Capitolo 2 -Scomparsi-

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Emma sembrò sorpresa da quell'abbraccio, mi venne d'istinto, riuscì persino a sentire il suo profumo, i capelli corti che mi solleticavano la guancia; aveva il corpo rigido, freddo ma incredibilmente accogliente.

<R-Ray?.>
<...S-si hai ragione, è m-meglio andare dai bambini.> Le rispose Ray, sciogliendo l'abbraccio e dirigendosi velocemente verso i piccoli, lasciando Emma dietro di sé con sguardo interrogativo.

Presto venne il momento di rimettersi in cammino, un cammino fatto di interrogativi e incertezze; l'unica sicurezza la riscontravamo in Minerva, l'uomo misterioso che avevamo trovato tramite i codici morse sui libri alla biblioteca a Grace Field, non sapevamo se esistesse realmente o che eventualmente fosse ancora vivo.

Il nostro unico scopo era di trovare il luogo che indicava la penna, il luogo che Minerva ci aveva suggerito di raggiungere, non sapevamo cosa si celasse dietro quel cifrario, il mondo degli umani o forse semplicemente un inganno, però ci dava una speranza, un motivo per continuare a lottare; dovevamo farlo anche per Phil e gli altri bambini che avevamo lasciato a Grace Field in attesa del nostro ritorno, non potevamo abbandonarli o li avrebbero certamente uccisi.

Durante il cammino rallentai il passo così da accostarmi ad Emma che si trovava appena dietro di me, la informai che mancavano almeno cinque giorni di cammino, sarebbe stata dura per i bambini più piccoli, in fondo però, non sarebbe stato semplice nemmeno per noi due, la ferita all'orecchio poteva infettarsi e farci ammalare gravemente, e poi avevamo alle spalle pochissime ore di sonno, era un bel rischio.

Intorno a noi, c'era silenzio, troppo silenzio, ad un certo punto, sembrava di non sentire nemmeno i passi degli altri, si udiva solamente il rumore delle foglie al vento, lo svolazzare di qualche libellula e il rumore di un ruscello più avanti, ma quando ci voltammo, i bambini dietro di noi, sembravano essersi volatilizzati.

<Ma...Ray, i-i bambini?!.> Sbraitò Emma ruotando freneticamente sul posto tentando di cercarli con lo sguardo. <Sono scomparsi!?.>

Dovevo pensare, erano dietro di noi appena un attimo fa, non potevano essere svaniti nel nulla, erano stati attirati da qualcosa o qualcuno, dovevo mantenere la calma e non farmi prendere dal panico.

<Seguiamo le tracce!.> Propose fiduciosa la ragazza.
<Eh!?>
<Come all'orfanotrofio!, giochiamo ad acchiapparello!, forza andiamo!, non possono essersi allontanato molto.> Esclamò allontanandosi sperando di individuare impronte, rami spezzati e qualunque indizio che potesse portarli ai bambini, qualunque cosa potesse indicare il loro passaggio, proprio come le avevano insegnato Ray e Norman, perché acchiapparello è basato su una strategia e per sua fortuna, con lei, c'era il ragazzo più astuto dell'orfanotrofio.

Emma è, come dire, particolare, davvero singolare. Non ho mai visto una ragazza tanto vivace quanto lei, per non parlare della sua allegria e della voglia di vivere; ama vivere più di chiunque altro e poi la cosa a cui tiene di più è la sua famiglia. È molto dolce, mette sempre gli altri al primo posto, è molto premurosa e sincera, sono contento che sia qui con me.

Era quasi buio, e nonostante i nostri sforzi, non trovammo alcun indizio su dove fossero i bambini, sembravano scomparsi nel nulla, e la cosa che più mi preoccupava è che anche Emma sembrava essere scomparsa, urlai il suo nome invano non so quante volte, era sparita.

<Eheh...hey tu!.> Disse una voce femminile proveniente dall'alto.
<C-chi sei!?, stai indietro!, dove sono i miei compagni!?.> Urlò il ragazzo voltandosi di scatto verso la figura femminile.
<Che caratterino!, sta tranquillo, stanno bene...> Esclamò la strana ragazza che scese con agilità dal ramo di un albero, con un ghigno in volto e una voce rassicurante. <Li ho solo portati al sicuro; non mi sembra di avervi mai visto, quindi ho pensato che foste un po' spaesati, avanti non temere, seguimi.> Propose la strana ragazza invitando il giovane a seguirla.
<...Io non vengo da nessuna parte se prima non mi dici cosa hai fatto ad Emma!.>
<Ah ecco, si chiama Emma allora, chi è la tua ragazza forse?.> Esclamò divertita voltandosi verso il giovane.
<N-no non è la mia ragazza, è una mia amica, dimmi dove si trova e cosa le hai fatto!.>
<Eheh, ok ti dirò tutto. Vedi, ho trovato la tua amichetta accasciata poco lontano da qui, così l'ho portata al sicuro per  curarle la ferita che ha causato la febbre alta e che l'ha fatta svenire.>
<Emma, dov'è adesso!>
<Seguimi.>

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𝓕𝓪𝓶𝓮  𝓭𝓲  𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora