però devo ringraziarlo del rifugio, acqua, cibo, elettricità, c'è tutto!.>
<E i tuoi amici?.> Domandò incuriosita la ragazza.
<Morti, infatti mi sto chiedendo come sia possibile che i quindici fuggitivi di Grace Field, scappati una settimana fa siano ancora tutti vivi.> Continuò, infastidendo la giovane dai capelli aranciati. <Comunque sia, questo è un rifugio per i bambini fuggiti dalle fattorie e contiene ogni risorsa possibile; ma sono limitate, e non voglio che la mia porzione diminuisca.
Tanto morirete comunque; siete piccoli, deboli, dei marmocchi ignoranti e ingenui.> Disse l'uomo gironzolando tra i ragazzini, squadrandoli dalla testa ai piedi.
<Stai dicendo che i tuoi compagni erano deboli?.>
<Proprio così ragazzino, sono morti perché non erano abbastanza forti; con il tempo ho imparato a eliminare le cose superficiali.> Disse l'uomo avvicinandosi ad Emma. <I compagni, la speranza e la compassione sono un inutile peso morto.> Continuò tentando di provocarla.
<Non è vero!> Ribatté Emma urlando contro l'uomo sbattendo una mano sul tavolo.
<Si invece!.> Esclamò l'uomo che con un movimento fulmineo salì sul tavolo, estrasse una pistola dalla tasca dietro dei pantaloni che puntò alla tempia della ragazza mettendole un braccio sotto al collo. <E un branco di ragazzini che vanno d'amore e d'accordo è il peso più inutile di tutti!.> Esclamò con sguardo minaccioso.
<Adesso lasciate qui la vostra penna, così che non potrete più scendere, altrimenti morirete!.>In quel momento persi la ragione, dovevo mantenere la calma, dovevo essere lucido, non potevo consegnargli la penna, non potevamo uscire, era quasi buio, era troppo pericoloso e poi voleva dire recidere ogni legame con Minerva, però...Emma...
Improvvisamente Emma diede un pugno nelle parti basse dell'uomo che come previsto la lasciò andare e iniziò a contorcersi dal dolore, Emma decise di sfruttare la distrazione dell'uomo, infatti ordinò a tutti i bambini di lasciare immediatamente la stanza, onde evitare che l'uomo potesse ferire qualcuno.<Emma ma sei impazzita!, se avesse sparato che avresti fatto, io cosa avrei fatto!?.> Esclamò Ray furioso con la ragazza afferrandole il polso.
<Ma non l'ha fatto, era una finta, non vuole uccider...>
<FERMI!.> Esclamò l'uomo interrompendo il litigio dei giovani, sparando verso Emma, graffiandole il volto con il proiettile che si conficcò all'interno della parete. <Non era una finta.>
<Però mi hai mancato, tu non ci vuoi qui, però non ci vuoi nemmeno uccidere, è per questo che ci hai detto di andarcene.>
<Non è quello il problema, quindici cadaveri sarebbero il problema!, ma se necessario vi ammazzo sul serio!.> Disse l'uomo per minacciarli.
<Ci rifiutiamo, noi non ce ne andremo e non ti daremo la penna.> Esclamò Emma risoluta. <E non permetterti mai più di dire che la nostra famiglia è un peso inutile!.> Esclamò Emma urlando contro l'uomo sprigionando tutta la rabbia repressa.L'uomo improvvisamente iniziò a dare segni di sofferenza, si contorceva, fece cadere a terra la pistola, cominciò a dare di matto e ad urlare frasi senza senso, sembrava impazzito, come se avesse delle visioni o sentisse delle voci, ad un tratto svenne.
<Ragazzi è arrivato il momento di approfittarne, esploriamo questo posto!.>
Legai l'uomo al tavolo nel caso si fosse svegliato e mandai i bambini in esplorazione.
Trovarono le cucine, le camere da letto, un orto e una grande biblioteca; dopo una settimana ci potevamo finalmente fare un bagno, mangiare un buon pasto e riposare in un vero letto.
L'indomani io e Emma avevamo deciso di alzarci presto per andare a documentarci in biblioteca a cercare nuove informazioni, qualunque cosa potesse aiutarci a capire il più possibile sul mondo degli umani, decidendo però di lasciar riposare i bambini._
<Ahhh, accidenti, quei maledetti mocciosi me l'hanno fatta.> Esclamò l'uomo risvegliato legato al tavolo.<Non dovrebbero sottovalutarmi.> Disse mentre si liberò da nastro con cui era stato legato.
_Dalle ricerche in biblioteca avevamo scoperto che esistevano svariate fattorie oltre la nostra, quelle di prima qualità, come Grace Field, e altre, dette intensive, ovvero fattorie che producevano in massa merce a buon mercato, fattorie dove i bambini venivano tenuti vivi in condizioni deplorevoli; l'unico obiettivo era di farli ingrassare per poi spedirli, non parlavano, non avevano un nome e non possedevano una loro volontà di pensiero.
Come Grace Field, c'erano Glory Bell che marchiava i bambini sull'addome, quindi capì che i demoni avrebbero potuto identificarci con una semplice e sfuggente occhiata.
Tra le scartoffie trovammo una lettera che diceva "Congratulazioni per essere arrivati fin qui. Mi dispiace di non essere li per festeggiare, ma questo rifugio è solo per voi. Tuttavia se per caso voleste puntare a qualcosa al dì la di questo...di questa vita pacifica...usate la penna e dirigetevi qui. AO8-63 W. Minerva".Se fossimo andati a quelle coordinate, cosa avremmo trovato?, forse Minerva, o forse il mondo degli umani; dovevamo assolutamente andarci, e avevamo già pensato a come fare.
La biblioteca era ricolma di libri, giornali e vecchi documenti, ricordava un po'quella di Grace Field; mi tornarono alla mente vari pensieri, vari ricordi, Emma, la paura che ho avuto nel vedere una pistola puntata alla sua testa, d'istinto andai verso di lei che stava sfogliando un libro di fronte ad uno scaffale, la abbracciai da dietro avvolgendo le mie mani intorno al suo collo, lei, probabilmente per la sorpresa, fece cadere il libro a terra.<R-Ray, che fai!?.>
<Emma, ho avuto così paura, mi devi promettere che non farai mai più una sciocchezza del genere.> Le disse il ragazzo tra le lacrime.
<Ray io...>
<Io non posso perderti, altrimenti non riuscirei più ad andare avanti capisci...>
<Oh Ray...> Mormorò la ragazza voltandosi, guardando il ragazzo negli occhi.
<Emma io...> Sussurrò il ragazzo stringendo a se la giovane, venendo però interrotto.
<Oh scusate, ho forse interrotto qualcosa!.> Esclamò l'uomo misterioso spalancando la porta, interrompendo i ragazzi._o0alessia0o-
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𝓕𝓪𝓶𝓮 𝓭𝓲 𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)
FanfictionLa storia si incentrerà sul rapporto che si creerà tra Ray ed Emma durante la fuga.(Ray x Emma). Rivede le vicende dell'anime e manga The Promised Neverland, anche se non segue alla lettera tutti gli avvenimenti infatti molti sono inventati. ⚠️Comun...