Feel like

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Non ne sapeva il motivo, ma dopo quella mangiata di sushi Jungkook non si sentiva per niente bene.
Erano andati al Kobi's sushi, aveva un ottima fama lì a Tokyo, considerando i suoi prezzi...

Erano ancora lì al ristorante, Yoongi si stava alzando per andare a pagare.
Il posto era rustico, con i tavoli e i divanetti invece delle sedie. Il tutto era di marmo, pietra e parquet di legno, molto classico.
Camerieri vestiti con le divise si muovevano avanti e indietro per tutta la sala.
Jungkook, che di solito cercava in tutti i modi di non far pagare i suoi amici, non aveva proprio la forza di ribattere.
Era come se qualcuno gli stesse tirando dei pugni nello stomaco e gli stesse scuotendo la testa con prepotenza.
Le palpebre facevano fatica a rimanere aperte, doveva stare seduto.
Ma non voleva rallentare il suo Hyung, così decise di stringere i denti e aspettare fino a casa.

Yoongi gli fece segno con la testa di uscire, indicando la porta.
Jungkook annuì e fu colpito da un nuovo giramento di capo.
Aggrottò le sopracciglia e barcollò per tenersi in piedi.

Il cammino procedeva in silenzio, il più piccolo aveva troppi dolori per poter parlare e più respirava a fondo, più gli faceva male lo stomaco.
Non voleva dare disturbo al suo Hyung, non voleva rovinargli la vacanza, quindi decise di starsene zitto.

Yoongi si affacciò ad una vetrina:
Un negozio di musica, con esposti i vecchi dischi in vinile. Era una struttura tradizionale, costruita in legno rosso e in marmo.
Gli brillarono gli occhi, riconoscendo addirittura quello di Drake.
Messi in perfetto ordine, neanche un pezzo rovinato... era il posto perfetto per lui.
Senza farsi troppe domande entrò dentro correndo, spalancando la porta.
Jungkook sorrise debolmente, vedendo il suo Hyung così felice.
Stava davvero male, ma come al solito non avrebbe privato a Yoongi un momento così bello.

[...]

«Jungkook ti senti bene?»
Chiese Yoongi fermandosi in mezzo alla strada.
Erano stati per un'ora e mezza dentro il negozio di dischi e per sua sfortuna non c'erano sedie.
Rimase in piedi tutto il tempo, lasciando che le goccioline di sudore gli attraversassero la fronte.
La sua temperatura aumentava di grado in grado, facendolo sentire come se stesse bruciando.
Uscirono dal negozio e faceva fatica addirittura a camminare.

Il suo Hyung si fermò non appena vide la sua colorazione pallida quasi quanto la sua. Respirava affannosamente e i suoi occhi erano stanchi.
Erano in una via secondaria per arrivare al loro hotel, c'erano solo macchine e lampioni intorno a loro.

Jungkook lo guardò con occhi stanchi.
Il suo corpo iniziò a tremare come una foglia, non aveva più forze.
Non riusciva a capire più nulla, percepiva solo tanta stanchezza.
Il suo corpo sembrava  rifiutarsi di sostenerlo.

Boccheggiò aria, in assenza di ossigeno.
La sua bocca era secca e le labbra screpolate.
La vista cominciò a annebbiarsi, facendogli avere una visione del suo hyung offuscata.
Il suo corpo ebbe un violento spasmo e le gambe cedettero impotenti.

Yoongi fu veloce a prenderlo tra le sue braccia per evitare che cadesse.

L'aveva preso alla sprovvista, si sentiva spaventato a morte.
Di solito era sempre il più piccolo che lo calmava dagli effetti della depressione.

Si inginocchiò anche lui, il suo amico era parecchio pesante.
Con il terrore negli occhi lo guardò incredulo, si sentiva terribilmente in colpa.
Lui tremava come una foglia, ad occhi chiusi e le labbra che si aprivano in cerca di aria.

«Sono qui, respira Jungkook.»
Disse Yoongi cercando di tranquillizzarlo, anche se a dir la verità era più spaventato lui.
Non riusciva a spiegarsi come fosse successo e del perché non se ne fosse accorto.

Jungkook strinse debolmente il suo braccio, facendo pressione con i palmi.
Sudava ed era pallidissimo, probabilmente aveva la febbre alta.

Prese più aria e mosse le labbra per l'ultima parola che riusciva a pronunciare, l'unica che contava veramente un quel momento per lui.

«Taehyung...»

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