Di soppiatto ci recammo verso la sua auto, da dove siamo noi e da dove è la macchina dista circa un metro e mezzo e nel cortile c'è un prof al telefono, sperai in un miracolo e così fu, l'insegnate terminò la chiamata e lasciò il posto è noi potemmo raggiungerla indisturbati, Harry aprì velocemente la portiera e anch'io lo stesso, una volta dentro partimmo dal college e andammo per le strade di Londra.
Io guardai fuori dal finestrino il meraviglioso paesaggio circostante e di tanto in tanto facevo dei commenti riguardo essi, all'improvviso la sua mano si poggiò sulla mia coscia ed io rivolsi lo sguardo su essa e alzai lo sguardo facendo si incontrare gli occhi di Harry, quel giorno erano particolarmente luminosi, di un verde smeraldo più chiaro e si sa che lo smeraldo è una pietra e se la metti sotto una fonte di luce brilla, mostrando il meglio di essa e infatti Harry ha dei smeraldi al posto degli occhi.
"Hey Emily, che succede?"
"Niente, mi sono persa nei tuoi occhi."
"Davvero? È impossibile."
"Allora tu non esisti però sei qui."
"Perché stai dicendo cose senza senso?"
"Non ne ho idea."
"Bè, per informarti, siamo parcheggiati, come prima tappa, London Eye."
"Va bene."
"Emiliana, ricomponiti!"
Mi diede un leggero schiaffo e tornai alla realtà, siamo fermi in un parcheggio e sono in auto con Harry. Notai che si stava avvicinando al mio viso lentamente e capì le sue intenzioni e così chiusi gli occhi e nel giro di pochi secondi le sue labbra si unirono alle mie in un bacio dolce e soffice che poi si trasformò in bisognoso e passionale, portai le mie mani sulla sua testa e le sue mani sui miei fianchi facendomi sedere su di lui a cavalcioni, quando terminò il bacio emisi un leggero mugolio per la mancanza di contatto delle sue labbra e mi rivolse un sorriso, forse il più bello che abbia mai visto.
"Sei tornata da me piccola."
"Sono sempre stata qui Harry."
"Vero, se no non avresti ricambiato il bacio."
"Allora, che dici, usciamo dalla macchina?"
"Certo."
Uscimmo dall'auto e ci mettemmo in coda per andare sul London Eye, notai che nella fila c'erano tante coppie che si tenevano per mano e non potevo sentirmi a disagio perché noi siamo quel che siamo ma all'improvviso la sua mano si intrecciò con la mia ed io gli sorrisi per il suo dolce gesto, quando fu il nostro momento andammo alla portineria e prendemmo i biglietti, quando dovemmo salire sul vagone Harry non si muoveva dal posto e gli occhi erano spalancati e aveva la mascella tesa.
"Hey Harry, che succede? Hai paura delle altezze?"
"Io? Pff. No."
"Allora perché non vuoi salire?"
"Non è che non voglio salire, è che non ce n'ho voglia."
"Allora puoi rimaner quaggiù ed io da lassù ti saluto, ti va bene?"
"Vengo."
"Prima ammettilo che soffri di vertigini."
"Va bene, soffro di vertigini, sei contenta?"
"Molto."
"Adesso saliamo."
Lo stesso salimmo sulla ruota panoramica e vedevamo il panorama mano a mano rimpicciolirsi sotto il nostro sguardo, quando arrivammo in cima Harry prese la mia mano nella sua e la strinse forte facendomi pregare dal dolore di allentare leggermente e lo fece, solo di poco però.
"Harry che succede?"
"Ho paura che resteremo per sempre quassù."
Ridacchiai alla sua buffa risposta e lui sì accigliò.
"Che hai da ridere?"
"Niente, niente. E comunque non rimarremmo qui per sempre."
"La scenata di prima era tutto compreso nel numero."
"Si, si, va bene."
"Non mi credi?"
"Nemmeno un po'. Rifatti gli occhi Styles."
"Perché?"
"Stiamo scendendo."
"Finalmente, il peggior giro di sempre."
"Ahahahahah."
Una volta arrivati a terra Harry fu il primo a scendere e si poggiò alla ringhiera come se stesse per perdere l'equilibrio a momenti.
"Allora Harry, che cosa hai in serbo per me, spero non sia un'altro giro sul London Eye."
"No, tranquilla."
"Sono le 10:30, dobbiamo tornare subito al college!"
"Emily, goditi questa giornata, oggi passiamo una giornata insieme, va bene?"
"Non so se è una buona idea..."
"Emy, il tuo problema è che tu pensi troppo, ecco perché io sono così perché io non penso proprio."
"Ora si capisce tutto."
"Che insinui dire?"
"Ahahahahah. Niente."
"Sarà ma io non ci credo."
"Dai, che vogliamo fare?"
"Cinema?"
"Basta! Ci siamo andati ieri."
"Ma non abbiamo nessun film però."
"Che film vorresti farmi vedere però?"
"Scegli tu stavolta."
"Va bene. E cinema sia allora."
Andammo verso l'auto e ci recammo al cinema più vicino a noi condotta da Harry, il tragitto era durato pochi minuti e quando l'auto si fermò in un parcheggio realizzai che fummo arrivati.
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Ciao ragazzi, ecco a voi il capitolo.
Se vi è piaciuto commentatelo e votatelo.
Alla prossima.
Ila.
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Change | HS fanfic
Teen FictionEmily White, una ragazza di 18 anni che viveva a New York ma si è trasferita a Londra con la sua famiglia per il lavoro della madre. Lei è precisa, ordinata, socievole, ha avuto anche lei dei problemi in passato ma che aveva risolto senza problemi...