Dopo ore di viaggio siamo finalmente arrivati a Boston, non mi sembra vero che sono tornata in questa favolosa città con il mio ragazzo con nessun rimpianto, mia mamma adesso non mi romperà più, posso vivere forse in libertà. Eccoci arrivati davanti a casa nostra, Harry porse la sua mano ed io l'accettai ed avanzammo verso essa, con l'altra mano libera aprì la porta con la chiave ed entrammo, appena le luci si accesero fui invasa dall'odore di Harry, quell'odore che ho imparato ad amare. Andai in camera e poggiai le mie borse sul letto, le disfai e misi i capi a posto, mi cambiai e mi recai in cucina per preparare qualcosa di veloce, vidi Harry arrivare in sala e notai che si era cambiato, indossava un paio di pantaloni di tuta grigi arrotolati sui fianchi e una maglia bianca a maniche corte ed i suoi capelli erano avvolti da una bandana.
"Ti sei già cambiata a quanto vedo."
"Già, anche tu. Bè... Non so come dirtelo..."
Arrossii violentemente quando cercai di dire quella cosa e lui mi si piazzò di fronte a me e poggiò la sua fronte contro la mia e fece sfiorare le nostre labbra ed io in quel momento chiusi gli occhi.
"Continua piccola, non essere timida."
"Ecco... Penso che stai da dio con quelle bandane sui capelli!"
Dissi tutto d'un fiato e sul viso di Harry apparve un sorriso anziché un ghigno come le altre volte, come è possibile cambiare così velocemente?
"Lo pensi davvero?"
"Si, amo quando ti avvolgi i capelli con le bandane, non ho mai avuto il coraggio di dirtelo."
"Non dovresti esserlo, sono il tuo ragazzo e non devi provare vergogna, ok?"
"Ok. Che stai facendo?"
"Io a dire il vero... Non ricordo... Tu?"
"Volevo preparare qualcosina, magari una pizza... Che ne dici?"
"Si, perché no. E pizza sia."
"Bene, però dobbiamo ordinarla, non ne ho una in congelatore."
"No problem. Ordino io."
"Grazie."
Harry si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte e prese il suo telefono e compose il numero della pizzeria e sparì in sala per poi riapparire nemmeno 5 minuti dopo.
"Tutto fatto, il fattorino arriverà a momenti."
"Perfetto, che facciamo in attesa?"
"Ci guardiamo un film?"
"Va bene, scelgo io il genere però."
"No, io!"
"Avanti Harry, non fare il bambino, fammi decidere il genere del film."
"Io non faccio il bambino."
Il modo in cui lo disse era stato divertente, aveva usato una voce da bimbo e si era anche imbronciato, era una scena tenera che non è da tutti i giorni.
"Harry?!"
"Va bene miledy, scelga lei il genere del film."
"Graaazie."
Andammo in camera dove si trovava lo scaffale dei DVD e presi un film dal genere drammatico, quando lo tolsi dal ripiano e lo sbandierai davanti al viso di Harry, lui sbuffò alzando gli occhi al cielo ed io ridacchiai alla sua buffa reazione, scesi dalla sedia e presi la mano di Harry tirandolo verso la sala, arrivati lo feci sedere sul divano ed io misi il CD dentro il lettore DVD e feci per schiacciare il tasto 'play' ma venni bloccata dal suono del campanello, andai verso la porta d'entrata e guardai dallo spioncino, era un ragazzo in divisa con delle pizze in mano, era arrivato il fattorino. Aprii la porta, presi le scatole e pagai il ragazzo e richiusi la porta dietro di me e le portai sopra al tavolino del salotto e presi posto accanto ad Harry.
"Ho ordinato una pizza margherita e una quattro stagioni, va bene?"
"Si, va bene, anche se... La margherita è mia!"
"No! L'avevo ordinata per me quella!"
"Troppo tardi White, tu ti prendi la quattro stagioni."
"Me la pagherai Harry per questo!"
"Come?"
"Uhm..."
Mi soffermai a pensare a che tortura avrei potuto fargli e mi venne in mente un'idea.
"Harry, ti ricordi quella volta che mi avevi fatto il solletico?"
"Certo, era stato divertente, che vorresti... Emily, no, non ti azzardare a farlo!"
Mi disse indietreggiando e da questo posso dedurre che anche lui soffra il solletico, così mi avvicinai pericolosamente a lui con un ghigno sul viso mentre lui mi guardava con occhi da cucciolo. Quando lui andò a sbattere contro il muro, capii che era in trappola e così mi buttai su di lui e lo solleticai da tutte le parti mentre lui lo sentivo ridere a crepapelle, allora non sono l'unica che soffre il solletico.
"Ahahahah ti prego Emy, bastaaa! Ahahahah dico seriamente, bastaaaa!!!"
"Non prima che mi ridai la mia pizza margherita!"
"Ahahahah, questo mai!"
"Allora continuerò in eterno."
"Bastaaaa! Va bene, va bene, riprenditi la tua pizza ma ti prego, smettila."
"Grazie Harry."
Smisi e gli diedi un bacio sulla guancia per poi passare sulle sue labbra e lasciarci un bacio dolce, mi alzai e vittoriosa andai verso la mia pizza la quale ormai sarà diventata fredda.
"Allora... Soffri il solletico è?!"
"No ti prego basta Emily, devo ancora stabilizzarmi."
"Non volevo fartelo, tranquillo."
"Meno male."
"Ma non sapevo che lo soffrivi."
"È da tanto che non mi accade."
"Adesso saprò come sbizzarrirmi d'ora in poi."
"Non azzardarti Emy."
"Ahahahah. Mangiamo che è diventata fredda la pizza."
"Sarà tiepida..."
"Proviamo..."
"Avevo ragione, era tiepida."
"Ecco... Harry..."
"Che cosa c'è Emy?"
"Pensi che abbia fatto male ad abbandonare mia mamma?"
"Dopo quello che ti ha fatto? Hai fatto benissimo a lasciarla alle tue spalle."
"Lo so ma mi sembra così strano... Questa donna mi ha sempre sostenuto su ogni cosa che facevo e adesso mi sembra strano che mia madre mi maltratti solamente sto con te."
"Lei fa così solo perché non sa veramente che significa amare."
"Ti amo Harry."
"Anch'io Emy."
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Ciao ragazzi, ecco qua il capitolo.
Scusate del ritardo ma in quei giorni (sabato e domenica) avevo da fare e non avevo il tempo di aggiornare e per farmi perdonare oggi pubblicherò due capitoli, se ci riesco pubblico anche tre ma non garantisco nulla.
Alla prossima.
Ila
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Change | HS fanfic
Teen FictionEmily White, una ragazza di 18 anni che viveva a New York ma si è trasferita a Londra con la sua famiglia per il lavoro della madre. Lei è precisa, ordinata, socievole, ha avuto anche lei dei problemi in passato ma che aveva risolto senza problemi...