Capitolo 11 -Risposte-

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Lucas...quel nome era presente nella stanza piena di scritte al rifugio; e se lui fosse proprio quel Lucas, uno degli amici di quel signore?, possibile che fosse ancora vivo?.

<Senti Emma, perché non parliamo un po', di William Minerva.>
<Vi lasciamo parlare, a dopo.> Esclamò Oliver che insieme agli altri lasciarono la stanza, lasciando Lucas e Emma da soli.
<L-Lucas tu vieni da Glory Bell vero?, e provieni dal rifugio B06-32 giusto? E sei amico di...>
<Speravo me lo chiedessi, ma pensavo che dopo tredici anni ormai...dimmi, lui come sta, è vivo?.>

Io non ebbi parole per esprimermi, riuscii solamente a mostrare un sincero sorriso che l'uomo colse liberando le sue emozioni in un pianto ricolmo di gioia e gratitudine.

<Grazie, sono così contento che sia vivo.>Rispose l'uomo tra le lacrime.
<Non vedo l'ora di dirglielo, sarà così felice!.>
<Pensavo di essere l'unico sopravvissuto, pensavo che lo avessero preso, invece ce l'ha fatta, grazie al cielo.>

Dopo attimi di commozione l'uomo mi condusse verso un lungo corridoio, angusto e con scale molto ripide, c'era una forte umidità all'interno, mi sentivo un po' a disagio.
Alla fine del cunicolo c'era una porta, non aveva serrature ed era fatta di un materiale molto resistente.

<Quando sono arrivato qui, circa dodici anni fa, trovai questa porta. Chissà, forse era solo un trucco per farci raggiungere questo posto.> Chiese rivolgendosi alla piccola che fece una faccia sorpresa. <Mi ero quasi arreso all'idea di aprirla, ma poi sei arrivata tu, possiedi una delle chiavi...la tua penna!.> Esclamò l'uomo indicando il piccolo oggetto tra le mani di Emma. <Non ho idea di cosa ci sia all'interno, ma nel rifugio BO6-32 Minerva suggeriva ai fuggitivi di raggiungere questo luogo.
Mi sono sempre chiesto il motivo per cui Minerva ci ha fatto venire qui.>
<Lucas, possibile che dietro ci sia...>
<Si, l'ho pensato anche io Emma, è una possibilità...>
<Il mondo degli umani.> Scandirono entrambi in coro.

Aprì la penna davanti alla porta, subito dopo si udì un meccanismo, girai il pomello e insieme a Lucas varcai la soglia della porta

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Aprì la penna davanti alla porta, subito dopo si udì un meccanismo, girai il pomello e insieme a Lucas varcai la soglia della porta.
Entrammo in una stanza piena di schermi, radio, microfoni, misuratori di aria e pressione, era una stanza di monitoraggio.

Più avanti c'era una seconda porta, riuscii ad aprirla senza utilizzare la penna, girai semplicemente il pomello e vi entrai, seguita da Lucas.

Ci trovavamo in una grande caverna circolare, il soffitto non era troppo alto, al centro c'era un lago dorato, l'acqua sembrava uno specchio, al centro di esso c'era un'isoletta, sembrava quasi che fluttuasse, poi mi resi conto che in realtà galleggiava.

<Adesso ho capito l'origine del nome di questo posto, Goldy Pond, lago dorato, era qui che Minerva voleva mandarci!.> Aggiunse la ragazzina aprendo la penna che ora mostrava la scritta "Benvenuti a Goldy Pond".
<Quindi non voleva che raggiungessimo il campo da caccia ma il lago!. Forse in origine non doveva essere una campo da caccia, lo è diventato dopo, chissà perché è diventato tale?.>

Mi feci coraggio, l'acqua dorata sembrava poco profonda così decisi di raggiungere la piccola isola; l'uomo tentò di fermarmi quando provai a toccarla, aveva paura che fosse tossica o altro, ma alla fine cedette anche lui alla curiosità.
Prima solo un piede, poi l'altro, successivamente le gambe e l'addome.

Prima solo un piede, poi l'altro, successivamente le gambe e l'addome

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<Non sembra pericolosa, non sembra nemmeno acqua.> Dedusse l'uomo.
<Già, è strana...>

Decidemmo di attraversare il lago e di raggiungere l'isoletta. Quando vi misi piede, mi sorpresi del fatto che non mi ero bagnata i vestiti, eravamo asciutti.
Sull'isola c'era una struttura, mi ricordava le cupole delle chiese che avevo visto sui libri, all'interno c'era era un ascensore, un vecchio modello e di fianco, appoggiato su un comodino, c'era un telefono a cornetta.
Io presa dall'entusiasmo inserì la penna nella fessura a lato dell'ascensore, ma non accadde nulla.
Improvvisamente squillò il telefono...

▪︎ Dopo quasi due giorni di ricerche trovammo l'entrata del campo di caccia, era ben nascosto, era stata difficile da individuare

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▪︎
Dopo quasi due giorni di ricerche trovammo l'entrata del campo di caccia, era ben nascosto, era stata difficile da individuare.

<Hai visto!?, te lo avevo detto che ti avrei portato da lei.> Esclamò il signore volgendo uno sguardo al giovane. <Ora viene il difficile, come la tiriamo fuori da lì?, qualche idea cervellone?.>
<Dov'è il problema?, dobbiamo solo entrare nella riserva di caccia dei demoni ricconi mangia-uomini,  recuperare Emma e uscire da li senza farci ammazzare; fidati, ho fatto cose anche più rischiose di questa, forza andiamo!.> Spiegò il giovane con molta calma, davanti allo sguardo sorpreso dell'uomo.

《A volte questi ragazzini mi spaventano, il mio gruppo non se la cavava male ma loro, loro sono un gradino più in alto. Ray mi fa sempre più paura, è molto intelligente, furbo e perspicace; e quella ragazzina non è da meno, impara molto in fretta, è determinata e ha coraggio da vendere, devo ammettere che un po' mi manca quall'antennina.》Pensò il signore senza nome tra se e se.

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𝓕𝓪𝓶𝓮  𝓭𝓲  𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓽𝓪' -The Promised Neverland- (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora