Chapter 17

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Eccoci arrivati a casa di Harry, mi fece scendere e mi porse le chiavi di casa per entrare ed io lo feci, nel giro di neanche cinque minuti la porta d'ingresso si chiuse e varcò la soglia Harry.

"Bene Emy, benvenuta a casa nostra."

"Già."

"Hey, che c'è?"

"Mi sembra strano che viviamo insieme e che sono stata espulsa dal college."

"Ti ricordo che sei tu che lo hai voluto."

"Harry?!"

"Scusami White."

"Non chiamarmi di cognome. Lo detesto."

"Ma se ti chiamo Emiliana va bene?"

"No. È lo stesso."

"Sei stanca?"

"Un po'."

"È quasi mezzogiorno ma se vuoi andare a dormire va bene..."

"No, prima voglio mangiare."

"Va bene, preparo qualcosa di veloce allora."

"Ok, ti aspetto qui in salotto allora."

"Ok."

Sparì in cucina e mi lasciò da sola in salotto con i miei pensieri. Che sarebbe successo se non avessi conosciuto Harry? Sarei sempre la stessa che sono qui con lui? Sarei stata la stessa Emiliana White di qualche settimana fa? Fui strappata dai miei pensieri quando vidi Harry avvicinarsi al divano e prendere posto accanto a me e porgendomi un piatto di pizza.

"Hey, c'è qualcosa che non va?"

"No, sto bene."

"Dal tuo viso non sembra. Sembri preoccupata."

"No, davvero, sto bene, è che sono stanca."

"Devo ammetterlo, anch'io lo sono."

"Allora facciamo presto a mangiare e andiamo a dormire?"

"Va bene."

Abbiamo finito di mangiare ed io mi alzai e salì le scale per andare in camera, la nostra camera. Mi sdraiai e presi sonno quasi subito, sentì la porta della stanza chiudersi ed il letto abbassarsi e due braccia circondarmi il bacino mentre io mi accoccolavo al suo petto con le ginocchia al petto.

"Hai freddo?"

"Un po'."

"Ci mettiamo sotto?"

"Va bene."

"Va meglio?"

"Si, grazie."

"Adesso dormi, sarai stanca e devo ammettere che anch'io sono stanco."

[...]

Mi svegliai per andare a mangiare qualcosa ma ero bloccata dalle braccia di Harry, dopo vari tentativi riuscii a liberarmi e mi alzai per recarmi in cucina. Dopo circa cinque minuti vidi scendere dalle scale Harry mentre si stropicciava gli occhi e mi diede io buongiorno con la sua voce roca di primo mattino che ho imparato ad amare.

"Giorno anche a te amore. Dormito bene?"

"Direi, con la mia ragazza dormo meglio."

"Devo ammettere che è molto piacevole dormire con te al mio fianco e non con un lettino distante al mio."

"Già, una cosa che decisamente adoro è dormire con la persona che ami."

"A chi lo dici Harry caro."

"Che vogliamo fare oggi?"

"Uhm..."

Stavo per rispondere quando non fui interrotta dal mio telefono che squillava. Harry si recò da esso e me lo porse, sul display c'era il nome di mio madre e questo mi fece congelare il sangue nelle vene. Che avrà voluto? Avrà saputo che sono stata espulsa? Con terrore risposi alla sua chiamata.

"Pronto Emiliana?"

"Ciao mamma... Tutto bene?"

"Tra poco lo sarà, tu tornerai con me e ce ne andremo per sempre da Londra e torneremo alla nostra amata New York."

"Che cosa?"

"Sto venendo al college."

"No."

"Perché no? Mi stai nascondendo qualcosa?"

Cercai conforto nello sguardo di Harry ma i suoi occhi erano freddi, distanti dalla realtà.

"Ma che sto dicendo, tu non saresti la Ripa di ragazza che mente."

"A dire il vero sto nascondendo una cosa... Ho lasciato il dormitorio."

"Oh, perché? Fammi pensare... Una ragazza come te non potrebbe mai farsi bastare uno spazio minuto come quei dormitori. È così?"

"Sto in un appartamento e questo è l'indirizzo, abbiamo molte cose di cui parlare tipo... Noi."

Spostai lo sguardo su Harry e lui mi guardò confuso.

"Noi? Noi due?"

"Si mamma, noi due."

Alzai gli occhi al cielo alla sua domanda stupida e attaccai il telefono e mi buttai nelle braccia di Harry.

"Emy, vedrai, andrà tutto bene. Devi fidarti di me."

"Io mi fido di te Harry."

"Le hai dato l'indirizzo di casa mia?"

"Che altro avrei potuto fare?"

"Certo, scusami Emy."

"Ti amo."

"Ti amo."

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Ciao ragazzi, ecco a voi il capitolo.

Alla prossima.

Ila.

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