Chapter 33

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Le festività natalizie ormai sono quasi terminate ed io devo tornare a Londra, mia madre mi ucciderà quando tornerò al college, io ed Harry siamo tornati insieme ma adesso sarà complicato, Boston è lontanissima da Londra, come faremo adesso?

"Emy, c'è qualche problema?"

"A dire il vero si... Io devo tornare a Londra e mia madre non sa che sono venuta qui."

"Resta qui allora."

"Per quanto l'idea mi attiri ma non posso, il mio posto è a Londra, forse il destino vuole che vada a finire così la nostra storia."

"No Emy, ti prego, non dire così, io ti amo e non dire queste cose."

"Devo andare."

"No, resta, ti prego..."

"Mi dispiace."

Andai in camera per fare le valige per tornare al college seguita da Harry, girai per tutto l'appartamento per raccattare le ultime cose sotto lo sguardo distrutto del ragazzo qui davanti a me, quando fu tutto pronto mi diressi all'entrata e diedi un bacio dolce sulle labbra di Harry e aprii la porta, la sua mano si avvolse intorno al mio polso bloccandomi e facendomi girare, vidi che aveva un cappotto sul braccio e capii le sue intenzioni, voleva accompagnarmi all'aereoporto. Arrivati scendemmo dall'auto e ci recammo dentro e ci sedemmo sulle sedie attendendo la voce dell'auto parlante che comunichi il mio volo.

"Emy, non può finire così... Dobbiamo passare tutto questo solo per una donna psicopatica!"

"Lo so Harry, mi dispiace tantissimo!"

"Promettimi almeno che ci sentiremo su Skype, vero?"

"Certo, ma mia madre non deve saperlo chiaramente, già mi sentirò una bella ramanzina del perché me ne sono andata senza il suo permesso..."

"Io direi basta! Basta!"

"Perché basta?"

"Solo perché io a lei non piaccio non significa che noi non possiamo stare insieme."

"E allora?"

"Allora... Io verrò con te e combatteremo questa guerra insieme."

"Ma sei partito? Mia madre ti divorerà!"

"Divorare? Tua madre mangia le persone?"

"No, era in senso ironico!"

"Tra quanto tempo parte il tuo aereo?"

"Uhm... 30 minuti credo..."

"Vado a prendere il biglietto. Vieni con me?"

"No, resto."

"Emily!?"

"Che c'è? Resto qui e ti aspetto. Vai."

"Insisto, vieni!"

"Uff. Vengo allora."

"Grazie, andiamo."

[...]

Finalmente siamo atterrati a Londra, uscimmo D all'aeroporto e prendemmo il taxi, in auto vidi Harry picchiettare un dito nervosamente sul tessuto dei suoi pantaloni, da questa reazione posso dedurre che sia agitato, non posso biasimarlo, anch'io lo sono ma è una cosa vederlo nervoso, così mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia, quando mi staccai lui si girò sorridendomi timidamente per poi abbassare lo sguardo e notai che le sue guance si arrossarono, Harry in imbarazzo, chi l'avrebbe mai detto! Comunque mi avvicinai ancora di più a lui mettendomi accanto e accoccolarmi su di lui mentre egli mi guardava con i suoi occhi verdi che stavano brillando nel vero senso della parola. Finalmente dopo qualche minuto di tragitto fummo arrivati al college, scendemmo dall'auto e pagammo il tassista e avanzammo lentamente verso la scuola, finora nessuna traccia di mia madre o della direttrice, ma la mia fortuna non durò a lungo, ecco apparire mia madre incazzata nera con le mani sui fianchi mentre picchiettava il piede ripetutamente per terra.

"Emiliana, a che gioco vuoi giocare?"

"A nessuno mamma."

"Dove sei stata?"

"Sono andata a Boston per passare le vacanze natalizie, questo mi è vietato?"

"No, certo che no, però non potevi lasciare Londra."

"Io posso fare ciò che voglio senza il tuo consenso."

"Cosa, cosa signorina?"

"Hai capito bene."

"Sei andata a Boston per stare con questo ragazzo?"

"Si, per stare con Harry, siamo tornati insieme."

"Emily, te l'ho già detto che questo ragazzo prima o poi ti spezzerà il cuore, amore, lascialo!"

"Madre, adesso basta dirmi quello che devo fare!"

"Sai una cosa figlia mia, non sei la stessa ragazza che ho lasciato al college un'anno fa."

"Nemmeno lui è lo stesso da quando ci siamo conosciuti, siamo migliorati e ci completiamo alla perfezione. Se potessi realmente conoscere Harry capiresti che è un ragazzo d'oro e non il puttaniere che credi tu, avrà un'aspetto da duro ma sotto sotto è un gran tenerone."

Mi voltai verso di Harry che mi guardava con gli occhi pieni di lacrime, io Emily White sono riuscita a far commuovere il bad boy di Londra alias il mio ragazzo.

"Emiliana, sai che ti dico, fai quello che vuoi, stai con questo ragazzo e non fare più ritorno a Londra! Ma lascia che ti dica una cosa, tu non sei più mia figlia Emiliana White."

Dopo quelle parole io anziché piangere la sorpassai senza dire una parola per prendermi le cose dal mio dormitorio, quando fu tutto pronto andammo io ed Harry dalla fermata del taxi per andare di nuovo all'aeroporto per tornare a Boston.

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Ciao raga, ecco qua il capitolo.

Alla prossima.

Ila.

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