Capitolo 48 -Una persona egoista-

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Li stava proteggendo, quel demone avrebbe fatto loro del male ma lei li stava proteggendo.
Non sarei mai riuscita a estrarre la mitraglietta che avevo nello zaino in tempo per salvare Phil e Shelly, anche se avessi corso con tutte le mie forze, anche se avessi fatto un passo in più...io non sarei mai riuscita a salvarli.
Isabella si era messa in mezzo evitando così che i due bambini fossero tragitti dagli artigli di qualla bestia, noi eravamo allibiti davanti a quella scena, incapaci di muoverci.

Isabella si era messa in mezzo evitando così che i due bambini fossero tragitti dagli artigli di qualla bestia, noi eravamo allibiti davanti a quella scena, incapaci di muoverci

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<Cosa pensi di fare Isabella!?, levati di mezzo!!.>
<Pro-teggo i miei bambini, come...farebbe una madre!.>
<Non sarai mai una vera madre!.>
<Non ti permetterò di alzare un dito sui miei bambini!.>

Si stava sacrificando per noi, si era ferita per noi, stava rischiando tutto per salvare noi.
Il demone l'aveva trafitta con gli artigli sul petto, sull'addome, era assurdo che ancora riuscisse a muoversi in quel modo.
Cercai di afferrare il fucile dalla fondina, la prima volta mi scivolò dalle mani, poi appena lo presi cercai di mirare al demone.

Notai che Ray era molto nervoso, spaventato, come tutti del resto; cercò di afferrare il fucile ma non ci riuscì subito, e quando lo fece tremava come una foglia, faceva fatica a prendere la mira.

<Ray fermo!. Stai tremando, rischi di colpire la mamma!.>
<S-si...hai ragione...>
<Bambini non avvicinatevi!.> Gridò Isabella tentando in ogni modo di trattere il demone.
<Non accetterò mai un mondo senza allevamenti!, vi divorerò tutti a partire da te e da tuo figlio!.> Sbraitò l'essere puntando il dito contro Ray.

Quella frase fece salire molte domande e dubbi a molti dei bambini, non tutti erano a conoscenza del legame che c'era tra Ray e Isabella, non tutti sapevano che loro due erano madre e figlio.

<Adesso basta!, non ti azzardare più ad alzare un dito su mia madre!.>

Come se nulla fosse, Ray prese il fucile e sparò un singolo colpo nel suo punto debole.
Il tremore era cessato, l'ansia di sbagliare sparita, la paura di ferire qualcuno di importante se ne era andata.
Il demone cadde a terra privo di vita, lasciando finalmente libera Isabella.
Quel forte sparo provocato da un grosso fucile lasciò spazio ad un silenzio tombale, quasi surreale.

<M-mamma!!.> Gridò Emma correndo insieme a tutti gli altri verso la donna.
<Mamma resisti!.> Esclamò Emma tra le lacrime. <Io da una ferita simile sono guarita...> Disse mentre tentava di tamponare la ferita. <S-si era molto simile mi ricordo...> Balbettò cercando di tranquillizzare la donna.
<E-mma stai bene?, voi?.> Chiese con un fil di voce la donna in fin di vita.
<Si, stiamo tutti bene.>
<Ahhh...grazie al cielo. Una cosa...buona l'ho fatta.>
<M-ma che dici!?, verrai con noi nel mondo degli umani, mamma ho fatto la promessa...ho stipulato...>
<No, io non verrò con voi...>
<Resisti ti prego!.> Grido Emma mentre tutti gli altri si disperavano attorno alla donna.
<Mi dispiace...di aver scelto la strada coff coff, più facile...>

𝓕𝓪𝓶𝓮  𝓭𝓲  𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora