Capitolo 32 -Lezione di vita-

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L'aveva capito, era ovvio, me lo aspettavo da Norman, sapevo che sarebbe riuscito a capirlo; dovevamo dirglielo anche se sapevo che sarebbe toccato a me, Emma era fin troppo emotiva per confessarglielo, però, non crebbi alle mie orecchie quando udì quelle parole uscire dalla sua bocca.

<Si...si Norman, io e Ray siamo fidanzati, lo siamo da più di un anno.>
<Emma...>
<Non preoccuparti Ray, uno dei due doveva dirglielo in ogni caso.>
<...Bene, sono felice per voi...Emma tu sei felice?, Ray ti tratta bene?, si prende cura di te?.>
<Si, sì certo, sono super felice e poi Ray è così premuroso, anche se non sembra è dolcissimo!.> Il ragazzo arrossì.
<N-non è vero!.>
<Si invece, e poi è sempre gentile e si preoccupa sempre per me.>
<Emma basta!.>
<Ahahahah si vede che andate d'accordo, guardate come flirtate!.>
<Sai Norman ero un po' preoccupata ad essere sincera, negli anni passati in orfanotrofio mi ero convinta di piacerti, fortunatamente non è così, sennò adesso saresti arrabbiato ahah.>
<No no, ti sbagli, sono davvero furioso in questo momento.> Esclamò con estrema calma e compostezza con in volto il sorriso. <Non potrei essere più arrabbiato di così, ma tanto, la mia rabbia non cambierà le cose, nessun rancore, se Emma è felice con te, mi va bene così.>

Norman si avvicinò a Ray e gli porse la mano in segno di amicizia, era stranito dal comportamento del ragazzo infatti ricercò sicurezza nel volto di Yuugo e nel mio, entrambi mostrammo un delicato sorriso che lo convinse a stringere la mano a Norman, con la promessa che si sarebbe preso cura di me per sempre e comunque.

<Ragazzi, sono contento che vi siate chiariti, però adesso parliamo di questioni importanti.
Norman, qual'è il piano?.> Esclamò l'uomo girando una sedia e sedendosi a cavalcioni.
<Il piano è semplice, provate a seguirmi. Andare nel mondo degli umani sarebbe un bel sogno, ma è complicato, ci sono di mezzo molti fattori.> Il ragazzo camminava da un estremo all'altro della stanza. <Numero uno, non sappiamo esattamente dove si trovi. Numero due, è possibile che la società umana non sappia della nostra esistenza. Numero tre, è molto probabile che la società non ci accetti e che questo possa scatenare una guerra, e infine, numero quattro la cosa migliore per tutti è che i demoni scompaiano per sempre.>
<Stai dicendo che...>
<Il mio piano è quello di abbattere i demoni, tutti i demoni, annientarli completamente. Metteremo fine a tutto questo, Neverland non esisterà più. Lo trasformerò in un paradiso!.>

<Che dite bambini!, non è fantastico!?

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<Che dite bambini!, non è fantastico!?.> Chiese il giovane rivolgendosi ai ragazzi dietro di se.
<È fantastico!.>
<Non dovremo più scappare o nasconderci?.>
<Proprio così piccola.> Rispose accarezzando la nuca della bambina.
<Potremo vivere finalmente una vita normale...> Aggiunse Gillian commossa ricordando la sorella.

《Cosa stava accadendo, tutti intorno a me erano al settimo cielo, erano entusiasti, allora perché io mi sentivo così male, mi veniva voglia solo di piangere, sentivo un macigno sopra di me, un peso troppo grande da sopportare, avevo la nausea, avevo voglia di vomitare; ma non potevo mostrarmi così davanti ai ragazzi, così feci l'unica cosa che mi venne in mente, sorridere.》Pensò Emma.

𝓕𝓪𝓶𝓮  𝓭𝓲  𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora