He is...

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Taehyung era un po' geloso che Jimin quella mattina sarebbe uscito senza di lui. Per giunta con Yoongi, senza averlo neanche invitato.

Jimin era un tipo che poteva fare amicizia pure con i muri, non che lui fosse da meno, ovvio.
Però gli sarebbe piaciuto un "Dai Tae, vieni pure tu! Chiedo a Yoongi se può venire Jungkook!" da parte sua.

Si continuava a chiedere perché fosse così ""ossessionato"" dal rivedere quel ragazzino timido. E ogni volta la risposta era che gli stava simpatico e voleva averlo come amico.

Finalmente si alzò dal letto e si preparò per affrontare la giornata. Niente servizio fotografico e niente Jimin...

[...]

Jimin si sedette sul primo posto libero che trovò sull'autobus, il quale lo avrebbe portato al luogo dell'appuntamento in meno 5 minuti.
L'autobus assomigliava più ad un tram, con aria condizionata e aggeggi moderni per favorire un eccellente servizio. Tokyo era impeccabile in qualsiasi cosa.

Guardò l'orario sul cellulare: 11.35.

Sbatté le palpebre più volte dallo stupore e rimase a fissare lo schermo incredulo. Come aveva fatto ad essere così idiota da non rendermene conto?!

L'APPUNTAMENTO ERA ALLE FOTTUTE 13:30.

La voce robotica dell'altoparlante annunciò il capolinea e fu costretto a scendere.
E ora? Era due ore in anticipo e non c'erano panchine su cui sedersi.
In compenso era circondato da negozi di ogni tipo e simpatici Kobini qua e là, ma i soldi gli servivano per il pranzo.
Sapeva che, ovviamente, avrebbe pagato Yoongi, ma presentarsi senza soldi era da maleducati.

«Jimin!» si sentì urlare.
Si girò alla sua sinistra e vide Jungkook che gli stava correndo incontro. Dalla tuta che indossava probabilmente era andato a correre.
Aveva una faccia alquanto confusa.
«Ciao Jungkook.»
salutò facendo finta che andasse tutto bene.

«Che diamine ci fai qui? L'appuntamento con Yoongi è fra due ore!»

Jimin arrossì violentemente.

«Non chiamarlo "appuntamento"! È solo un pranzo... tra amici...»

Jungkook sorrise: certo, come se Yoongi invitasse a pranzo chiunque. Lo faceva a mala pena con lui che era il suo migliore amico, figuriamoci con un ragazzo che conosceva da poco. C'era qualcosa sotto.

«È inutile che sorridi! So che effetto ti fa Taehyung!»

Jungkook rise imbarazzato e poi deviò il discorso proponendogli di andare a fare una passeggiata intanto che aspettavano.

Jimin non aveva idea di come muoversi, perciò si affidò totalmente a Jungkook, il quale sembrasse conoscere il quartiere come le sue tasche.

Cominciarono a parlare del più e del meno, mentre camminavano per le strade affollate di Shinbuya, fermandosi avvolte ad ammirare qualche vetrina a tema anime. Si fermarono in un Kobini e presero un succo ai lamponi. Decisero infine di sedersi su una panchina alla fermata dell'autobus.

«Jimin, tu esattamente... cosa, insomma, come ti sembra Yoongi?»

Chiese Jungkook scrutandolo con gli occhi in due fessure: Yoongi non ci provava con nessuno, quindi voleva assicurarsi che Jimin fosse quello giusto. Anche se aveva un faccino da angelo che lo screditava da tutti i pregiudizi.

«Beh ecco... è simpatico, disponibile, g-gentile...»

Jungkook sospirò, se Yoongi fosse stato davvero in quel modo la sua vita sarebbe stata molto più piacevole. Jimin gli sembrava apposto e gli stava anche simpatico.

«Mh... ed è carino?»

«Beh, carino magari no... ma lo hai visto? Quel ragazzo è troppo sexy!»

Jungkook lo guardò con la bocca spalancata: "ma è bipolare o cosa, questo qua?".

[...]

Yoongi sorrise sornione, era arrivato il momento del piano.
Avrebbe chiamato sia Tae che Kookie per farli venire insieme a loro per il pranzo, così non li avrebbero lasciato da soli. A dir la verità preferiva un appuntamento da solo con Jimin.
Per conoscerlo meglio. Non per provarci. No.

Prese il telefono e digitò GUCCI-TAE.

Uno squillo.
Due squilli.
Tre squ-«YOONGI CIAO COME VA CHE FAI? SEI CON KOOK? MANGI? GIOCHI? DOVE SEI? IO MI ANNOIO TU?»

Yoongi rimase un attimo perplesso, pensando che quel ragazzo fosse proprio strano, poi cominciò a recitare la sua parte.

«Taehyung c'è un problema, non trovo Jimin e non ho idea di dove sia finito.»

«COSA?! DOVE SEI? DIMMI L'INDIRIZZO CI VEDIAMO LÌ!»

Dopo averglielo dato, Yoongi sorrise e chiuse la telefonata.

Perfetto.

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