Capitolo 22 -L'occhio della leggenda-

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Ci addentravamo sempre di più nella foresta, dove essa era più fitta e pericolosa, sarebbe stato un viaggio abbastanza lungo e tortuoso e avremmo potuto incontrare i demoni selvatici, quelli più pericolosi, i mangia-uomini.

<Avete sentito?.> Chiese Violet, bloccando tutto il gruppo.
<Sembra il rumore di un corso d'acqua.> Rispose Zack mettendo le mani vicino alle orecchie.
<Il fiume!.> Dissero in coro i fidanzati.
<Fiume?.> Chiese Violet.
<Più avanti c'è un fiume.> Disse Emma.
<Come fate a saperlo?.>
<Ci siamo imparati a memoria tutte le mappe, è molto più semplice ricordare tutte le mappe che i test quotidiani dell'orfanotrofio.> Esclamò Ray.
<M-ma come avete fatto, erano più di venti mappe!?. Voi di Grace Field mi fate un po' paura a volte.>

Durante il viaggio incontrammo diversi demoni selvatici e insegnammo a Don e Gilda a difendersi dai loro attacchi, a usare le armi e a diventare "invisibili", come ci aveva insegnato Yuugo durante il viaggio a Goldy Pond.
È fondamentale non farsi notare, ma se per disgrazia uno di loro ci dovesse vedere è importante farlo fuori prima che possano arrivarne altri.

Dopo svariati chilometri di cammino e almeno cinque demoni calò finalmente la sera e la luna fece capolino dai monti a nord; ci accampammo su un'altura così da stare tranquilli, al sicuro da quei mostri.

Dopo esserci sistemati, Don e Gilda crollarono per il sonno e Violet rimase a fare il turno di guardia, mentre Zack era impegnato a tenere vivo il fuoco. Io volevo cogliere l'occasione per passare un po' si tempo con Emma, da soli, non avevamo mai l'occasione al rifugio.

<Emma?.> Chiese Ray raggiungendo la ragazza intenta a sistemare le provviste.
<Ray!, dimmi.>
<Pensavo, dato che ora siamo da soli, senza Yuugo che ci ronza intorno, ti va di venire a fare un giro con me?.>
<Ma Violet...>
<Tranquilla, non preoccuparti per me, tu vai a divertirti!.> Esclamò Violet facendole l'occhiolino, dopo che aveva origliato la conversazione.
<Allora perfetto, andiamo!.> Disse la giovane trascinando Ray.

Eravamo mano nella mano, stavamo facendo una passeggiata nell'immensità della foresta; ogni tanto nell'aria si udiva il gracchiare delle raganelle e lo scorrere dell'acqua, era una piacevole sinfonia in mezzo all'oscurità.

<Mi dispiace, non è molto romantico come appuntamento.> Esclamò il giovane con sguardo basso.
<Perché dici questo?.>
<Emma, siamo in una foresta infestata da demoni selvatici mangia-uomini che ci possono uccidere in qualsiasi momento, per me non è molto romantico.>
<Per me invece è perfetto.> Disse Emma aggrappandosi al braccio del ragazzo.
<Emma...pensi mai a Norman?.> Chiese serio il ragazzo.
<Prima si, adesso molto meno.>
<Prima lo amavi giusto?.>
<...Non lo so, forse si, o no, non lo so. Ora ho solo una certezza...tu.> Disse la piccola fermandosi e fissando il ragazzo.
<Emma...>

Ci unimmo in un dolce bacio, anche se questa volta il Ray, non essendo sotto il controllo di Yuugo, si spinse oltre il bacio a stampo prendendomi di sprovvista.
Mise una mano sotto la mia guancia per portare a se il mio volto e con l'altra mi cinse la vita.
Mi ritrassi, leggermente spaventata dall'atteggiamento di Ray.

<E-Emma tutto ok?.>
<S-si scusami, è che mi hai colto un po' alla sprovvista, scusa, è la prima volta che mi dai un bacio così, ecco, come dire, da adulti ahah.>
<No, sono io che mi devo scusare mi sono fatto prendere dalla foga. Stai tranquilla, non ho fretta...> Le disse stringendola a se.

Dopo poco tornammo all'accampamento per dare il a cambio a Violet, permettendo così a quest'ultima di riposare un po'.

Appena due giorni dopo arrivammo a destinazione; era una grande pianura con al centro dei grandi massi disposti l'uno sull'altro, sembravano le rovine di un'antica città ormai perduta. Parevano antichi, sopra di essi vi era anche cresciuto il muschio e molti erano rovinati dalle intemperie.

<Quindi è questa Cuvitidala?.> Disse Gilda.

<"Qui giace il drago Cuvitidala, e nulla si può celare al suo occhio

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<"Qui giace il drago Cuvitidala, e nulla si può celare al suo occhio. Tutti sono attratti da Cuvitidala poiché desiderano il suo occhio", è così che diceva quel libro antico.> Esclamò Ray.
<Sarà sicuramente un altro strano rompicapo, è impossibile che qui ci sia un drago vero!, giusto Emma?.> Chiese Don preoccupato.
<E chi lo sa?!, magari si tratta di un drago vero, infondo i demoni sono reali.>
<Ragazzi concentratevi, la chiave non è il drago in sé, è il suo occhio.> Enunciò il ragazzo prendendo Emma per mano e iniziando a cercare in giro qualche indizio.

Mentre osservavo con Ray le strane rocce, notai che su una di esse un simbolo, era coperto da un po' muschio ma riuscivo a vederne il contorno, sembrava proprio un'incisione sulla pietra a forma di occhio.

Mentre osservavo con Ray le strane rocce, notai che su una di esse un simbolo, era coperto da un po' muschio ma riuscivo a vederne il contorno, sembrava proprio un'incisione sulla pietra a forma di occhio

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<Eh, Emma che fai?.> Chiese Ray alla ragazza quando quest'ultima lasciò la sua mano per avvicinarsi al masso.
<Qui c'è...qualcosa...>
<No Emma non toccarlo!, può essere pericoloso!.> Disse il ragazzo avvisandola non appena lei toccò l'incisione. <Emma?, Emma!!.>Urlò il giovane non ottenendo alcuna risposta dalla sua ragazza.

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𝓕𝓪𝓶𝓮  𝓭𝓲  𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora