Capitolo 13 -Dieci secondi-

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Era un laboratorio, pieno di tutto ciò che ci si aspetta di trovare in un laboratorio, fiale contenenti strani liquidi, libri, camici bianchi e...contenitori che contenevano i corpi di una miriade di bambini.

<Avete trovato il corpo?.>
<Heemm, n-no signore.>
<Trovatelo, anche se fossero rimaste solo le ossa, cercatelo anche sotto ogni singolo sassolino se necessario.>

《Caro fratellino, ti ho tradito, ho finto di essere dalla tua parte mentre ti mandavo dritto verso la morte. Ma tu per primo hai tradito me, il clan, l'intero mondo.
Ti sei nascosto dietro l'immagine di "William Minerva" solo per soddisfare te stesso, hai anche istigato i bambini bestiame a fuggire e hai costruito un posto come questo!; portare i bambini nel mondo umano, pura follia!. Questo posto, è inaccettabile!, l'esistenza di questo posto non sarà tollerata.
Io appartengo alla trentaseiesima generazione a capo del clan Latley, il mio nome è Peter Latley.
Devo essere il mediatore tra i due mondi e verificare che la promessa non venga infranta, devo farlo per tutto il genero umano; nemmeno un bambino riuscirà a passare oltre, quelli con un tale desiderio devono essere sterminati.》Pensò l'uomo.

<È un piacere incontrarla nuovamente lord Bayon.>
<Anche per me, abbiamo questioni importanti su cui discutere.> Rispose il demone.

▪︎
Ero seduta al tavolo nel mulino, nel nascondiglio segreto di Lucas, tutti i ragazzi intorno festeggiavano per le importanti informazioni ottenute, io invece, in quel momento non ero in vena di festeggiamenti, mi sentivo un po' sola, anche se accanto a me avevo i miei nuovi amici, non riuscivo a sentirli vicini, non percepivo le loro voci, mi sentivo rinchiusa in un baratro perché l'unica voce che avrei voluto sentire era la sua.
Mi mancava, mi mancava da morire, avrei voluto vivere quelle esperienze con lui, condividere l'emozione di quel momento con lui, non vedevo l'ora di raccontargli tutto quello che eravamo riusciti a scoprire.

<Emma va tutto bene?.> Chiese il ragazzo sedendosi accanto a lei.
<O-Oliver...si va tutto bene, sento solo la mancanza di una persona.>
<Ah si, Lucas ce l'ha detto, il suo vecchio compagno, è normale che senti la sua mancanza, sei arrivata qui insieme a lui.>
<Si, mi manca anche lui ma, io sento principalmente la mancanza di Ray.>
<Ray?, chi è Ray?.>
<Noi ci conosciamo sin dall'orfanotrofio, da quando eravamo piccoli, e poi siamo scappati insieme, è sempre stato con me; ho imparato tanto da lui, mi ha sempre sostenuta, aiutata, capita e protetta. Ora l'unica cosa che voglio, è che lui mi trovi...>
<Per caso, tu e lui...>
<Penso di si, si, o forse no, io lo a...io gli voglio molto bene.>
Esclamò Emma sollevata al contrario del ragazzo davanti a lei, lui sembrava deluso.
<È deciso, durante la prossima caccia, metteremo in atto la fuga.> Esclamò Lucas guardando in faccia tutti i ragazzi.

Da quando ero lì, all'interno di quel mulino, c'era solo una cosa che non capivo.

<Scusa Violet, ho una domanda.>
<Dimmi Emma.> Riapose la ragazza mentre sorseggiava una bevanda preparata dai ragazzi.
<Ma quel ragazzo?.> Chiese indicando il ragazzo alla porta.
<Ah lui è Adam, è bravo, cerca di proteggerci anche se non capisce molto bene cosa diciamo.>
<Non riesce a capire?.>
<Non è nemmeno in grado di parlare, ma da quando è qui ripete sempre un numero ma ora non ricordo quale era.>
<22194 22194 22194...> Scandì Adam a bassa voce da lontano.

> Scandì Adam a bassa voce da lontano

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𝓕𝓪𝓶𝓮  𝓭𝓲  𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora